Recensione | The 100 “Spacewalker” 2×08 mid-season finale

Creato il 20 dicembre 2014 da Parolepelate

Pelatini, lasciare i fazzoletti che sono stati necessari per questo mid-season finale e armatevi di pazienza perché questa puntata ci ha dato tanto tanto e questa recensione sarà piena di cose.

Non ho mai iniziato una recensione con una tristezza così profonda. E tutti sappiamo perché. I DIDN’T SEE IT COMING! Lo giuro. Mi aspettavo che, in un modo o nell’altro, la cosa si sarebbe risolta, ma su questo ci torniamo dopo.

L’episodio parte da dove ci eravamo lasciati la settimana scorsa: negli occhi di Clarke è chiaro come la sola idea di consegnare Finn ai Terrestri le sia estranea. Raven e Bellamy, subito ammettono sia una pazzia.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo, no? Dopotutto, non tutti conoscono Finn e la regola “sacrificarne uno per salvarne mille” molto spesso è stata usata e molto spesso, ahimè, ha funzionato.

Non è una scelta difficile ma in periodi di guerra la vita del singolo sembra perdere valore in ordine di salvare la moltitudine. Per alcuni è una scelta saggia, per altri un’atrocità.

E la situazione a Camp Jaha degenera velocemente.

I numerosi flashback ci portano in qualcosa che non ci aspettavamo di vedere: Finn e Raven sull’Arca, prima che venissero separati. Non scopriamo qualcosa solo su Finn ma anche su Raven. I flashback sono sempre un’arma a doppio taglio: da una parte sono utili per capire meglio le motivazioni dietro le azioni o dietro le parole dei personaggi ma dall’altra rischiano di sembrare soltanto una giustificazione a queste. E in questo caso, anche se commoventi, toccanti e belli, questi momenti del passato hanno avuto come unico scopo quello di farci piacere ancora di più Finn prima del grande botto.

Vediamo momenti dolci ma futili (il ciondolo a forma di corvo) e momenti più significativi (il sacrificio di Finn e la vera causa della prigionia).

   

   

Murphy, se possibile, è il personaggio più bistrattato dell’episodio (della stagione!): abbiamo visto Murphy passare da antipatico a cattivo e sadico e poi, lentamente, tornare ad essere un personaggio piuttosto positivo: senza dubbio è un personaggio sfaccettato. Sta cercando in tutti i modi di redimersi, e lo fa già da un po’ di tempo. Ha aiutato Raven quando tossiva sangue, ha salvato Bellamy tenendo la fune con tutte le sue forze, ha ottenuto la fiducia di Bellamy e ha seguito Finn, cercando davvero di fermarlo durante il massacro, ma nonostante cerchi l’approvazione e il perdono di Clarke, la ragazza sembra più arrabbiata con lui che con Finn.

Ho trovato profondamente sbagliato (anche se in parte giustificato) il comportamento di Clarke nei suoi confronti quando gli dice che non ha provato abbastanza a fermare Finn. Cosa, ora è colpa sua se l’altro ha ucciso diciotto persone? No. Assolutamente.

   

   

Certo, è sbagliata anche la risposta di Murphy, che addossa la colpa a Clarke perché Finn stava cercando lei!

La fugace apparizione di Lincoln invece è marcata dalla saggezza del Terrestre: possibile che anche dopo essere morto-e-tornato-in-vita, dopo essere stato un Mietitore e aver attaccato la ragazza che ama sparge perle di saggezza come fossero caramelle?

“Abbiamo tutti un mostro dentro di noi, Clarke, e siamo responsabili di quello che fa quando lo lasciamo uscire.” e poi ancora “Se la morte non ha un prezzo, la vita non ha valore.”

Poi però arriva qualcosa che non vorremmo proprio sentire: la punizione non è solo la morte. Inizieranno con il fuoco. Poi passeranno a tagliargli le mani. Poi la lingua. Poi gli occhi. E poi tutti quelli che hanno perso qualcuno, uno alla volta, lo feriranno. E, se sopravvive, la Comandante lo finirà con la sua spada.

