Recensione | The 100 “Fog of War” e “Long Into an Abyss” 2×06/2×07

Creato il 16 dicembre 2014 da Parolepelate

Data la frenetica vita di una studentessa universitaria spesso malata e con un sacco di regali di Natale, la recensione della 2×06 e quella della 2×07 arriveranno insieme!

Le cose accadute sono molte, ma procediamo con ordine:

Riportato Finn a casa, le cose per lui sembrano quasi andare meglio: se fino a poco fa tutti lo additavano come il pazzo che aveva fatto una strage senza un motivo fondato, ora sembra che tutti stiano cercando una giustificazione o semplicemente si sono dimenticati cosa è successo?

Giustamente, Clarke lo ricorda a lui e Murphy.

“Solo perché loro ti hanno assolto non significa che l’ho fatto anche io.”

    

Finn non è stupido e nota il comportamento di Clarke: “per controllarmi dovresti almeno riuscire a guardarmi in faccia” dice. Nonostante fosse sbagliato, è indubbio che il motivo fosse Clarke…

Grazie al genio di Raven, però, si scopre qualcosa che la scorsa stagione ci aveva fatto pensare molto: è stato Mount Weather a far schiantare la navicella d’Esodo.

Questa ragazza è un portento e non si smentisce mai: far funzionare le radio significa poter comunicare con altre navicelle arrivate sulla Terra e con probabili altre guardi che possono servire a combattere la guerra contro i Terrestri.

E grazie a lei, poi, si riesce anche a sentire cosa dice Mount Weather!

A Mount Weather le cose vanno peggio che mai: dopo aver scoperto che il sangue di Jasper è otto volte più efficace i nostri 47 sopravvissuti sono nei guai fino al collo. Da “ospiti”, poco a poco, stanno diventano veri e propri prigionieri che sono mantenuti in vita al solo scopo di salvare i residenti del Monte.

E il cattivo della stagione? Dante Wallace in qualche modo è un cattivo con una morale: non vuole che i ragazzi soffrano e muoiano solo perché loro possano vivere. Neanche la prospettiva di poter rivedere il mondo fuori -che dipinge sempre- lo convince. Ma il figlio e Doc T. non lasciano le speranze, cercando un modo di convincerlo.

Wallace è vecchio, ma anche più sveglio del figlio: con il miele si prendono più api e, visto che Jasper si è offerto volontario, magari anche altri (sciocchi) lo faranno.

Ma gli altri non sono sciocchi, anzi.

Facciamo una grande “OLA” per Monty che, dopo essersi sentito dire da Maya che sì, lì usano i Terrestri come sacche di sangue e presto useranno loro, alla domanda: cosa dovevamo fare?

Risponde “morire”.

 

Abby è un tasto dolente per me: all’inizio non mi piaceva, poi ha fatto cose che mi hanno fatto cambiare idea e poi ancora una volta mi ha fatto pensare l’opposto: NON mi piace. Nella sua testa lei agisce nel bene, ma non è così.

E nonostante lei è il Cancelliere Pro Tempore e il capo della spedizione quello che da disposizioni è Bellamy.

Questi ragazzi nelle settimane passate sulla Terra sono cambiati molto: sono cresciuti, hanno capito che la loro vita è solo nelle loro mani e non possono aspettare l’aiuto di altri, soprattutto non dei “grandi” dell’Arca.

Ma questo è l’episodio in cui, anche se la trama va poco avanti, ci sono molte rivelazioni. Indovinate? Non solo hanno abbattuto la navicella d’Esodo ma la nebbia acida è una loro arma. Cos’altro nascondono questi uomini della montagna?

Personaggio dell’episodio però è Lexa. I Terrestri hanno grande rispetto per le donne e molto spesso sono proprio loro le leader: Anya prima, Lexa poi, e anche Indra.

E vedendo le reazioni di Jaha e Kane quando vengono messi davanti ad un ultimatum capisce che non sono loro i colpevoli della strage “ma qualcuno deve pur pagare!”.

Octavia è favolosa. Bellamy è meraviglioso. Ma i fratelli Blake presi in coppia sono ancora migliori: fanno davvero scintille.

E quando vengono sorpresi dalla nebbia acida, che ha già fatto un bel po’ di danni e molto spesso ha messo i nostri amati ragazzi in situazioni scomode, vengono portati dritti dritti da qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere.

    

Lincoln, dopo gli strani esperimenti fatti a Mount Weather, è diventato un Mietitore!

Avranno mai pace Lincoln e Octavia o passeranno la vita a rincorrersi e perdersi?

E a proposito della nebbia che mette in posizioni scomode: dove trovano rifugio Finn e Clarke? Esatto: nel bunker che era stato il loro nido d’amore, prima, e un luogo pieno di paura e risentimento, ora.

A terra c’è ancora il cadavere del Terrestre ucciso da Finn e quando lui prova a coprirlo, cercando lo sguardo della ragazza, tutto ciò che incontra è sprezzo e paura.

Persino l’orologio, che era da sempre il simbolo dell’amore per il padre, viene coperto da qualcosa di macabro come l’uccisione a sangue freddo di un uomo.

A quanto pare, però, gli esperimenti fatti sui “finti volontari” di Mount Weather, che cercano solo di prendere tempo, non sono poi così definitivi come pensava la Dottoressa Tsing.

A discapito di una povera ragazza, infatti, sappiamo che hanno solo cinque minuti di autonomia e poi le radiazioni tornano a uccidere.

