Recensione: Un attimo, un mattino di Sarah Rainer

Creato il 04 ottobre 2012 da Girasonia76
Trama: È un lunedì mattina come tanti, sul treno che porta i pendolari da Brighton a Londra. Nei vagoni, visi assonnati, preoccupati, speranzosi. Qualcuno finisce di truccarsi, qualcuno legge, c’è chi chiacchiera e chi ascolta musica dall’iPod pensando alla giornata che lo aspetta. Per Karen e suo marito è una giornata felice: stanno andando a firmare per il mutuo della nuova casa, che accoglierà loro e i due figli. Lou, dal sedile accanto, li osserva e la loro evidente complicità la mette di buon umore, anche se prova un pizzico di invidia per quell’amore sereno e totale che a lei sembra negato. Anna, invece, qualche carrozza più in là, sogna di acquistare la giacca di cui ha visto la foto sulla rivista che sta sfogliando, e piega l’angolo della pagina per ricordarsene. È tutto normale, è tutto tranquillo... ma poi qualcosa, di colpo, rimescola le carte della vita e quel mattino come tanti diventa il punto di svolta, l’inizio di una settimana drammatica. Legate da una tragica casualità, le tre donne affronteranno insieme i giorni seguenti e troveranno nella loro amicizia la forza per superare il dolore. Insieme scopriranno che, se davvero basta un attimo perché tutto vada in frantumi, la vita non si ferma e ci chiede di tenere il passo...L'autrice:Sarah Rayner è nata a Londra e vive a Brighton. È autrice di romanzi e copywriter freelance.Sito dell'autrice: http://www.thecreativepumpkin.com/Recensione:Quando qualche settimana fa ho avvistato questo libro, ho deciso di dargli una possibilità nonostante la trama non fosse del tutto convincente. Eppure so che a volte dietro una trama apparentemente banale si può nascondere un autore dal grande talento che sa partire dall'ordinaria quotidianità per costruire un romanzo originale e toccante. Inizio la lettura di Un attimo, un mattino tra scetticismo e fiducia. La prima pagina mi convince, ed ecco che inizio a rilassarmi e ad essere soddisfatta della mia scelta. Le pagine immediatamente successive non fanno che confermare la primissima impressione: mi metto comoda, abbandonando ogni perplessità, perché so che la storia mi trascinerà e io non avrò nessuna obiezione al riguardo....illusa che non sono altro!Dopo quelle prime pagine abbastanza convincenti, in cui il lettore fa conoscenza con le tre protagoniste e con il dramma che due di loro si troveranno a vivere, la narrazione inizia a sbandare, perdendo qualche colpo (o forse tutti?). Lo sguardo che l'autrice posa di volta in volta su una delle tre protagoniste (Karen, distrutta per l'improvvisa morte del marito; Anna, migliore amica di Karen, e quindi partecipe del suo dolore, ha problemi col compagno alcolizzato; Lou, che  ha assistito per caso alla morte del marito di Karen - senza conoscere nessuno dei due - e che per caso entrerà nelle loro vite, è gay ma non è ancora riuscita ad affermare la sua sessualità in famiglia) rende la narrazione spezzettata e zoppicante. Noiosa, a dirla tutta.L'autrice avrebbe voluto raccontarci come un'amicizia tra tre donne diversissime tra loro, nata inaspettatamente, possa essere il punto di partenza per rialzarsi dal baratro dove si sta sprofondando e rimettersi in gioco. Avrebbe voluto descriverci come l'affetto e anche la sola presenza di un'amica possa essere la spinta giusta per non mollare, per andare avanti. Avrebbe voluto convincerci che un'amica non può evitarti il dolore, ma può aiutarti a viverlo e, magari un giorno, a superarlo.Nulla da rimproverare alla Rayner quanto agli obiettivi che si è posta scrivendo questo romanzo. Le modalità con cui, però, ha cercato di perseguirli non sono ben chiare. Le vite di Karen, Anna e Lou sono vite separate e quel legame che l'autrice vuole farci credere si sia instaurato, quell'affetto che dovrebbe aiutarle a superare tutto, insomma quel filo invisibile chiamato amore io proprio non l'ho sentito. C'era, nelle parole dell'autrice, ma negli occhi del lettore sembra qualcosa di costruito a tavolino, non un sentimento spontaneo.Non riesco a trovare le parole giuste per spiegare ciò che ho provato (o che forse non ho provato), ma il risultato immediato è stato quello di assistere ad una storia che non mi ha convinta per nulla. Le parti su Karen sembrano uscite da un manuale di self-help che mostra come affrontare una perdita; le parti dedicate ad Ann sembrano concentrarsi troppo sul lutto che anche lei ha subito, ma noi lettori non riusciamo a immedesimarci perché sentiamo che quel lutto non le appartiene di diritto, e forse anche l'autrice non è così convinta della cosa perciò le attribuisce un altro problema, il compagno alcolizzato, per raddrizzare la svista; le parti su Lou sono quelle superflue: Lou è un'intrusa, la sua presenza non migliora né apporta nulla allo sviluppo del romanzo, la sua storia avrebbe potuto benissimo essere tolta e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.Il risultato è un romanzo che non convince, che non colpisce, non emoziona.Mai fidarsi delle impressioni nate alla prima pagina.Titolo: Un attimo, un mattinoTitolo originale: One moment, one morningAutore: Sarah RaynerTraduttore: Valeria BastiaEditore: GuandaPagine: 414Isbn: 9788860885197Prezzo: €17,00Valutazione: 2 stellineData di pubblicazione: 27 settembre 2012  

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