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RECENSIONE: UN BACIO DALL'ALTRA PARTE DEL MARE di SIMONA TOMA (GIUNTI Y)

Creato il 02 maggio 2015 da Tricheco
Buona dom...venerdì, amici lettori e amiche lettrici, pian pianino sto recuperando le letture per le CE che avevo trascurato un po'. Conto di portarle a termine tutte entro la fine di maggio anche se, con l'arrivo della sessione estiva, non c'è da star sereni (sessioni=l'incubo di ogni studente). Tuttavia, eccomi qua pronta a parlarvi di una lettura con cui ho fatto un po' a cazzotti: UN BACIO DALL'ALTRA PARTE DEL MARE di SIMONA TOMA.
RECENSIONE: UN BACIO DALL'ALTRA PARTE DEL MARE di SIMONA TOMA (GIUNTI Y)Una festa clandestina sui meravigliosi colli bolognesi, le sirene della polizia che si avvicinano sempre di più, un ragazzo e una ragazza che fuggono nella notte a cavallo di una bici: non era certo questa la vita che i genitori di Caterina sognavano per la figlia mandandola all'università di Bologna. Impacciata, buffa ma irrimediabilmente romantica, Caterina ha le idee confuse sul futuro e tanta voglia di fuggire dalla cittadina del Sud in cui è cresciuta. Anche se il prezzo da pagare è diventare avvocato come suo padre. Così si lancia alla scoperta della vita metropolitana insieme all'inseparabile amico Ettore, dichiaratamente gay, irriverente e un po' filosofo, ritrovandosi in un caotico appartamento affollato di studenti più confusi di lei: la ''dea dell'amore'', il graffitaro su commissione, l'irriducibile secchiona. La città universitaria più eccitante d'Italia la stupisce e la travolge, per la prima volta finalmente libera. Ma proprio nel momento più improbabile, Caterina si innamora. Un colpo di fulmine. Un amore improvviso, complicato e immenso. Un amore che sa di spezie e ha le labbra morbide di Yassine, un bellissimo ragazzo che, rincorrendo la speranza, dal Maghreb è arrivato fino a qui... 
RECENSIONE:
Come vi dicevo poco fa con questa lettura ho fatto decisamente a cazzotti, c'erano momenti in cui proseguivo spedita nella lettura e momenti in cui non desideravo altro che posare il libro e passare ad altro a causa di determinati episodi,comportamenti dei protagonisti che a tratti ho trovato a dir poco indisponenti e in certi momenti anche a causa dello stile dell'autrice. L'ambientazione emotiva, da studentessa universitaria, mi è familiare. Tutto il carico di aspettative con cui, finita la carriera liceale, ci si lancia in una nuova avventura, consapevoli di trovarsi in una sorta di limbo, un tempo sospeso fra la vita adulta e la dipendenza dai genitori. Carichi di nuove responsabilità, la più importante delle quali, formarsi consapevolmente per una carriera che piaccia a noi in primis. Caterina si trasferisce a Bologna, da Lecce, insieme all'amico gay Ettore e al pesciolino Canebagnato e, racalcitrante, sospinta dal padre che,avvocato da una vita, la vorrebbe sua degna erede. Avvocatessa. Peccato che agli occhi di Caterina il Codice Civile non rivesta alcun fascino e che, anzi, quello che vuole fare della sua vita non sia chiaro nemmeno a lei. Così, fra improbabili situazioni, si trova a girovagare per Bologna, iscritta in una Facoltà, quella di Legge, che non la entusiasma. Non appena i due mettono piede nella città che li ospiterà per tutta la durata della loro carriera accademica, iniziano le avventure rocambolesche e le peripezie da loro compiute per trovare un nuovo alloggio, dopo il fiasco del prescelto. Lo troveranno si e non in un appartamento qualunque e non con coinquilini banali e anonimi. Durante la lettura di questa parte di storia mi sono veramente divertita anche se il personaggio di Ettore mi è da subito parso sempre più stereotipato allo scorrere di ogni pagina. Insomma, quante volte abbiamo già visto e riletto il classico duo ragazza carina-impacciata in  amore gaudentemente accompagnata dal simpatico-chic amico gay, romanticamente in cerca della propria anima gemella e pronto a dispensarle consigli in fatti di cuore? Una sera Caterina, insieme alla simpatica brigata composta da Ettore e dai coinquilini, partecipa ad una festa non autorizzata sulle colline bolognesi e,quando arrivano le sirene della Polizia a ristabilire l'ordine e la legalità, un po' come Step con Babi in Tre metri sopra il cielo, ecco spuntare dal nulla il suo cavaliere sulla scintillante bicicletta che la trae in salvo. Yassine, immigrato marocchino di stanza a Bologna al Pratello, palazzina occupata clandestinamente da un composito e colorato crogiuolo di personalità ed entnie. Ecco, qui è inziata la parte di libro che ho adorato (potenziale spoiler-per leggere evidenziare la parte annerita) che, oltre alla dolcissima storia d'amore fra i due ragazzi, comprende anche una riflessione sull'identità e l'appartenenza ad una nazione piuttosto che ad un'altra, sulla clandestinità e la legge. Su cosa divide e distingue due persone che appartengono a  due mondi diversi, sulla possibilità di trovare un punto d'incontro. Perché Yassine non esiste per la legge italiana, perchè Yassine e Caterina sono divisi ineluttabilmente da quel pezzo di carta che attesta che lei è una cittadina italiana mentre lui no, lui è un clandestino. Tuttavia Caterina non può fare finta di niente, per lei Yassine esiste e l'unica cosa che può fare per renderlo tangibile al mondo in cui lei vive, è raccontare la loro storia. Tirando le somme, non è stata una lettura fantastica ma comunque godibile e ricca di riflessioni molto attuali che mi hanno fatto apprezzare il libro pur con tutte le sue piccole pecche e alla fine, non si può non rimanere delusi per un finale si realistico ma incredibilmente affrettato. Lo stile dell'autrice è scorrevole e a tratti bignamico, quasi nozionistico, filosofeggiante. Avete presente quei libri con tutti quei bei pensieri/riflessioni poeticheggianti sull'esistere che certe volte si trovano in libreria? Ecco, in certi momenti mi è sembrato di avere per le mani uno di questi piuttosto che un libro di narrativa per ragazzi e questo non ha fatto che guastarmi a tratti la lettura. 
VALUTAZIONE: quasi
Voi che ne pensate? L'avete letto oppure avete intenzione di leggerlo presto? Buon 1 maggio a tutti! Baci.

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