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Recensione: The World's End - La Fine del Mondo

Creato il 29 settembre 2013 da Giobblin @MrGiobblin
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
Dio salvi la Regina... ed Edgar Wright. Nella vita ci sono poche certezze, ma una di quelle è sicuramente il tocco magico del regista/produttore/sceneggiatore britannico che in poche e semplici mosse si è conquistato il mio rispetto incondizionato. Mi ha regalato uno dei migliori film della mia adolescenza (Shaun of the Dead) creando al tempo stesso una pietra miliare dell'horror-comedy in salsa zombesca. Con Hot Fuzz ha magistralmente sbertucciato i buddy cop movies americani piazzando un superpoliziotto nella placida campagna inglese. Scott Pilgrim VS The World, nonostante la faccia da pesce di Michael Cera, è un altro dei miei film preferiti in assoluto. Mancano due anni all'uscita di Ant-Man, ennesimo film del Marvel Cinematic Universe, e lo sto già aspettando col batticuore. Capirete dunque che le aspettative per The World's End (La Fine del Mondo per gli italiani) erano altissime. L'ultimo capitolo della mitica Trilogia del Sangue e del Gelato, detta anche Cornetto Trilogy, con Wright alla regia e gli irresistibili Simon Pegg e Nick Frost di nuovo protagonisti.
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
Vi farà piacere sapere che le aspettative sono state ampiamente ripagate! Mi sono gustato il film in anteprima (dato che le date d'uscita per Inghilterra e Australia erano parecchio vicine) e ho dovuto aspettare più di un mese per stendere questa recensione. Scriverla in pieno agosto, quando gli italiani abbandonano il PC, avrebbe avuto poco senso.  Ma ne è valsa la pena, e ora possiamo parlarne per bene e senza spoiler!  Partiamo subito dicendo che non si tratta di uno Shaun con gli alieni al posto degli zombie, come temevano alcuni malfidati. E' tutta un'altra cosa. Il film ruota intorno a Gary King (Pegg), un alcolizzato di mezza età che decide di punto in bianco di radunare i suoi amici d'adolescenza e ritentare ancora una volta, dopo vent'anni, il mitico Golden Mile: un'epica gara di resistenza attraverso dodici pub di Newton Haven, loro città natale.
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
Inutile dire che i suoi vecchi amici, ormai adulti e pieni di impegni, sono piuttosto scettici... ma l'irresistibile carisma di King li convincerà a tornare a Newton Haven per portare a termine il Golden Mile. Quello che i cinque non sanno è che dietro alla placida facciata della cittadina si nasconde un terribile segreto... una minaccia di proporzioni globali in atto da anni all'insaputa di tutti. C'è del marcio a Newton Haven: riusciranno King e i suoi compagni a salvare la città, o saranno troppo impegnati ad ubriacarsi a suon di pinte di birra?
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
Quello che in mani diverse si sarebbe trasformato in Una Notte da Leoni in salsa fantascientifica (infarcito di gag di grana grossa e ubriachi molesti) diventa invece, grazie alla verve di Wright e al talento degli attori coinvolti (mitici Pegg e Frost, irresistibile anche Martin Freeman, aka Bilbo/Watson) un fantastico omaggio a classici del genere fantascientifico come Terrore dallo Spazio Profondo e L'invasione degli ultracorpi. E non è tutto: il film regala anche un'agrodolce riflessione sul vero significato di crescita, maturità e amicizia mescolandolo ad una comicità di alto livello. Avete presente il personaggio di Shaun, assolutamente contrario all'idea di crescere alla soglia dei trent'anni? King è una sorta di suo "fratello maggiore": un fallito totale che a 40 anni suonati non ha ottenuto niente dalla vita, e che preferisce rintanarsi in un passato mitico e alquanto addolcito dalla memoria. Il Golden Mile, la missione mai completata, è l'unica cosa che resta a Gary per dare un senso alla sua vita... e l'unico percorso possibile per portarlo alla redenzione.
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
Notare i nomi e le locandine dei dodici pub, visitati in altrettante tappe nel corso del film: ciascuno di essi avrà un valore fondamentale per il "viaggio nel tempo" di King & Co, a partire dal blando First Post fino ad arrivare all'agognato The World's End. Come un set di tarocchi i dodici pub mostrano fin da subito cosa dovranno affrontare i nostri eroi... chi ha orecchio per intendere intenda! The World's End propone anche una colonna sonora che definire azzeccata è un eufemismo: una compilation di pezzi grossi, pronti a colpirvi a suon di nostalgia, che include Blur, The Doors, Kylie Minogue, The Sisters of Mercy e tanti altri. Le canzoni, proprio come i pub, scandiscono alla perfezione ogni fase dell'avventura autodistruttiva partorita dalla mente di Gary King.
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo
E alla fine del viaggio, dopo decine di pinte di birra, scazzottate, fughe, scolarette sexy, staccionate da superare, antichi torti da raddrizzare e ferite da richiudere... niente sarà più come prima. E non dico altro per non anticiparvi lo splendido, agrodolce finale. The World's End, insomma, è una solida new entry- oltre che perfetta conclusione- della Cornetto Trilogy inaugurata dalla zombie apocalypse di Shaun nel 2004. Un film di fantascienza E una commedia da non perdere, già destinato a diventare cult, che implora di essere rivisto back-to-back insieme ai suoi due predecessori. Se avete già familiarità con il magico trio Wright-Pegg-Frost sapete già che vi troverete di fronte a qualcosa di sublime. Se questo è il vostro primo film della trilogia... buttatevici a capofitto e mi ringrazierete. Si tratta senza dubbio di uno dei pochi film davvero memorabile di questa stramba, improbabile stagione cinematografica.
Recensione: The World's End - La Fine del Mondo

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