Titolo: The retribution of Mar Dyer (Mara Dyer#3)Data di puvvlicazione: 4 Novembre 2014 Dove comprarlo: LaFeltrinelli.itEditore: Simon & Schuster Autrice:Michelle HodkinPrezzo:14,90 €Pagine: 480Il mio voto:
(Trama tradotta da me)Mara Dyer vuole credere che c'è dell'altro oltre le bugie che le hanno raccontato. E in effetti c'è.Non riesce a smettere di pensare a dove porterà la sua ricerca della verità. Ma dovrebbe smettere.Non ha mai saputo quanto potesse spingersi lontano per ottenere vendetta.Ora lo saprà.Le alleanze saranno tradite, la colpa e l'innocenza si legheranno e il fato colliderà con la fortuna in questo scioccante ultimo romanzo della storia di Mara.La ricompensa è giunta.
La mia recensione
“Forse a volte possiamo vedere la verità su noi stessi solo se qualcuno ci mostra dove guardare.” Da "The retribution of Mara Dyer"Chi mi segue da molto tempo lo sa, sono poche le serie per cui ho perso la testa. Tendo a stufarmi dell'attesa tra un libro e l'altro, motivo per cui finisco per abbandonare le saghe in corsa, ancor di più a causa della lentezza degli editori italiani e del loro vizietto di interrompere le pubblicazioni lasciandoci a bocca asciutta. Dunque, quando accade che io mi innamori di una serie, è uno di quegli eventi rari che vanno celebrati. In quel caso, amici miei, divento compulsiva: sono ossessionata da ogni risvolto psicologico di ogni protagonista, aspetto estratti inediti come si aspetterebbe l'acqua in un periodo di siccità e conto i giorni che mi separano dal libro conlcusivo. Ecco, questo è quello che mi è successo con la trilogia paranormale per YA su Mara Dyer di Michelle Hodkin. Il suo grande potenziale, il fascino degli elementi mystery e paranormali e la bellissima caratterizzazione dei due personaggi principali mi ha catturata a tal punto da tribolare nell'attesa del libro conclusivo. In particolare dopo il cliffhanger del secondo romanzo, e chi lo ha letto sa a cosa mi riferisco, ho perso il sonno nella speranza di poter avere l'epilogo che questa serie meritava. Mi fidavo di Michelle Hodkin, autrice ironica e talentuosa che aveva così a cuore il destino di Mara e Noah da posticipare la pubblicazione del loro ultimo libro per poter offrire ai lettori IL FINALE. Quello perfetto, quello che avrebbe risposto alle domande e chiuso il cerchio e coronato i sogni. Mi fidavo di lei e lei, contro ogni aspettativa, mi ha tradita. Insomma, per essere brevi: questo libro mi ha delusa, ragazzi. La mia recensione sarà sincera, un po' polemica e con qualche lievissimo spoiler molto prevedibile, perché, sì... insomma, non è un segreto che sia Mara che Noah saranno in questo libro in un modo o nell'altro. Perdonate la mia foga, la mia rabbia e la mancanza di dettagli sul libro. Ma sono delusa e comunque non voglio rovinarvi la lettura facendo anticipazioni esplicite
Ti amo. Oggi. Stanotte. Domani. Per sempre. Se dovessi vivere per cento anni, apparterrei a te per ognuno di essi. Se dovessi vivere un centinaio di vite, vorrei farti mia ogni singola volta. Noah da "The retribution of Mara Dyer"Lo so, lo so, voi che amate la serie proprio come la amo io (sì perché non ho smesso di adorare Noah e i due primi libri) starete sgranando gli occhi, stritolando il mouse, pensando che io sia la solita esagerata troppo puntigliosa e permalosa. E' vero, lo sono.
