"Andare da una prostituta è come andare al ristorante. Scegli quello che vuoi dal menù, mangi, e quando te ne vai il proprietario spera che torni presto e che porti altra gente. Andare da una partner surrogato è come andare a scuola di cucina. Impari le ricette, sviluppi abilità, espandi l'orizzonte dei sapori e quando hai finito possiedi una nuova conoscenza." Nel nostra difficile e antica lingua, tra congiuntivi che diventano malattie della vista ed oscure parole ignote ai più, ogni cosa ha un nome specifico. In un vasto dizionario, ricco di lemmi ed eccezioni, non c'è spazio per omonimie e dubbi. Chi lavora con il legno è un falegname, chi lavora con le tempere è un pittore, chi lavora con le parole è un poeta o un insegnante. Chi lavora con il sesso, invece, è una prostituta.Ma se non fosse tanto semplice? Se dietro a battute sconce, pregiudizi e risatine ci fossero verità da scoprire e vissuti personali da rivalutare? Anche se non sembra, io parlo poco. Pochissimo. Ma in compenso sono un paziente e attento ascoltatore. Le conferenze mi annoiano facilmente. Io ascolto storie.Quella narrata in Sessioni d'amore è una curiosa storia vera. Gentile, onesta e umana, come lo è la donna che l'ha vissuta e portata su carta: Cheryl Cohen Greene.E' stata a lungo una partner surrogato. In più di trent'anni di carriera ha tenuto quasi novecento sessioni; ha avuto novecento pazienti, tra uomini e donne in conflitto con loro stessi e la loro vita tra le lenzuola. Credono in Dio, ma solo per avere qualcuno con cui prendersela. Sono malati, difettosi fisicamente o emotivamente, ma non asessuati. Non stanno bene con sé stessi e non stanno bene con gli altri. L'incapacità di relazionarsi con il proprio sesso li rende distratti al lavoro, infelici; compagni di vita incostanti e individui sentimentalmente anonimi.Pagano Cheryl, su consiglio di specialisti affermati, perché li aiuti a gestire i problemi del cuore, e non solo. Nel corso di un paio di incontri mensili, lei diventa il loro medico, la loro guida, la loro confidente, la loro amante. Escono dal suo studio, guariti nello spirito e sereni, e alla protagonista si spezza il cuore ogni volta. Perché a rivolgersi a lei non sono pervertiti o coniugi con la mania degli scambi di coppia, ma i migliori. Persone pure, quiete, intelligenti, nobili d'animo, ma imperfette (come lei, che da bambina scoprì di soffrire di dislessia e che divenne sterile a nemmeno trent'anni), che la rendono ogni volta platonicamente innamorata. Della vita, del genere umano, dell'amore e della sua professione. Nata in bui anni di bigottismo, fa uno schietto excursus sull'America del passato e, senza risparmiare nessuno, parla di come, a lungo, per la chiesa e le famiglie conservatrici del tempo il sesso abbia costituito un argomento tabù. Un peccato mortale impossibile da espiare. I risultati di tale ignoranza erano concreti e tanti suoi coetanei, più per il gusto di trasgredire che per una loro segreta curiosità, passavano i sabati sera nudi e appiccicati sui sedili posteriori delle utilitarie dei loro austeri genitori. Nascevano bambini non voluti; si diffondevano malattie e rimedi ancora più dannosi delle stesse; adolescenti senza più famiglia e sogni finivano per strada. E' stato così che, a quattordici anni, Cheryl ha perso la sua verginità con il ragazzo più egoista e sbagliato di tutti. Ma la sua vita è continuata.Si è innamorata ancora, ha amato alla follia (e contemporaneamente) due uomini diversi, ha avuto due figli di cui essere fiera, ha collezionato gioie e dolori, ha formato una famiglia meravigliosa e stramba, ed ha scritto questo bel libro. Per condannare la disinformazione, per spingere ognuno a inseguire il piacere, per dimostrare che stare bene nell'intimità rende anche persone migliori...Mentre le pagine scorrono - tra erotismo, perdite e simpatici aneddoti – seguiamo la narratrice col suo corpo che cambia, con la malattia che incombe sulla sua odiata vecchiaia, con l'avvento dell'AIDS che fa morti e notizia, con la chiamata di Hollywood. Dall'infanzia fino al momento in cui, un bel giorno, scopre che la sua storia diventerà un film e che, nel weekend successivo, avrà un appuntamento più importante del solito; sul set del “suo” film, con le star Helen Hunt e John Hawkes che le chiedono una speciale consulenza.Sessioni d'amore è una biografia, un piccolo saggioche ha il ritmo e i briosi dialoghi di un buon romanzo. Acuto e sincero, ha la schiettezza di chiamare ogni cosa con il proprio nome e, senza imbarazzi, quella che in un Harmony sarebbe definita tra le mie incontrollabili risate “il fulcro del di lei piacere” (ogni riferimento a E.L James
Magazine Cinema
Recensione: The Sessions - Sessioni d'amore, di Cheryl Cohen Greene e Lorna Garano
