Recensione | The Flash 1×09 “The Man In The Yellow Suit”

Creato il 11 dicembre 2014 da Parolepelate

Purtroppo è successo. Il giorno è arrivato. Sembra solo ieri che, tutta trepidante, mi accingevo a guardare il primo episodio di The Flash… e con oggi invece ci salutiamo fino a gennaio. Sigh. Vediamo insieme cos’è successo in questo mid season finale.

Allora, bisogna dire che iniziare con quella particolare scena è stato un lampo di genio, è proprio il caso di dirlo: è un ottimo modo per fare salire la tensione e la curiosità. Ti servono su un piatto d’argendo Barry che insegue l’uomo con la divisa gialla, altrimenti noto come ReverseFlash, e tu stai lì a chiederti: come siamo arrivati a questo? E ovviamente il resto dell’episodio risponde benissimo a questa domanda.

A bit early, but I couldn’t wait.

Ma prima, parliamo di quello che fa da contorno al tema centrale dell’episodio: da una parte, abbiamo Iris e il suo fidanzato Eddie che sembrano pronti a fare il grande passo e andare a vivere insieme. Devo ammettere di essermi commossa quando, poco prima, Barry e Iris si scambiano i regali accanto all’albero, e il fatto che lui le abbia donato una copia dell’anello di sua madre dimostra quanto il ragazzo la conosca bene, e profondamente. Questo non sfugge nemmenno a Eddie, che subito rizza le antenne e chiede alla sua ragazza se per caso, forse forse, chi lo sa, ha mai sospettato che Barry possa avere una cotta per lei. E ragazzi, penso che Iris a momenti stesse per sbuffargli a ridere in faccia: lei proprio non sospetta niente. E sottolineo, niente. Zero. Nada. Eddie le regala la chiave di casa sua, proponendole di vivere insieme, lei sembra sinceramente felice, e io non posso fare a meno di pensare che sono comunque tanto carini, loro due, come coppia. Allo stesso tempo vedere Barry soffrire mi spezza il cuore. Non so, sono combattuta.
Ai problemi di cuore di Barry si legano direttamente due delle scene che più ho apprezzato dell’episodio, ovvero i due momenti padre-figlio: il primo ha visto protagonisti Barry e suo padre Henry. Vedere il ragazzo scusarsi con lui mi ha emozionata tantissimo, Grant è un attore davvero bravo nonostante la sua età, e Barry è così sensibile… Si sente in colpa, perché aveva l’opportunità di prendere ReverseFlash e se l’è lasciato scappare, ma suo padre gli fa giustamente notare che non è colpa sua. Che ReverseFlash non ha soltanto messo lui in prigione, ma ha condannato il figlio a vivere una vita a metà, consumata dal desiderio di vendetta e riscatto. E poi scopriamo che persino da dentro una prigione, Henry ha capito che il figlio ama Iris. Joe, Eddie, Henry… Insomma Iris, possibile che solo tu non te ne sia accorta?
Le parole del padre spingono Barry ha fare qualcosa di inaspettato: mette da parte la sua paura e si dichiara a Iris. E che dichiarazione… Giuro, mi sentivo più leggera per lui. Non solo è difficile tenere per sé questo tipo di sentimenti, ma lui ha dovuto fare la parte dell’amico per anni, sorridere a ogni passo avanti mosso nella relazione tra Iris e Eddie anche se dentro di lui soffriva. Ho solo una cosa da dire: cara Iris, la prossima volta rispondi semplicemente di che ti scusi Barry vieni qui sposiamoci.

I need my Barry Allen

Protagonisti del secondo momento, invece, sono Joe West e Barry. Adoro sempre più Joe: è così saggio, affettuoso nei confronti di Barry, è davvero un esempio da seguire e un ottimo padre. Non smetterò mai di dirlo.

Pensavo che Iris fosse una scusa abbastanza valida perché Barry non se la prendesse con l’uomo per aver lasciato perdere le indagini sul ReverseFlash. Mi sbagliavo. O meglio, sembrava così ma in un secondo momento il ragazzo ci ripensa e gli getta addosso la sua rabbia. Poi naturalmente si scusa, e Joe gli fa questo bellissimo discorso che mi ha fatta davvero sorridere ed emozionare. Aveva pure gli occhi lucidi, si vede proprio che tiene al ragazzo e lo considera un figlio: per lui ha rischiato di mettersi contro Eddie, partner e quasi genero, perché vuole proteggere The Flash. Boh, lo adoro. Voglio uno zio come Joe. Vedendo questa scena, comunque, ho temuto un po’ per la sua vita: temevo che non sarebbe sopravvissuto fino a fine puntata, perché sembrava una sorta di discorso d’addio di quelli che gli autori fanno pronunciare ai personaggi che stanno per schiattare. Fortunatamente mi sbagliavo. Autori vi prego fate diventare Joe immortale, non lo uccidete mai.

