Stamattina non mi perdo in chiacchiere. Sono troppo emozionata, vado subito al dunque!
Il libro di cui vi parlo oggi è una sorta di "tormentone dell'estate '13", è stato letto o perlomeno conosciuto in un modo dell'altro da chiunque. Per chi non lo avesse ancora letto, non lasciatevi ingannare. Non è una moda e se è stato così tanto letto e recensito è perché lo merita, davvero. Sto parlando di "Tutto ciò che sappiamo dell'amore" di Colleen Hoover, pubblicato da Rizzoli al prezzo di 16,00 euro. Ultimamente vado molto d'accordo con la Rizzoli, mmm...
Questa recensione l'ho scritta subito dopo averlo finito di leggere, quasi una settimana fa. La cosa straordinaria è che rileggendola adesso mi sento pervadere nuovamente da tutte quelle emozioni che avevo provato nel momento in cui la stavo scrivento, la loro intensità non è diminuita e credo che questa sia una delle tante prove che può permettermi di affermare senza la minima esitazione o la minima ombra di dubbio che è uno dei libri più belli che abbia mai letto. Sicuramente sarebbe ai primi posti nella top ten del 2013 (e ne sto leggendo di libri belli)!
Titolo: Tutto ciò che sappiamo dell'amore (Slammed #1)
Titolo originale: SlammedAutrice: Coollen Hoover
Traduttrice: G. De BiaseCasa Editrice: RizzoliAnno di Pubblicazione: 2013Pagine: 337
TRAMALake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.
E’ l’una e mezza di notte, ma non importa. Voglio scrivere questa recensione in questo esatto stato d’animo, vorrei che restasse impresso nella mia mente.
Io amo leggere perché mi emoziona, perché mi fa viaggiare con la fantasia vagando per mondi e storie che neanche avrei mai potuto immaginare ma soprattutto perché mi fa star bene. Non riesco a spiegarlo con esattezza ma datemi un libro e un po’ di tranquillità e non ho bisogno di nient’altro, divento la ragazza più felice sulla faccia della terra. Mi fa sentire completa, come se non mi mancasse nulla.
In questo momento, se possibile, sto provando molto di più di tutto questo. Ho finito di leggere poco fa “Tutto ciò che sappiamo dell’amore” e ho letteralmente le lacrime agli occhi. Sono state lì lì sul punto di sgorgare in più parti, sempre pronte all’attacco, e arrivata all’ultima pagina non c’è stato più verso di trattenerle. Non mi era mai successo, mai. Mi capita spesso di immedesimarmi con i personaggi, di piangere “interiormente”, di restare con il fiato sospeso, ma mai e poi mai questo.
Mi sento… piena. Sono stata completamente stravolta dalle parole man mano che scorrevano sotto al mio sguardo sempre più curioso e desideroso di andare avanti, le stesse fondamenta del mio essere sconvolte dagli avvenimenti e dalla sconcertante semplicità con cui l’autrice parla di vita e morte, di verità dure da accettare, che troppo spesso e volentieri evitiamo alla ricerca del “leggero” ma che andrebbero affrontate, a pugni stretti, con il coraggio di un leone e la forza di un carro armato. Perché sapere o <<capire le cose non sempre rende più facile accettarle>>.
E’ come se per un attimo fossero crollate tutte le mie certezze per poi ritornare a radicarsi in me, più forti e decise.
Se la storia è incredibile, meravigliosa, commovente, sensazionale, i personaggi non sono certamente da meno.
Si è creato un legame immediato con Lake, un’empatia che mi ha lasciato quasi sgomenta: condividiamo la timidezza e la goffaggine, le risate nervose ed il sarcasmo; non esser subito pronte a fidarsi completamente degli altri, non arrendersi facilmente alle difficoltà e essere in grado di tirar fuori gli artigli quando è necessario. Riuscivo quasi ad udire i suoi pensieri nella mia mente, sentivo il suo dolore e la sua sofferenza, il peso sulle spalle della responsabilità nei confronti del fratellino e della madre per un istante l’ho avvertito anche io.
E come potevo non amare Will? Dolce, gentile, premuroso; per un secondo ho pensato: possibile che solo a me non capiti di avere un vicino di casa così? Devo confessarlo. Quando ho letto queste parole ho provato un’emozione fortissima: <<Io sono rimasta immobile dov’ero: sto ancora tentando di capire cosa è successo negli ultimi quindici secondi della mia vita. Che diavolo era quella roba? Perché ero così imbambolata? E perché gliel’ho lasciato fare? Ma nonostante tutte le proteste che mi si affollano nella mente sono costretta a realizzar la patetica verità: quello che Will mi ha dato è stato il primo bacio più appassionato della mia intera esistenza. Ed era un cavolo di bacio sulla fronte!>>. Per me, un semplice bacio sulla fronte è il gesto d’amore più tenero e romantico che possa esistere. Facendolo, Will mi ha irrimediabilmente conquistata. Mi ha lasciato sbalordita la sua capacità di notare i particolari, come un’ombra di tristezza che vela gli occhi o il bisogno di un abbraccio. E più di ogni altra cosa, l’immensità del suo amore mi ha destabilizzato. Essere disposti a privarsi della felicità per il bene di chi si ama, sacrificarsi, avere la forza di lasciar liberi… davvero, immenso.Kel, il fratellino piccolo di Lake, è il bambino più straordinario di cui abbia mai letto. Ha idee strane, particolari. Insomma, l’idea di vestirsi per Halloween da cancro al polmone bisogna ammettere che è piuttosto originale, no? O parlare al contrario? Fare un pupazzo di neve investito da una macchina? Maturare quel poco che serve per capire che non potrà mai più vedere suo padre e riuscire ancora a sorridere, sebbene un’altra tragedia si sia inesorabilmente abbattuta sulla sua vita? Mi ci sono affezionata immediatamente, sarebbe stato impossibile il contrario. Ho sentito di volergli davvero bene.C’è anche Eddie, la nuova migliore amica di Lake. Vorrei tanto conoscerla per davvero! La sua vitalità è contagiosa, sa sempre cosa dire o fare per mettere gli altri al proprio agio, sa quando non deve insistere o quando un silenzio vale più di mille parole.
Molto carina è anche l'idea di riportare all'inizio di ogni capitolo alcuni versi delle canzoni degli Avett Brothers, gruppo musicale amato dalla scrittrice. Un altro ruolo determinante lo ha la poesia, lo slam. Un potentissimo strumento per tirar fuori tutto ciò che si prova, tutte le emozioni che si trovano dentro di noi, per permettere ad altri di rispecchiarcisi e trovare conforto. Forse è la via giusta per far diventare possibile l’impensabile.Questo libro miha fatto star bene in un modo diverso. L’ho sentito vicino, come una parte del mio cuore. Non so perché mi abbia colpito così tanto ma quel che è certo è che mi ha sconvolto nel profondo. Non mi sento più la stessa di prima.Sento di essere più consapevole, mi ha dato forza, mi ha fatto pensare e riflettere. Spero mi abbia fatto crescere.Ma in conclusione sì, la sua storia è diventata una parte di me, inscindibile e indissolubile.
Senza parole... perfetto!
Già mi manca. Vorrei tornare subito a perdermi tra le sue pagine, leggerle e rileggerle senza fermarmi... Spero con tutto il cuore che la Rizzoli non mi faccia attendere troppo con il seguito perché non ho idea di quanto riuscirò a resistere.