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VOTO 9,4
Cercare di superare un precedente lavoro, che tutt’ora viene considerato un capolavoro, non è per niente facile. Mettiamoci pure l’aspetto dei fan, che pretendono sempre il meglio da una software house come la Bethesda, che con questo titolo ha cercato a scavalcare i suoi predecessori. The Elder Scrolls V: Skyrim, uscito per Ps3, Xbox360 e PC è stato proclamato uno dei GDR migliori dell’anno passato, conquistandosi cosi una miriade di nuovi fan, oltre a quelli vecchi naturalmente. Skyrim, precisiamolo fin dall’inizio non è un GDR classico a cui molti giocatori sono abituati, ma è qualcosa di diverso, di ibrido probabilmente. Ciò è abbastanza normale per Bethesda, ma vediamo quindi in profondità cosa ci offre il titolo, in cosa eccelle e in cosa fallisce.
La trama di The Elder Scrolls V: Skyrim è ambientata per l’appunto nel continente di Skyrim, posto vicino a Morrowind. Il gioco inizia con la creazione del personaggio. Qui potrete decidere tra le varie razze e naturalmente potrete modificare il visto, la corporatura, i capelli e cosi via. Dopo una brevissima creazione quindi parte il gioco vero e proprio, che inizia in un modo al quanto particolare. Vediamo il nostro personaggio, incatenato con altre persone seduto su un carro da trasporto. Dopo pochi minuti ci renderemo conto che il nostro personaggio è un poveretto che voleva lasciare Skyrim, ma falli miseramente. Vicino a noi siede Ulfric il Manto della Tempesta, un veneratore del culto di Talos, che dopo aver ucciso il Re dei Re creò un guerra civile nel continente. Il culto di Talos è un culto bandito dagli elfi e dalla legione imperiale. Il nostro destino sembra ormai scritto, la morte, ma l’inatteso è sempre dietro le porte. L’attacco di un drago genera scompiglio e il nostro protagonista riesce a fuggire. Arrivato a Riverwood l’uomo cerca di avvisare tutti dell’arrivo di un drago e viene inviato nel reame vicino a parlare con lo Jarl (un feudatario di uno dei regni di Skyrim) di Winterun. Dopo alcune quest scopriremo d’essere un sangue di drago e grazie alle nostre abilità (di cui non vi diciamo niente) dovremo sconfiggere Alduin, il drago che minaccia l’integrità del mondo.
Un drago in azione!!!
Da un lato dovremo cercare di porre fine alla quest principale, nonché la trama del gioco e quindi sconfiggere Alduin e uccidere i draghi. Dall’altra parte dovremo cercare di aiutare gli abitanti di Skyrim e quindi aiutare il manto della tempesta o gli imperiali a compiere il proprio dovere. In ogni città o villaggio troveremo un Jarl, che ci assegnerà dei compiti (secondary quest) da portare al termine per rientrare nelle sue grazie. Il sistema AI Radiant, sviluppato per Oblivion, qui fa la sua porca figura facendo si che gli NPG siano dotati di una propria volontà e quindi non solo li vedremo compiere delle faccende comuni, ma talvolta alcuni potranno assegnarci vari compiti. Ad esempio potremo aiutare le donzelle a sbarazzarsi dei mariti infedeli, aiutare le madri a ritrovare i figli e cosi via. Insomma le cose da fare a Skyrim ci sono, l’unica cosa che manca è probabilmente il tempo necessario per completare ogni quest. La durata del gioco è elevatissima, ma naturalmente lo diventa con le missioni secondarie, infatti, la trama principale la potrete svolgere in meno delle 20 ore, ma parliamo di un GDR targato Bethesda, chi gioca solo la storia principale?