Una morte terribile, in sostanza.

Molto toccante è stata la scena in cui Finn dice che forse merita di morire per quello che ha fatto e, quando Clarke gli dice che ciò che ha fatto è stato per salvare la loro gente, lui risponde che l’ha fatto perché cercava LEI, perché voleva salvare LEI, perché è innamorato di lei. Niente di nuovo, per noi, ma è su Clarke che quelle parole hanno un forte effetto. Soprattutto se sommate a quelle di Murphy.

Ma mentre a Camp Jaha si considera l’idea di processare e giustiziare Finn loro stessi, i soliti ragazzi scappano per proteggere Finn.

Cucù!

L’arrivo di Finn con Clarke svenuta movimenta le cose all’interno della navicella: Murphy si adopera per trovare quello che è necessario e Bellamy si preoccupa molto (se non è uno sviluppo di una relazione -d’amicizia, d’amore, di rispetto, quello che vi pare- questa…)

In seguito, quando vengono circondati dai Terrestri, ho iniziato a sentire puzza di bruciato e ho iniziato a pensare “Ma non è che hanno sul serio intensione di ammazzare Finn?” No, dai, impossibile. Vero? VERO?

E poi, dopo venti episodi di assoluta figaggine, Raven Reyes si fa odiare più di quanto si odia Dolores Umbridge. Sì, perché consegnare Finn che ha ucciso diciotto persone è una crudeltà atroce, ma consegnare Murphy va bene perché Murphy è brutto e cattivo.

Davvero, l’ho odiata tantissimo in questa scena perché in tanti si sono comportati male (Bellamy e Finn compresi) ma tutto il suo odio si riversa su Murphy (okay, okay, le ha sparato. Ma ricordiamo Bellamy che ruba la radio e la lascia sanguinante nella navicella?) e sarebbe pronta a lasciarlo morire in un modo davvero davvero brutto.

Per un pochino Murphy sembrava aver creduto di essere stato invitato perché davvero poteva essere utile ma poi capisce che è stato ingannato per essere l’agnello sacrificale, e le lacrime nei suoi occhi mi hanno inflitto il colpo finale, perché ha capito che in fondo lui è sacrificabile.

Ho capito però cosa voleva fare Finn quando saluta Raven con le parole “May we meet again”.

      

Questo episodio è indubbiamente incentrato su Finn (e il titolo lo dice bene: Spacewalker), sul suo passato sull’Arca, sulla sua storia con Raven e sulla sua storia presente sulla Terra.

Ma solo alla fine ho capito perché fosse COSI’ incentrato sul nostro Passeggiatore Spaziale. L’episodio non è solo pieno di flashback, non è solo un pretesto per raccontare il suo passato: l’episodio è un tributo, è un epitaffio. E’ stato fatto tutto quanto per accompagnarci alla fine di Finn con l’amaro sulle labbra perché Finn, nonostante le imperdonabili azioni commesse nella seconda stagione, alla ricerca di Clarke, è il Pacifico del gruppo. E’ il ragazzo che divideva le sue razioni con la sua vicina, che altrimenti non avrebbe mangiato; è il ragazzo che è finito in prigione prendendosi la colpa per un crimine non suo pur di non far finire la ragazza che amava “lanciata”; è il ragazzo che ha perdonato l’uomo che l’ha pugnalato e avvelenato e l’ha lasciato scappare e, non contento, ha cercato di concordare una pace con lui e con il suo popolo; è il ragazzo che era contrario alle armi e alla guerra; è il ragazzo che, anche alla fine, pur di non far uccidere centinaia di persone si è consegnato ai Terrestri sapendo cosa lo aspettava: la morte.

No, ho sbagliato: Finn Collins non è questo ragazzo, lo era.

Un ragazzo che ha fatto due grandi sacrifici, rischiando tutto quello che ha: la sua libertà prima e la sua vita dopo.

