Una ragazza, in crisi depressiva per essere stata lasciata dal fidanzato, tenta di suicidarsi in una camera d’albergo. Portata di corsa in ospedale scopre di essere incinta, ma la scoperta che le sconvolgerà la vita è ben più terrificante: scopre di aver acquisito la capacità di vedere i morti, in attesa di reincarnarsi nei nuovi nascituri. Non sarà affatto felice di conoscere la verità riguardo all’identità di colei che diverrà sua figlia, una verità che la riguarda da vicino…
C’era un tempo il cinema horror e c’era un tempo in cui per far paura non servivano scene splatter e fermo immagine su corpi smembrati ricoperti di marmellata di mirtilli, ma era la trama a farla da padrone.
La rinascita dell’horror grazie al cinema asiatico in una storia sconvolgente, in grado di far rabbrividire senza troppi spargimenti di sangue.
Il fiore all’occhiello di questo film è la trama intricata, che si srotola pian piano, senza lasciare inspiegato alcun aspetto e senza dover far ricorso alla libera interpretazione, come si è spesso costretti a fare negli horror moderni.
Il colpo di scena finale contribuisce notevolmente nella comprensione del film.
Straordinaria l’espressività della protagonista che rende i dialoghi quasi superflui, sebbene non sia l’unica interprete degna di nota.
Un film assolutamente da non perdere, con maggior riguardo per il periodo halloweeneano appena trascorso.
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