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Recensione: The Restorer

Da Flautodipan @miriammas
Recensione: The Restorer Titolo: The Restorer Autrice: Amanda Stevens Editore: Harlequin Mondadori Pagine: 377 Prezzo: 9,90 euro Descrizione: Sono Amelia Gray e restauro cimiteri. Sono condannata a poter vedere i morti, ed è un'esperienza angosciante. Hanno fame di vita. Per questo non li posso guardare, non devo far loro capire che li vedo, o sono perduta. Ultimamente però tutto è diverso. È accaduto qualcosa nel cimitero di Oak Grove, dove sto lavorando, qualcosa che va oltre la semplice violenza, che coinvolge i vivi e i dannati. Ho paura, perchè il senso di tutto ciò mi sfugge. Sono sempre più confusa, sopraffatta dalle circostanze e da un mistero che, invece di sciogliersi, pare diventare più fitto e più oscuro. Spero di trovare delle risposte, prima che tutto ciò possa uccidermi.
L'autrice:
Amanda Stevens è un’autrice americana, da sempre avida lettrice di fantascienza, fantasy e horror e nutre uno spiccato interesse per i cimiteri e l’arte funeraria. Ora vive a Houston. The Restorer è il primo romanzo della trilogia La Signora dei Cimiteri, dove è riuscita a creare personaggi sfaccettati sullo sfondo di un’ambientazione credibile e ben descritta, che farà di questa serie un vero Cult.
La recensione di Miriam Una bambina e suo padre sono intenti a rastrellare foglie nel cimitero di Rosehill quando un’oscura presenza si palesa sotto i rami curvi di una quercia. “Lo vedi anche tu?” Alla timida domanda della piccola il papà risponde con un ordine perentorio. “Non guardarlo!” È questo il ricordo più vivido dell’infanzia di Amelia Grey, un ricordo che segna una svolta decisiva nella sua esistenza perché da quel momento comprende di possedere un dono speciale: può vedere i morti. In realtà non si tratta di un privilegio ma di una facoltà che le procura angoscia e la rende particolarmente vulnerabile. Come le spiega suo padre (dotato della stessa capacità), i morti sono assetati di vita, vorrebbero tornare indietro e per questo tentano di succhiare le energie vitali di coloro che riescono a vederli. Per evitare di esserne sopraffatti è indispensabile attenersi ad alcune semplici regole: mai guardarli o rivolgere loro la parola, non ammetterne la presenza, non esternare paura, tenersi alla larga dai luoghi sconsacrati e dalle persone possedute. Amelia non ha mai dimenticato questi insegnamenti ma non è mai riuscita a tenersi a debita distanza da quelli che per lei dovrebbero essere i luoghi più pericolosi. All’età di ventisette anni è una rinomata restauratrice di cimiteri oltre che l’amministratrice del blog Scavare tombe, un vero e proprio punto di riferimento per i tafofili del web. Nonostante ciò è sempre riuscita tenersi fuori dai guai ma quando comincia a restaurare il cimitero di Oak Grove, tutto cambia. Un cadavere recente viene rinvenuto in una vecchia tomba e Amelia si ritrova coinvolta nelle indagini della polizia in qualità di consulente esperta del luogo del delitto. L’episodio in sé non avrebbe nulla di tanto straordinario sennonché, ben presto, la giovane restauratrice scoprirà che il detective incaricato di far luce sulla vicenda, John Devlin, è posseduto da ben due fantasmi. Assolvere al suo compito evitandone il contatto non sarà un’impresa semplice tanto più perché John possiede un fascino magnetico e resistergli si rivelerà tutt’altro che facile. Se amate le atmosfere dark e vi intrigano le storie di fantasmi, se vi stuzzica il mistero della morte e tutto ciò che è paranormale, questo romanzo vi attrarrà come una calamita. The Restorer ci propone infatti una storia di confine, intrisa sì di mistero ma saldamente ancorata alla realtà. Benché le pagine siano popolate di fantasmi, l’autrice non ricorre a effetti speciali o a espedienti incredibili per regalarci brividi. Le entità di cui ci racconta con maestria sono presenze discrete, visibili solo a chi possiede una spiccata sensibilità, cionondimeno potrebbero rappresentare la chiave interpretativa di alcuni fenomeni di cui chiunque di noi potrebbe essere testimone senza riuscire a darne una spiegazione plausibile. Le esperienze medianiche vissute in prima persona da Amelia procedono di pari passo con il susseguirsi di eventi tristemente reali. Il cadavere rinvenuto nel cimitero di Oak Grove apre le indagini su una serie di omicidi che ricoprono diversi anni e si riveleranno collegati tra loro. Inizialmente il lettore avrà l’impressione di essere  alle prese con un comune giallo, che pure aguzzerà il suo ingegno, salvo poi ritrovarsi, quasi senza rendersene conto, ai confini con la realtà. Ad alimentare il senso di mistero contribuiscono i numerosi rimandi all’arte funeraria (un bel pacchetto di informazioni e curiosità che non mancheranno di deliziare gli appassionati dell’argomento), l’ambientazione lugubre quanto insolita che fa da sfondo al racconto,  ma anche l’incontro con una serie di personaggi che sfuggono agli schemi. Fuori dal comune è sicuramente Devlin, il detective bello e tenebroso che convive a sua insaputa con due fantasmi, ma che dire di Meakin, l’archivista dai polsi rigati di cicatrici, del professor Shaw che sembra custodire inconfessabili segreti legati al misterioso ordine della bara e dell’Artiglio o dell’investigatore privato Gerrity che tutti soprannominano il Profeta? Ma mano che ci si imbatte in loro, la trama si infittisce e di pari passo si moltiplicano gli interrogativi che esigono una risposta. Tuttavia non saranno unicamente i numerosi arcani disseminati tra le pagine a rendere avvincente la lettura giacché l’autrice non ha trascurato di aggiungere un pizzico di romance alla storia. Tra le sue pieghe assisteremo alla nascita di una passione travolgente che riuscirà a far battere il cuore anche delle lettrici più romantiche. Trattandosi del primo capitolo di una trilogia, il romanzo si conclude con un finale aperto. Alcune curiosità verranno soddisfatte ma per altre bisognerà attendere il seguito che viste le premesse si preannuncia davvero promettente.


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