Magazine Libri
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli collana Youfeel
La prima cosa che mi viene in mente durante la lettura di Tutta colpa del mare è: Una notte da leoni (il film anche citato dalla stessa autrice), in questo caso con tine rosa e tricolore perchè mi par un po' una "americantata" e un po' film italiano da vacanze al mare.
In questi romanzi leggeri non conta forse molto l’originalità ma lo stile e le emozioni che riescono a suscitare, perché stereotipi e situazioni cliché solitamente predominano… ma passiamo al caso specifico.
Chiara parenti ci presenta un gruppetto di ragazze in viaggio verso la Versilia per un addio al nubilato. La protagonista è il pezzo di ferro, maturo e tagliente della combriccola che per lasciarsi andare ha bisogno di bere… e qui entra il gioco il mojito. Dopo quindici anni Maia, la protagonista, rincontra il suo primo amore, Marco, amore nato proprio in vacanza in Versilia. Per farla breve, il gruppo di ragazze incontra un gruppo di ragazzi, tutto è condito dall'alcool e il risultato è "una notte da leonesse".
La protagonista Maia (Apetta) è il classico esempio di ragazza inchiodata in una relazione che non la soddisfa e che non se ne rende conto finché non incontra un'altro, in questo caso Marco (alias Tonno ex fidanzato di quindici anni prima). Sinceramente, dopo aver letto la situazione di Maia, tra il fidanzato Lapo, la suocera Atena e il capo Tancredi, ho iniziato a pensare che fosse masochista e che magari per concludere le sue giornate in bellezza si prendesse anche a frustate da sola. Una megera, un manichino e un barilotto con manie di grandezza governavano la sua vita, tant’è che tutti la reputavano una dama di ghiaccio sempre seria e ligia al dovere prima di quella nottata scioccante. Ovviamente c’è una forte componente caricaturale, direi tipica delle commedie.
A parte Maia e il dolcissimo Marco, le altre presenze non sono “scenicamente forti” e i personaggi che attirano più l’attenzione sono paradossalmente quelli meno presenti, i già citati: suocera, fidanzato e capo della protagonista, perché esercitano una gran pressione su Maia condizionando la sua personalità e le sue scelte di vita.
Dati i presupposti, la storia di Tutta colpa del mare è prevedibile, ma allora cosa ha di particolare questo chick-lit?
Prima di tutto il tempo si divide tra passato e presente, e il presente post-sbornia è mitigato dalla tenerezza della storia di Maia e Marco da giovani. Questo lato del romanzo è per me la parte che riesce a veicolare le emozioni del lettore. Altro punto a favore è l’ironia utilizzata per la narrazione, a volte eccessiva, ma è un chick-lit ironico se non fosse sarcastico e pungente sarebbe venuto meno nella sua definizione. Altro apprezzamento va al testo, si legge davvero velocemente e con piacere. Inoltre mi sono piaciuti alcuni dettagli come quelli sulla ditta di famiglia di Lapo, dove il riso padroneggia e rende stitica la protagonista… ma questa è altra storia.
Devo dire che non ho però gradito molto le tante citazioni a film e telefilm, se un lettore non è appassionato di serie televisive o cinema si potrebbe trovare un po’ disorientato.
In conclusione? Una lettura leggera e piacevole che trova il suo punto di forza nello stile e nell’atmosfera da Tempo delle Mele.
❤❤❤❤
TRAMA La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l’addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all’estate dei 17 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l’aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta!
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