Questa scena mi ha fatto venire i brividi perché ho immaginato quanto bello potesse essere svegliarsi in un campo di margherite dopo aver passato la vita in un bunker e quando veloce può arrivare la traumatica consapevolezza che il bruciore che senti sta per ucciderti e che nessuno sta venendo a salvarti.

Dopo il ritorno di Jaha le cose sembrano complicarsi: vista che tutti credevano fosse morto, il ruolo di Cancelliere era passato a Kane che, partendo, ha ceduto il posto ad Abby.

Ed ora chi è il Cancelliere? Jaha ha perso quel ruolo quando si è sacrificato ed è stato tanto tempo lontano, a mio parere. E Abby, anche se merita soltanto di ansarsene a fare un giro tra i terrestri, è il Cancelliere in carica. Ma non tutti la pensano così…

Andatevene o morite” è l’ultimatum che viene dato loro da Lexa, la fighissima comandante (ex in seconda di Anya) dei Terrestri. “Sedici ore o crepate”, in sostanza.

Ma partire e scappare, per esperienza, sulla Terre non funziona: ricordate quando Clarke, contro il parere di Bellamy aveva convinto tutti ad andarsene prima che i Terrestri arrivassero? Ecco: non ce l’hanno fatta e alcuni sono anche stati uccisi.

L’unica che sembra opporsi, Abby esclusa, è sua figlia. Tale madre, tale figlia? Per certi versi, queste due sono molto simili.

Il discroso di Jaha, per quanto incentrato sulla fiducia, sembrava basarsi più che altro sulla paura della gente.

Lincoln, intanto, tramortito è stato portato nella vecchia navicella-base dei Cento. Un doloroso flashback del Terrestre legato e torturato per ricevere informazioni, ma questa volta le cose son diverse.

La cosa peggiore nel vedere Reaper!Lincoln è il fatto che, nonostante fosse un Terrestre e quindi un nemico, è (QUASI) sempre stato un buono: ha salvato i Cento dalla nebbia suonando il corno, ha curato e salvato Octavia, ha provato a trattare la pace tra i Terrestri di Anya e i Cento di Clarke…

E ora è il peggior incubo di tutti.

E non vorrei essere nei panni di Octavia (principalmente perché sono lerci…) perché vede l’uomo che ama trasformato in un mostro. E’ stata costretta a sparargli per sopravvivere e si sente in colpa perché non è riuscita a trovarlo prima che Mount Weather lo cambiasse.

Quando incontra Nyko però vede uno spiraglio di speranza. Ciò che il guaritore non dice, però, è che il suo modo per liberare Lincoln dalla condizione di Mietitore è ucciderlo.

Il disastro però arriva pochi attimi dopo, insieme a Finn: quando infatti viene visto dal Terrestre le cose vanno in malora.

E quando Finn parla di Lincoln, di come ne uscirà cambiato -se ne uscirà- e di come le cose che ha fatto resteranno con lui, sappiamo bene che non parlava del Terrestre. Parlava di sé stesso: di come quello che ha fatto lo perseguita, di come sia cambiato per quel che ha fatto.

    

“Siamo criminali, giusto? E allora facciamo i criminali.” è la frase che, dopo un bel po’ di episodi, restituisce la spina dorsale a Jasper e ci permette di intravedere il vecchio Jasper, quello che ha salvato Octavia ed è saltato con la liana.

Il piano non è male: scoprire la verità usando quello che hanno. La loro criminalità.

Così entrano nello studio di Dante e nel suo computer: un passo avanti verso la libertà.

Ricordate però la dolce Harper che portava le mele a Jasper e che aveva una cotta per lui? Bene: è lei la prima vittima sacrificale della dottoressa. L’urlo finale mi ha fatto sgranare gli occhi e sperare fosse tutto in sogno: purtroppo mi sbagliavo.

Il piano di Clarke è semplice e complicato al tempo stesso: offrire qualcosa ai Terrestri per essere risparmiati. La cosa difficile però è salvare davvero Lincoln e farlo tornare com’era. E convincere Lexa.

Okay, non è semplice affatto!

Quando le due leader si incontrano nella tenda, Lexa appare molto come Daenerys de Il trono di Spade: altera, rigida ma giusta. Legata e chi le sta intorno ma dura. E il trono di rami e spade aiuta tanto…

Un dejà-vù mi fa tornare in mente il primo incontro con Anya: la differenza sta in Clarke. La ragazzina spaventata che allungava la mano per presentarsi alla nemica ora è diventata una giovane donna che cerca di salvare tutti, capendo come le cose vadano diversamente.

      

La scena nella tenda mi è piaciuta molto: rivela tanto del carattere di Lexa ed è stata davvero ben fatta; ci sono stati bei dialoghi, belle dinamiche e un misto di inglese e lingua terrestre, che ad una linguista come me piace proprio tanto.

Sulla strada per la navicella, i corpi brucati mi hanno fatto temere davvero che Lexa decidesse di uccidere tutti e basta. Ma il brutto doveva ancora venire: perché non complicare le cose e far morire Lincoln proprio sotto gli occhi dei Terrestri scatenando così una catastrofe?

    

Fortunatamente, Abby riesce a riportarlo in vita. Su di lei come Dottoressa non si può dire nulla: è un fenomeno come sua figlia.

Il piano di Clarke, così, ha buon fine. Ma a quale condizione? La morte di Finn…

La prossima settimana andrà in onda l’episodio finale di mezza-stagione: “The Spacewalker”

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