Probabilmente voi amerete questo libro pur odiandone alcune parti e non essendo soddisfatti in toto dal finale. Ve lo auguro, perché è così che avrei voluto sentirmi. Invece mi sono arrabbiata, ho urlato e ho maledetto le stelle e il cielo per quanto fossero troppo alte le mie aspettative. Ho addirittura pregato che qualcuno rubasse il manoscritto iniziale a Michelle Hodkin, quello che lei non aveva ritenuto essere all'altezza di Mara e Noah, per poter leggere quella versione della storia e vedere se in quel modo avesse tutto più senso. Perché, pur avendo molto apprezzato alcuni punti, pur essendomi commossa per Noah e aver sorriso per Jamie e aver avuto i brividi per quanto Mara fosse pericolosamente cambiata, proprio non sono riuscita a trovare un senso a questo libro. Forse perché questa storia, come recita una canzone di Vasco, un senso non ce l'ha, o forse perché il lato romance non è riuscito a sopperire a tutte le domande lasciate senza risposta. Ma più probabilmente perché Michelle Hodkin ha davvero incasinato tutto, mettendo troppa carne al fuoco, confondendo i lettori con flashback e questioni irrisolte che non portano a nulla, alzando troppo la posta finendo per rendere tutto troppo complicato per essere in qualche modo credibile. A un certo punto mi è sembrato di essere al cospetto di un film di David Linch e per me questo non è un complimento (scusate, non mi piace proprio).Questo libro per me è stato troppo. Troppi omicidi che non hanno destato i sospetti di nessuno, troppa bipolarità da parte di Mara, troppi momenti assolutamente nonsense, troppi dialoghi inutili, troppe coincidenze pazzesche e del tutto assurde. Certo, ho amato Noah fino all'ultimo respiro e per lui e solo per lui avrei dato a questo libro cento stelle. Perché Noah è un eroe, dolcissimo e brillante, speciale fino al midollo. Una creatura unica che può essere solo amata e che io ricorderò per sempre con passione. Leggerei tutti suoi passaggi per mille anni e non ne sarei mai stanca. Ma non è abbastanza, mi spiace.
“Questa è una storia d'amore. Contorta e incasinata. Confusa e problematica. Ma è la nostra. Siamo noi. Non so come finirà la nostra storia, ma so come è inizierà. Prendo la mia penna e inizio a scrivere:Forse, se non l'avesse scritto Michelle Hodkin e se non fosse appartenuto a questa serie, forse avrei anche apprezzato questo libro. Avrei potuto soprassedere sulle scene degne di Beautiful in cui le persone sono morte e risorte più e più volte. Avrei ignorato la mancanza di mordente e ironia, così come la totale carenza di logica di alcune scelte fatte dai protagonisti. Avrei pianto per la bellezza sconfinata dell'animo di Noah, avrei apprezzato il sacrificio che entrambi gli amanti hanno fatto pur di stare assieme e tutto il resto. Purtroppo però questo libro l'ha scritto porprio Michelle Hodkin, che reputo essere un'autrice molto dotata e talentuosa e, purtroppo, conclude una delle serie YA e paranormal romance più promettenti degli ultimi anni. E alla luce di questi due fatti devo dire di essere stata estremamente provata da questa lettura. E' stata così frustrante da portarmi al limite della pazzia. Avrei voluto schiacciare Mara contro uno specchio per obbligarla a guardarsi negli occhi e vedere ciò che era diventata. Avrei voluto schiaffeggiare Jamie per come ignorasse le orribili azioni compiute dalla sua migliore amica. Ma, soprattutto, avrei preso Michelle Hodkin e l'avrei scossa chiedendole perché. Perché abbia deciso di far ruotare il suo libro attorno a un'improbabile caccia all'uomo che poi si è conclusa con un assurdo flop privo di qualunque phatos. Perché ha creduto fosse credibile il fatto che un manipolo di ragazzini scomparsi in fuga che si lascia dietro una scia di sangue, non fosse notata da nessuno in assoluto (siamo nell'era del grande fratello, in America ci sono telecamere ovunque, tanto per dire eh). Perché mai abbia pensato che far morire e risorgere i personaggi come accade nelle peggiori Soap Opera, senza nemmeno spiegare l'accaduto (anzi, facendo anche un po' finta di niente) fosse una cosa accettabile. Perché abbia deciso che non rispondere alle grandi domande che i lettori si ponevano dal primo libro fosse una cosa giusta. Insomma, avrei voluto chiederle se, scrivendo questo libro, si sia accorta che avrebbe spezzato il cuore a un sacco di persone. Spero che tanto che a voi piaccia, ragazzi, ma io avrei preferito leggere solo i passaggi in cui era presente Noah.
Il mio nome non è Mara Dyer, ma il mio avvocato mi ha detto che avrei dovuto sceglierne uno.” Da "The retribution of Mara Dyer"
Livello sensualità: baci e carezze
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