Scrivere una recensione su Baricco è un compito davvero arduo, non solo per i dettagli dei suoi libri, per la complessità delle vicende, e la personalità sofisticata dei personaggi, ciò mi induce a non poter nemmeno esprimere una critica severa, se consideriamo Baricco uno dei miei scrittori preferiti trovare il pelo nell’uovo per ciò che si adora mi mette in seria difficoltà.
Tre volte all’alba narra tre storie vissute nella luce appena spuntata dell’alba, ogni racconto vede protagonisti due sconosciuti, che si incontrano per caso e si aprono all’altro rivelandosi, parlando di se stessi e lasciandosi accogliere nell’anima del loro interlocutore. Tutti i personaggi del romanzo “Tre volte all’alba” sono persone che hanno un passato importante alle spalle e che hanno dovuto ricominciare.
Punti a favore:
Tutte le storie non solo hanno in comune l’alba, ma iniziano sempre nella hall di un albergo e questo è un altro collegamento con il libro “Mr Gwyn”. Inoltre, nonostante, siano tutte vicende staccate, in alcuni punti si sfiorano leggermente dando vita a un filo invisibile che le lega.
Leggendo tre volte all’alba, il lettore è trasportato piacevolmente, senza rendersi conto la narrazione scorre celere e incalza veloce la trama, alla pari di un giallo il lettore più scava a fondo e più desidera conoscere i fatti nella loro realtà, la noia e la monotonia sono un particolare inesistente, i dialoghi scorrono con fluidità senza nemmeno dover nominare gli interlocutori, si viene a creare come per “trasporto” nella mente del lettore la scena descritta e senza dover aggiungere dettagli e indicazioni necessarie per capire come, dove e chi parla ti ritrovi alla fine del libro.
Un espressione che mi ha colpito molto è stata descrizione degli asciugamani bianchi abbandonati e sporchi alla fermata dell’autobus alla fine del secondo racconto, infatti Baricco usa gli asciugamani per descrivere metaforicamente l’animo puro della ragazza in fuga, e il candore venuto meno per le scelte prese nella sua vita:
“Gli vennero in mente gli asciugamani. Se li immaginò là per terra, alla fermata dell’autobus. Li vide bianchi e stirati, là per terra, e per un attimo pensò che era un bene che il ragazzo l’avesse picchiato senza farlo sanguinare. Non gli sarebbero piaciuti gli asciugamani sporchi di sangue. E adesso se li poteva immaginare puliti, e immotivati, nello sguardo curioso della gente.”
Punti a sfavore:
Da un mio parere strettamente personale, questi tre racconti possono apparire perfetti, se considerato come tre romanzetti non si può esprimere critica alcuna, in verità ci sono dei vuoti lasciati durante la narrazione, solchi di lettura che potevano essere sviluppati di più, ad esempio nel secondo racconto inizia con una coppia che entra nell’albergo, dell’accompagnatore di questa donna sappiamo poco, è un bruto, maleducato, rozzo con pensieri poco piacevoli nei confronti della sua donna di soli sedici anni, lo stesso si possa dire nell’ultimo racconto per il ragazzo accompagnato dalla poliziotta, è scosso dal trauma di aver perso i genitori durante un incendio, ma potevano essere rivelati alcuni particolari della sua famiglia per spiegare il suo carattere un cupo e riservato, insomma Baricco preferisce non allungare troppo il brodo per dettare le parole essenziali utili al proseguire della trama, capisco l’idea di scrivere tre piccole narrazioni ma ciò non toglie che la trama poteva essere arricchita con ulteriori dettagli.
Conclusioni finali:
Per un viaggiatore in treno tre volte all’alba è il libro ideale, perché cancella lo scorrere del tempo e inganna l’attesa e non si tratta di una lettura impegnativa, personalmente ho immaginato ciascuno di questi tre racconti in un corto della Pixar, mi chiedo se un giorno quest’idea verrà presa in considerazione, oppure in un thriller grottesco di Tarantino in stile Sin City, tra i vari racconti mi è piaciuto in particolare il secondo quando l’uomo della Reception corre in fuga con la ragazza accanto alla fabbrica di birra chiusa, sono rimasto meravigliato perché all’improvviso Baricco sembra uscire dalla trama ma non è così e immagina la storia di quella fabbrica di birra rimanendo legato ai due personaggi in fuga.
Un libro che consiglio vivamente per chi desidera avventurarsi in una lettura piacevole e di compagnia.