Titolo: Tu sei il mio desiderio
Autrice: Elisabeth Anthony
Editore: Garzanti
Pagine: 270
Prezzo: 16,40
Descrizione:
Oxfordshire, 1921. Le antiche sale della dimora di Belfield Hall sono
troppo ampie e solitarie per Madeline. A diciassette anni, sola al
mondo, è stata costretta a lasciare il suo paese, la Francia, per andare
in Inghilterra, patria del suo tutore. In questa terra lontana la
ragazza non conosce nessuno, tutto le sembra ostile. Solamente
nell’immensa biblioteca riesce a ritrovare il sorriso. Lì, tra quelle
pareti colme di libri che parlano di mondi da scoprire, ha trovato il
suo rifugio. Eppure un giorno tutto cambia. Passeggiando per i boschi,
quasi per caso, si imbatte nel guardacaccia della tenuta: Nathan
Mallory. I suoi modi bruschi e arroganti non riescono a celare la
bellezza dei suoi occhi. I suoi occhi scuri come il buio più profondo,
che sono capaci di leggere fin negli abissi della sua anima. Madeline
rimane senza fiato e cerca di resistere. Vengono da mondi diversi e
cedere alla tentazione è sbagliato. È proibito. Ma anche inevitabile.
Perché i loro cuori parlano la stessa lingua. Quella della passione, del
desiderio, della fusione l’una nell’altro senza timori.
Fino al momento in cui il giorno arriva, il fuoco della notte si spegne
e i segreti che Nathan le ha nascosto vengono a galla. Segreti che
parlano di Mr Maldon, duca di Belfield, l’uomo che l’ha accolta e
protetta. L’uomo che ora più che mai ha bisogno di lei, per difendere la
sua relazione con Sophie che ancora una volta è in pericolo. Madeline è
davanti a un bivio. Credere a Nathan è difficile, anche se è
impossibile dimenticare quegli attimi in cui nulla aveva più senso: solo
i loro battiti all’unisono, solo i loro respiri in un unico respiro.
L'autrice:
Elizabeth Anthony, inglese, dopo aver fatto l’insegnante si è affermata come autrice di romanzi storici. Prima di Tu sei il mio desiderio ha già esplorato i sensuali intrighi di Belfield Hall in Tu sei mia (Garzanti, 2013).
La mia recensione:
Seguito
di Tu sei mia, Tu sei il mio desiderio, può
essere letto anche come uno stand-alone. Pur contenendo riferimenti a episodi
pregressi e tornando a porre in gioco personaggi già introdotti nel libro
precedente, si regge su una trama autoconclusiva dotata di grande autonomia.
Protagonista
è la giovane Madeline, di origini francesi, che rimasta orfana abbandona il suo paese per
seguire il duca di Belfield, suo tutore, in Inghilterra. In realtà, gli affari
conducono l’uomo lontano da casa e la ragazza si ritrova sola, eccezion fatta
per la servitù, nella tenuta di campagna di Belfield Hall. Le sue giornate
procedono melanconiche fra noia e brutti ricordi fino a che non incontra nei
boschi un guardacaccia dallo sguardo magnetico e i modi seducenti che le fa un dono molto particolare:
un talismano che, ben presto, si caricherà di una valenza fortemente erotica, e
non solo in senso figurato.
Fra
Madeline e Nathan Mallory, questo il nome del misterioso seduttore, scoccherà sin da subito la scintilla della
passione. Al primo incontro ne seguiranno altri e la meravigliosa campagna
inglese diverrà lo scenario di una relazione segreta che si svilupperà in un
crescendo di sensualità misto a un pizzico di perversione.
Stregata
dai giochini dell’irresistibile guardiacaccia, Madeline instaurerà con lui un
rapporto che sfiora il sadomaso pur rimanendo in equilibro sul filo di una
dominazione più psicologica che fisica.
Man
mano che il loro legame si intensifica, travalicando i limiti di una semplice
intesa sessuale, il passato riaffiora
minacciando di erigere fra i due amanti una barriera insormontabile.
Se
Madeline ha alle spalle un’infanzia segnata dalle violenze sessuali e dai
traumi subiti a causa della condotta dissoluta di sua madre, Nathan nondimeno
ha trascorsi gravidi di segreti.
Entrambi
hanno qualcosa da nascondersi l’un l’altro, qualcosa che potrebbe decretare la
fine della loro storia. Riuscirà l’amore a esplodere e a vincere, nonostante
tutto, oppure la mancanza di sincerità lo soffocherà sul nascere in maniera
irreparabile?
Trascinandoci
nelle atmosfere ammalianti dell’Inghilterra degli anni venti, Elisabeth Anthony
fonde in unico plot intrighi, romanticismo e sensualità confezionando un
romanzo prevalentemente erotico ma dall’interessante
taglio storico. L’eleganza stilistica che contraddistingue le descrizioni a sfondo erotico,
la malia provocata dall’intreccio, la caratterizzazione a tutto tondo dei
personaggi, conferiscono poi un ulteriore tocco di classe alla narrazione che
nell’insieme, si connota per la sua spiccata raffinatezza.
Non
è un affresco sociale ufficiale quello che con tanta dovizia di particolari l’autrice
ci descrive, ma il ritratto di un lato nascosto e sordido, quello di una
nobiltà che ricerca nella lussuria più sfrenata la fuga dalla noia. È una realtà
caratterizzata da festini proibiti e pratiche perverse nella quale la facciata del
perbenismo cade.
Sebbene
in maniera niente affatto lineare, l’incontro con Nathan segnerà un momento di
svolta nella vita di Madeline ma anche l’inizio di un percorso di crescita e,
per certi versi, di redenzione (o liberazione). Con il suo guardiacaccia imparerà,
infatti, a scendere a patti con i suoi desideri più intimi, a comprendere che
cedere alla passione non necessariamente è peccato, così come le drammatiche
esperienze del passato sembrano averle insegnato, e che l’amore è possibile,
anche in un universo in cui non sembra esserci assolutamente spazio per la
purezza dei sentimenti.