Tutto ciò che sappiamo dell’amore è narrato in prima persona dalla neo-diciottenne Layken, Lake per gli amici, che conosciamo alle prese con un trasloco:
“Io e Kel abbiamo caricato sul furgone gli ultimi due scatoloni. Ora posso far scorrere la portiera e girare la maniglia. Ecco fatto: ho appena impacchettato diciott’anni di ricordi. Ricordi in cui, immancabilmente, c’è mio padre. Sono sei mesi che lui non c’è più. Un tempo abbastanza lungo perché mio fratello Kel, che ha nove anni, non scoppi a piangere ogni volta che lo nominiamo. Ma anche una cosa così recente che siamo ancora alle prese con i problemi economici in cui siamo precipitati dopo la sua morte. Tant’è che non possiamo più permetterci di restare qui in Texas, nell’unica casa che io abbia mai conosciuto.”
La perdita del genitore porta quindi tutta la famiglia a trasferirsi in Michigan, nella piccola cittadina di Ypsilanti, dove la madre ha trovato un impiego migliore ed è in grado di mantenere i due figli. Non appena arrivati nella loro nuova casa, Kel fa amicizia con un ragazzino della sua età, Caulder, e Lake conosce il fratello maggiore Will. Se non è proprio amore a prima vista, non ci vuole molto perché entrambi provino una certa attrazione reciproca. Ed è così che dopo sole ventiquattr’ore Will invita Lake ad un appuntamento, che si terrà in un posto speciale per il ragazzo, il Club N9VE, un locale dove il giovedì sera si svolgono Slam di Poesia. Ma prima dell’uscita, la madre della ragazza le riserve un importante consiglio:«Ci sono tre domande che una donna dovrebbe farsi prima di cominciare a fare sul serio con un uomo. E a tutt’e tre dovrebbe poter rispondere di sì. Se anche a una sola rispondi di no, meglio se scappi a gambe levate.»
«Ma sto solo uscendo con un ragazzo, mamma.» le dico ridendo. «Non credo che… “faremo sul serio”.»
«Lo so, Lake. Ma quello che ti sto dicendo è importante. Se non puoi rispondere di sì alle tre domande, vuol dire che stai perdendo tempo.»
Faccio per aprire bocca, ma mi rendo conto che così diventiamo di nuovo madre e figlia. Non la interrompo più.
«Ti tratta con rispetto sempre, in ogni situazione? Questa è la prima domanda. La seconda è: se tra vent’anni sarà esattamente la stessa persona che è adesso, lo sposeresti comunque? Infine, ti fa essere migliore? Se trovi qualcuno che ti fa rispondere di sì a tutte e tre le domande, hai trovato un ragazzo d’oro.»
La serata prosegue benissimo, si scambiano anche un bacio e tutto sembra filare per il meglio. Il weekend si avvicina, Will sarà fuori città, ma le lascia un biglietto dove le dice di non vedere l’ora di incontrarla di nuovo lunedì. Una giornata importante, anche perché lunedì comincia la nuova scuola per Lake. Lì, però, la ragazza scoprirà una verità agghiacciante: Will è il suo professore di Poesia e ogni rapporto tra Alunni e Insegnanti non solo è scoraggiato, ma è vietato, pena il licenziamento immediato.
“Non saprei dire quanto fa male un cuore spezzato. Ma se fa male anche solo l’uno percento in più del male che provo adesso, io all’amore ci rinuncio. Non ne vale la pena.”
La soluzione migliore sarebbe quella di non vedersi più, ma è possibile sopire un sentimento così immediato e devastante? Soprattutto se si frequenta la stessa scuola, i propri fratelli minori sono diventati migliori amici, e si abita uno di fronte all’altro?
Sono tanti gli interrogativi, le sorprese e i colpi di scena che da qui in poi terranno compagnia ai lettori e che troveranno risposta nelle 337 pagine del romanzo.
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Tutto ciò che sappiamo dell’amore è, per me, una lettura atipica dato che prediligo romanzi incentrati più sull’azione che sui sentimenti. Ho deciso di sottolineare questo aspetto perché io stessa ero partita con dei preconcetti (anche se leggo generi diversi tra loro) che, talvolta, possono influenzare l’apprezzamento di un libro.