Prende il posto di Raven come colpevole per la breccia che ha fatto sprecare un mese di ossigeno all’Arca: se non l’avesse fatto la ragazza sarebbe stata lanciata perché diciottenne mentre lui, innamorato e spaventato dal vederla morire, sarebbe stato mandato negli Spalti del Cielo a scontare la condanna fino al processo da maggiorenne.

Poi si consegna ai Terrestri sapendo bene che la sua vita finirà a breve, perché è questo quello che vogliono. Vogliono giustizia, vendetta, una punizione. Vogliono versare il sangue di chi ha versato sangue innocente. Vogliono lui.

Finn, come ha detto Raven in passato, “fa sempre così – trova la bellezza dell’inaspettato.”

Per una volta, stranamente, la CW ha scelto di percorrere la strada difficile. Uccidere uno dei personaggi principali può alzare gli ascolti o può diminuirli -perché i sostenitori di Finn potrebbero decidere di non guardare più lo show; ma non solo, uccidono anche uno dei protagonisti di un triangolo amoroso. E la CW è costruita sui triangoli amorosi (tanto per dirne qualcuno Damon-Elena-Stefan, Bash-Mary-Francis, Payton-Lucas-Brooke, e così via) ma stavolta hanno tagliato via uno dei tre, lasciando, tra l’altro, la coppia meno affermata.

AHIME, gli ultimi dieci minuti sono stati i più dolorosi e sono stati quelli che mi hanno fatta piangere.

La speranza è l’ultima a morire, quando qualcuno che ami è in una brutta situazione e anche in questo caso Clarke tenta di fare qualcosa per salvare Finn.

Come anche per lo scorso episodio, il breve dialogo tra Lexa e Clarke è stato molto bello.

Clarke “of the sky people” chiede misericordia e un po’ di umanità e quando non le viene concessa capisce che le rimane una sola cosa da fare. Solo la seconda volta che ho visto la puntata ho notato alcune cose: è quello il momento in cui Clarke decide di risparmiare la sofferenza a Finn e farsene carico lei stessa sotto un altro aspetto. E quando guarda la lama nella manica, il suo sguardo è seguito da Lexa che, come ho letto anche in varie teorie, aveva capito l’intensione di Clarke, ovvero non un semplice addio.

Da cosa è dato? Lexa è, come di Kane, una visionaria? Perché è stata convinta dalle parole di Clarke? O forse perché, semplicemente, come ha detto Lincoln non avrebbe mai potuto risparmiare Finn perché si sarebbe mostrata debole davanti al suo popolo? Non lo so, precisamente, ma una cosa la so: questo personaggio mi piace ogni minuto di più.

Il bacio e il “ti amo anche io” sono stati un po’ ambigui, forse: erano veri ed era solo l’ultima occasione di dirlo al ragazzo oppure era solo un modo per farlo stare meglio appena prima della fine? Io propendo per la prima: Clarke ha sofferto tanto a causa di Finn e dire di amarlo prima sarebbe stato fuori luogo. Quello invece è stato il momento giusto proprio perché l’unico.

   

   

Ho pienamente realizzato la gravità della situazione solo quando Clarke si è allontanata da Finn e la mano insanguinata è stata mostrata.

Il “grazie, principessa”, poi, mi ha spezzato il cuore. Quanto, se non poco meno, dell’urlo straziato di Raven che in un attimo si è vista portar via non solo il ragazzo che ama ma tutta la sua famiglia.

   

FINN COLLINS, MAY WE MEET AGAIN…

Sono curiosa di sapere come reagiranno alla morte di Finn i vari personaggi. E come questo perseguirà Clarke. E anche cosa accadrà tra Raven e Clarke.

Ma bisogna aspettare almeno il 21 Gennaio, purtroppo.

Nel frattempo, vi lascio con il promo della 2×09 e con la promessa di ritrovarci nel 2015.

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