![RECENSIONE: The Selection di Kiera Cass RECENSIONE: The Selection di Kiera Cass](http://m2.paperblog.com/i/189/1891937/recensione-the-selection-di-kiera-cass-L-BWvNpe.jpeg)
Alle fine di questa recensione il mio karma non sarà più lo stesso, mi sarò fatta dei nemici e avrò esaurito le mie scorte di sarcasmo. Divertitevi, guys...
Oggi vi parlerò di The Selection, il primo volume di una trilogia scritta dalla giovane autrice americana Kiera Cass; il libro è stato pubblicato dalla Sperling&Kupfer ai primi di Marzo, circa un mese fa, e ho avuto la possibilità di leggerlo grazie al Gruppo di Lettura organizzato da Denise del blog Reading is Believing, che ringrazio ancora per avere questa voglia matta di coinvolgere lettori e amanti del genere in progetti come questo!Alura, cosa posso dire di questo libro? Risposta: è orrendo.Ora mi spiego meglio: la trama promette un futuro devastato da guerre e segnato da povertà e disperazione, una società divisa in rigide caste in cui l'unica possibilità per raggiungere un gradino sociale più alto sia un matrimonio conveniente e senza amore. Ecco, gran parte di tutto questo non compare minimamente in nessuna parte del libro. L'autrice spiega la divisione in caste in due o tre paginette ad inizio libro, poi passa ai personaggi: la protagonista è America Singer che - sorpresasorpresona, questa non ve la aspettate di certo...- fa di lavoro *rullo di tamburi* La cantante!
lo so, Simon, lo so...
"Non è giusto. America, sono io quello che dovrebbe provvedere a te. Per me è umiliante venire qui e vedere che hai fatto tutto questo per me. "
Ma sfortunatamente non finisce qui..." America, io sono un uomo. Sono io quello che dovrebbe guadagnare."
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Seriously, siamo tornati nel Medioevo?
A questo punto avrei anche abbandonato la lettura, ma ero solo al 16% della lettura dell'e-book, avevo preso un impegno con le altri partecipanti al Gruppo di Lettura e in più sono quel genere di persona che ama i libri e i film trash-che-più-trash-non-si-può, quindi sono andata avanti... Per fortuna!Non aspettatevi che ora le recensione diventi positiva, anzi!, il libro peggiora addirittura!
Non credevo che fosse oggettivamente possibile, ma Kiera Cass ci dimostra che se tocchiamo il fondo, ci sarà sempre un gradino più basso.
Ma veniamo agli altri personaggi: c'è il principe Maxon che, in quanto tale, ha sempre vissuto relagato nel palazzo, lontano dai suoi coetanei e seguendo una rigida educazione; in questo modo verrebbero spiegati i suoi modi da damerino del Diciottesimo secolo. Io sono quasi sempre dalla parte del ragazzo-della-porta-accanto, gentile e premuroso, e non volevo trovarmi di fronte ad un altro Travis "Non Sono Uno Stalker" Maddox di Uno splendido disastro (recensione) ma Maxon con tutti i suoi ripetitivi "mia cara..." alla lunga diventa insopportabile! Poi c'è la famiglia di America: sua madre, alias la scalatrice sociale, suo padre e i suoi fratelli che hanno sì e no tre battute in tutto il romanzo.
Per concludere vorrei parlarvi di Illèa: questo nuovo Stato occupa il territorio degli Stati Uniti e la sua popolazione è divisa in gruppi di famiglie che fanno lo stesso mestiere. Illèa si è formata dopo la Quarta Guerra Mondiale ma tutta la sua storia non viene spiegata chiaramente se non a metà del libro circa, sottoforma di una lezione di storia cui assiste America. Personalmente, ho trovato questo aspetto del libro molto confuso e senza capo nè coda; in altri libri distopici, come in Memento - I Sopravvissuti di Julianna Baggott, viene spiegato chiaramente come si è formata la società descritta, dall'organizzazione politica agli usi e le credenze popolari. The Selection è un libro monotono e noioso, ho passato metà della lettura ridendo con gli occhi al cielo e l'altra metà in questo stato:
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Jersey Shore serve a qualcosa, dopotutto...
Sono presenti i soliti clichè e i personaggi (o almeno quelli che compaiono per più di due pagine e di cui sappiamo almeno il nome) sono stereotipati; lo stile dell'autrice è scorrevole ma abbastanza banale, composto soprattutto da espressioni colloquiali ripetitive. Il libro inoltre non sembra avere una trama concreta, non sembra di leggere un romanzo di genere distopico ma di assistere ad una puntata di America's Next Top Model. Vestiti, ragazze pefide, scleri e pianti. Ci manca solo Tyra Banks.E poi il finale ! Credo di non aver mai letto un finale più brutto, deludente, inconsistente e stupido nella mia intera vita. Ho reagito con un enorme:
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VOTO: 2! In questo caso la copertina inganna per davvero!- Ale -
Questa recensione partecipa a 100 Libri in un anno - Reading Challenge 2013 di Atelier dei Libri