Ebbene, Tutto ciò che sappiamo dell’amore è un romanzo scritto molto bene, scorrevole, descrittivo quel che basta, raccontato in prima persona in maniera appassionata e coinvolgente. La protagonista Lake esce fuori dalla pagina e si rivela, davvero, una ragazza come tante: intelligente, modesta, attaccata alla famiglia, che adora il fratellino e con abitudini del tutto nella norma. I personaggi sono ben caratterizzati nonostante siano narrati solo da un P.O.V. (point of view) che è in grado, però, di cogliere gli elementi essenziali per farci conoscere meglio gli attori del romanzo. E Colleen Hoover ci riesce talmente bene, che ci sembra di aver conosciuto anche il padre di Lake, che all’inizio del romanzo è deceduto già da sei mesi.
Insieme a Lake, infatti, scopriremo i tanti aspetti e le tante sfaccettature di questa storia che è in grado di farci capire quanto l’amore sia importante, che esistono molti tipi diversi di questo speciale sentimento, e che ognuno di loro è importante e irrinunciabile.
Ogni volta che scrivo una recensione mi faccio un paio di domande: c’è qualcosa che questo libro ha in più rispetto agli altri? Ci sono elementi di unicità e originalità? Solitamente, se le risposte sono negative, il ritratto del libro sarebbe deludente. Con mia sorpresa, posso invece dire di trovarmi di fronte ad un romanzo appassionante, stuzzicante, intelligente, profondo e, in definitiva, ben fatto. Mi è anche tornato in mente un episodio di qualche anno fa durante un corso di scrittura creativa dove l’insegnante/scrittore diceva che ormai tutto era stato scritto, non era possibile (salvo la sempre valida eccezione che conferma la regola) inventare niente di nuovo. Quello che, invece, avrebbe fatto la differenza, sarebbe stato come quella storia poteva essere scritta.
Ebbene, mi trovo a distanza di anni a dover ancora una volta dare ragione al prof: questa storia non ha nulla in più o di diverso, o migliore, o imperdibile rispetto a molte altre. Ciò non toglie che sia deliziosa, in grado nello stesso tempo di toccare temi profondi e dolorosi, allegri e spassosi, il racconto della vita di questi due ragazzi riesce a riempire i nostri pensieri e ci spinge a riflettere. O a sorridere, o a tifare per loro. Ci dà la possibilità di passare alcune ore immersi in un’altra realtà, diversa o simile alla nostra, dove incontriamo due innamorati che lottano per ottenere il loro posto nel mondo. Non la Fine di una Guerra, nè l’eliminazione della Fame nel Mondo. Ma il semplice, tenero, appassionato tentativo di due ragazzi di amarsi, nonostante tutto gli sia contro, nonostante la vita non sia stata generosa con loro, nonostante il tentativo di nascondere, accantonare questo grande sentimento. Nonostante l’unica cosa che desiderino sia stare insieme.
Penso abbiate capito che consiglio vivamente la lettura di questo libro, da prendere esattamente per quello che è: uno spaccato dolce-amaro di vita, vera e propria protagonista di questo romanzo.
CURIOSITÀ
Gli Slam di Poesia: per chi non conoscesse questa particolare forma di arte, cito da Wikipedia “Questo termine è stato associato ad un genere di poesia orale (sonora e vocale) per il suo potere di catturare lo spettatore e ‘schiaffeggiarlo’ con le parole, con le immagini, al fine di scuoterlo, di emozionarlo.”. In Italia lo Slam è meno diffuso che negli USA ma negli ultimi anni sta prendendo piede anche nel nostro paese e nelle città più grandi si possono trovare locali in cui vengono organizzate queste speciali “gare” a colpi di rime (ma non solo).
LA SERIE
Tutto ciò che sappiamo dell’amore è il primo di tre romanzi della serie Slammed: il seguito di questo e l’intera storia raccontata dal punto di vista di Will. Voglio però rassicurare i futuri lettori che iniziano ad essere allergici alle numerosissime serie, che questo libro può essere benissimo letto e apprezzato come auto conclusivo (anzi, quasi quasi lo avrei preferito ma sono curiosissima della storia raccontata da Will ^_^). Ecco di seguito le copertine USA: cosa ne pensate? Vi piacciono?
L’AUTRICE
Titolo: Tutto ciò che sappiamo dell’amore
Titolo originale: Slammed
Autore: Colleen Hoover
Editore: Rizzoli
Pagine: 337
Prezzo: 16,00
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