Don’t freak out when you see him

Altro evento fondamentale dell’episodio: Caitlin scopre che il suo Ronnie è vivo e si è trasformato in RonnieBelliCapelli Firestorm. Ora, a parte che Robbie Amell con quei capelli fa troppo ridere – vi prego tagliateglieli presto – mi chiedo, chi l’ha battezzato così? Cisco no di sicuro.
Comunque, Caitlin mi è apparsa così fragile… Non si è concessa nemmeno di gioire per l’aver scoperto che il suo ragazzo è ancora vivo e non morto tra atroci dolori come si pensava prima. Persino Cisco faticava a crederci, ma non ha potuto negare l’evidenza: Ronnie è vivo, ma non è più la stessa persona di prima. Vederla desiderare di non averlo rivisto è triste, ma non mi aspettavo altro: come poteva fare i salti di gioia sapendo che, se dovesse essere catturato, verrebbe rinchiuso insieme agli altri criminali? E a proposito, mi viene il dubbio che abbiano fatto a Ronnie una sorta di lavaggio del cervello, perché non mostra segno di non riconoscere Caitlin o Cisco, non li attacca o altro, solo… gli dice che lui non è Ronnie Raymond, ma Firestorm. Pensavo fosse cattivo, però mi sono ricreduta quando si presenta agli STAR labs e aiuta Flash ad allontanare il suo nemico. Mi convinco sempre di più che sia così, che sia stato trovato da qualcuno e che adesso lavori per lui.
E nessuno crede a Wells che dice che farà di tutto per riportarlo indietro. O meglio sì, io ci credo, ma solo quando e se converrà a lui.

See, you’re not afraid of the dark, Barry. You’re afraid of being alone in the dark, and that goes away when you realize something. You’re never really alone.”

Veniamo all’argomento centrale dell’episodio: l’uomo con la tuta gialla, ovvero ReverseFlash, che fa la sua apparizione presso i diretti concorrenti degli STAR labs, ovvero i Mercury Labs. Qui, ReverseFlash è alla ricerca di qualcosa: particelle di tachione. Non ho la più pallida idea di che cosa sia, però è qualcosa di pericoloso. Molto pericoloso. E ci mancava che nascondessero qualcosa di positivo, che so, tipo la cura contro il cancro. Il personaggio di Tina McGee mi ha fatto venire l’orticaria. Seriamente, la trovo irritante e antipatica, meglio Wells a questo punto. Però mi ha incuriosita molto quando paragona Barry e Wells dicendo che sono molto simili. C’è questa teoria che mi intriga parecchio, che vede Wells come Barry del futuro, e ormai vedo segnali a favore di essa ovunque.
Tornando al ReverseFlash: dobbiamo ammettere che è fenomenale: è veloce, forte, è l’unico che ha avuto il coraggio di prendere a pugni Wells… Se non fosse un assassino patologico, godrebbe della mia simpatia. Il suo incontro con Flash è stato molto enigmatico, con il suo continuo ripetere che i due si conoscono, hanno già combattuto, conosce il nome di tutti quelli che gli stanno di fronte. Chi è? Camuffa la sua voce, quindi probabilmente lo conosciamo davvero. Perché ha ucciso Nora Allen? E perché non uccide invece Eddie? Non ha scrupoli, l’ha dimostrato, quindi perché fermarsi proprio davanti a lui?

Boh. Come dico sempre, lo scopriremo solo vivendo.
Ci sarebbe un’infinità di cose da dire su di lui. Penso abbia sollevato un polverone di domande e solo qualche risposta è stata data, ma è giusto così: è un finale di metà stagione, deve lasciare qualche punto aperto. Certo, qui abbiamo voragini ma vabbè.

Voragini, sì, perché pensavo di aver finito la dose quotidiana di avvenimenti sconvolgenti, ma Cisco non è d’accordo con me.

Ci sono state infatti ben due grandi bombe finali: Cisco spiega a Joe che ReverseFlash aveva una elettricità gialla, mentre Flash rossa. Barry ha sempre detto di aver visto due luci, una gialla e una rossa. Abbiamo sempre dato per scontato che entrambe provenissero dall’assassino di Nora Allen, ma abbiamo visto con i nostri occhi che ci sbagliavamo. Quindi erano due le persone in casa Allen, quella notte. Lavoravano insieme? O una cercava di fermare l’altra? Oddio, la mia testa mi sta uccidendo!
La seconda bomba è Harrison Wells che va nella sua solita stanza segreta e ci rivela che l’uomo con la tuta gialla è… solo una tuta.

Ma Merry Christmas che cosa, disgraziato! Ma ci possono lasciare così, con un milione di domande? Cosa dovrei pensare io adesso? Che ReverseFlash è solo una specie di robot comandato da Harrison? Che ha ordinato lui l’omicidio di Nora? E chi era allora l’altra persona in casa di Barry? Potrebbe essere Flash? Ma era nel passato!
E soprattutto… Allora Wells, quando tendono quella trappola agli STAR labs, se l’è date da solo?

Se dovessi fare un bilancio di questa prima parte di stagione, direi che The Flash sta andando alla grande: è appassionante, divertente, i personaggi sono davvero unici e non posso pensare di dover aspettare più di un mese per vedere la decima puntata.

La disperazione di Barry è la mia disperazione.

Con questo è tutto. Vi saluto e purtroppo vi do appuntamento al mese prossimo. Se vi fa stare un po’ meglio, vi lascio anche il promo del prossimo episodio… facciamo finta che esca la settimana prossima.

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