Creato il 26 febbraio 2013 da Mik_94"Andare da una prostituta è come andare al ristorante. Scegli quello che vuoi dal menù, mangi, e quando te ne vai il proprietario spera che torni presto e che porti altra gente. Andare da una partner surrogato è come andare a scuola di cucina. Impari le ricette, sviluppi abilità, espandi l'orizzonte dei sapori e quando hai finito possiedi una nuova conoscenza." Nel nostra difficile e antica lingua, tra congiuntivi che diventano malattie della vista ed oscure parole ignote ai più, ogni cosa ha un nome specifico. In un vasto dizionario, ricco di lemmi ed eccezioni, non c'è spazio per omonimie e dubbi. Chi lavora con il legno è un falegname, chi lavora con le tempere è un pittore, chi lavora con le parole è un poeta o un insegnante. Chi lavora con il sesso, invece, è una prostituta.Ma se non fosse tanto semplice? Se dietro a battute sconce, pregiudizi e risatine ci fossero verità da scoprire e vissuti personali da rivalutare? Anche se non sembra, io parlo poco. Pochissimo. Ma in compenso sono un paziente e attento ascoltatore. Le conferenze mi annoiano facilmente. Io ascolto storie.Quella narrata in Sessioni d'amore è una curiosa storia vera. Gentile, onesta e umana, come lo è la donna che l'ha vissuta e portata su carta: Cheryl Cohen Greene.E' stata a lungo una partner surrogato. In più di trent'anni di carriera ha tenuto quasi novecento sessioni; ha avuto novecento pazienti, tra uomini e donne in conflitto con loro stessi e la loro vita tra le lenzuola. Credono in Dio, ma solo per avere qualcuno con cui prendersela. Sono malati, difettosi fisicamente o emotivamente, ma non asessuati. Non stanno bene con sé stessi e non stanno bene con gli altri. L'incapacità di relazionarsi con il proprio sesso li rende distratti al lavoro, infelici; compagni di vita incostanti e individui sentimentalmente anonimi.Pagano Cheryl, su consiglio di specialisti affermati, perché li aiuti a gestire i problemi del cuore, e non solo. Nel corso di un paio di incontri mensili, lei diventa il loro medico, la loro guida, la loro confidente, la loro amante. Escono dal suo studio, guariti nello spirito e sereni, e alla protagonista si spezza il cuore ogni volta. Perché a rivolgersi a lei non sono pervertiti o coniugi con la mania degli scambi di coppia, ma i migliori. Persone pure, quiete, intelligenti, nobili d'animo, ma imperfette (come lei, che da bambina scoprì di soffrire di dislessia e che divenne sterile a nemmeno trent'anni), che la rendono ogni volta platonicamente innamorata. Della vita, del genere umano, dell'amore e della sua professione. Nata in bui anni di bigottismo, fa uno schietto excursus sull'America del passato e, senza risparmiare nessuno, parla di come, a lungo, per la chiesa e le famiglie conservatrici del tempo il sesso abbia costituito un argomento tabù. Un peccato mortale impossibile da espiare. I risultati di tale ignoranza erano concreti e tanti suoi coetanei, più per il gusto di trasgredire che per una loro segreta curiosità, passavano i sabati sera nudi e appiccicati sui sedili posteriori delle utilitarie dei loro austeri genitori. Nascevano bambini non voluti; si diffondevano malattie e rimedi ancora più dannosi delle stesse; adolescenti senza più famiglia e sogni finivano per strada. E' stato così che, a quattordici anni, Cheryl ha perso la sua verginità con il ragazzo più egoista e sbagliato di tutti. Ma la sua vita è continuata.Si è innamorata ancora, ha amato alla follia (e contemporaneamente) due uomini diversi, ha avuto due figli di cui essere fiera, ha collezionato gioie e dolori, ha formato una famiglia meravigliosa e stramba, ed ha scritto questo bel libro. Per condannare la disinformazione, per spingere ognuno a inseguire il piacere, per dimostrare che stare bene nell'intimità rende anche persone migliori...Mentre le pagine scorrono - tra erotismo, perdite e simpatici aneddoti – seguiamo la narratrice col suo corpo che cambia, con la malattia che incombe sulla sua odiata vecchiaia, con l'avvento dell'AIDS che fa morti e notizia, con la chiamata di Hollywood. Dall'infanzia fino al momento in cui, un bel giorno, scopre che la sua storia diventerà un film e che, nel weekend successivo, avrà un appuntamento più importante del solito; sul set del “suo” film, con le star Helen Hunt e John Hawkes che le chiedono una speciale consulenza.Sessioni d'amore è una biografia, un piccolo saggioche ha il ritmo e i briosi dialoghi di un buon romanzo. Acuto e sincero, ha la schiettezza di chiamare ogni cosa con il proprio nome e, senza imbarazzi, quella che in un Harmony sarebbe definita tra le mie incontrollabili risate “il fulcro del di lei piacere” (ogni riferimento a E.L James
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