Autore: Paolo Genovese
Editore: Mondadori
Pagine: 261
Prezzo: Amazon, inMondadori e Ibs €9,99 ebook, €14,03 brossura. Mentre su LaFeltrinelli.it in brossura è a €14,02.
Ho comprato questo romanzo appena uscito, ero passato davanti alla vetrina di una delle mie librerie preferite e lì l'ho visto. Titolo interessante, mi sono detto, e così sono entrato, sfogliato le prime due pagine e l'ho portato alla cassa. Siccome acquisto libri in quantità industriale, l'ho lasciato nella libreria, dove ho una sezione per i libri ancora da leggere, con tanto di fascetta ancora attaccata, per un pochino. Ieri mi sono deciso ad iniziarlo e non ho smesso. La trama è divertente e moderna, tipica di una buona sceneggiatura per un film di successo. Ecco, proprio come recitava la fascetta che ho tolto, da questo libro è stato tratto l'omonimo film diretto dallo stesso autore. Paolo Genovese, da quanto leggo dalla copertina del libro (cartaceo, brossura), dopo una lunga carriera in campo pubblicitario scrive e dirige numerosi film tra cui: "Incantesimo Napoletano" (cliccate per vedere il film completo o qui per il solo trailer), "La banda dei Babbi Natale", "Immaturi" e "Immaturi - Il viaggio", "Una famiglia perfetta". Tutta colpa di Freud è il suo primo romanzo. La struttura sembra la struttura scritta per copione. I personaggi vengono introdotti all'inizio del libro, un paragrafo ciascuno. Poche righe, ma ben utilizzate, ci danno un quadro abbastanza completo dei personaggi.
Paolo Genovese
Sara, Marta ed Emma, tre donne di età diverse che si alternano nelle loro storie, paure e disavventure vissute fino a quel momento. L'unico maschio protagonista è Francesco, uno psicologo costretto a rimanere solo e crescere le sue tre figlie, in quanto la moglie ha preso la decisione di lasciarli per continuare i suoi pellegrinaggi attorno al mondo. Il romanzo si apre con Sara che, stufa dell'ennesima storia andata a male, prende la valigia e da New York torna a Roma, a casa. Marta, gestisce la sua libreria con amore e con devozione, sentimenti che prova anche per la lettura. Marta non riesce a trovare la persona giusta ma sembra perpetuare nella ricerca del sogno che la letteratura le ha insegnato sull'amore.Emma è la protagonista più giovane del gruppo, molto più matura delle sue coetanee ma pur sempre una ragazza. Proprio questa presunta maturità la porterà ad innamorarsi di un uomo di 35 anni più grande di lei che, ovviamente, il clichè vuole che sia sposato ma con un matrimonio in crisi. Francesco, impegnato nel crescere le sue tre figlie e ad ascoltare giorno dopo giorno, i problemi di tutto il mondo, trova il suo "svago" nel rincorrere da un anno una donna che puntualmente, gira per le zone del suo ufficio con il cagnolino, mantenedo una routine quasi da agenda di lavoro. Francesco, pur sentendosi un idiota per non aver mai cercato un vero approccio con la donna del mistero, continua la sua missione da "stalker" scappando, ogni qual volta vi sia la possibilità di essere scoperto.Il rapporto che questi personaggi hanno tra loro penso sia la cosa che faccia sognare di più il lettore. Tra di loro non ci sono segreti, si raccontano tutto, anche davati al padre senza nessun imbarazzo. Quest'ultimo, a causa del suo lavoro si mostra comprensivo e ragionevole, molte volte sentendosi però in dovere di svolgere anche il ruolo del padre e quindi cercando di mostrare una certa autorità. Inutile dire che con tre figlie femmine la cosa non avrà molto successo, anzi, si ritroverà molte volte a "soccombere", piacevolmente, al potere delle femmine di casa.
Situazioni divertenti e intrecci degni di una storia dove la noia non farà mai il suo ingresso, è l'ingrediente segreto di qusto romanzo che, secondo il mio modestissimo parere, è riuscito veramente bene. Paolo Genovese sarebbe il perfetto insegnante di scrittura creativa! I personaggi sono sviluppati talmente bene che sembra quasi di poterli vedere, i luoghi e le situazioni sono state rubate alle immagini e poi da lì, trasferite fedelmente in parole. Inutile dirvi che da questo libro, Paolo Genovese, si è spogliato del ruolo di scrittore e si è messo dietro la camera da presa, trasformando il suo romanzo nelle immagini che, originariamente, aveva scritto ella mente. Dico questo perchè, pur non avendo ancora visto il film, mi è bastato il trailer per rivedere tutto quello che ho letto nel libro. Quello che dico viene supportato anche dalle parole dell'autore/regista stesso che in un'intervista (cliccate sul link nel nome dell'autore in alto) racconta come il romanzo e il film siano nati quasi contemporaneamente. Nei prossimi giorni cercherò di andarlo a vedere al cinema e poi vi farò sapere cosa ne penso. Magari qualcuno di voi lo ha già fatto quindi vi invito a lasciarmi un commento qui sotto per raccontarmi le vostre impressioni a riguardo.