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Recensione: "Un giorno come un altro. Storia d'amore, perle e riscatti"

Creato il 07 gennaio 2016 da Ilary
Recensione: giorno come altro. Storia d'amore, perle riscatti Titolo: Un giorno come un altro. Storia d'amore, perle e riscatti Autore: Filippo Venturi Editore: Pendragon Pagine: 221 Prezzo: 14,00 € cartaceo / 6,99 € ebook
Bologna, 2014: la mostra "Il mito della Golden Age", che espone, tra gli altri, il celeberrimo dipinto di Vermeer "La ragazza con l'orecchino di perla", è nel suo pieno svolgimento. Grazie a un'incredibile serie di circostanze favorevoli, Martino, meccanico spiantato dedito ai furti di cerchioni, in una tranquilla serata di maggio riesce a intrufolarsi a Palazzo Fava, sede dell'esposizione, e a entrare in possesso del quadro. Parte così la storia del furto del secolo che, tra ricerche disperate e strampalate richieste di riscatto, vede protagonisti ladri dal cuore buono e funzionari tutt'altro che ineccepibili, in un crescendo di colpi di scena che porteranno a un finale inaspettato...

RECENSIONE
Nel 2014 si è tenuta a Bologna un'importante mostra d'arte, "Il mito della Golden Age" che, tra i tanti capolavori, esponeva anche uno dei dipinti più famosi della storia dell'arte, "La ragazza con l'orecchino di perla" e proprio da questo evento, Filippo Venturi ha preso ispirazione per scrivere il suo romanzo, Un giorno come un altro. Una sera di maggio, Martino, meccanico spiantato e occasionale ladruncolo, sta scappando, dopo aver rubato i cerchioni di un'auto con una folle corsa sulla sua bicicletta, anch'essa rubata neanche a dirlo, per seminare la polizia che gli è alle calcagna. La buona sorte, mai stata amica di Martino fino a quel momento, decide stranamente di favorirlo e, attraverso una serie di fortunate circostante, il maldestro ladro riesce a sfuggire alla polizia e a rifugiarsi in un palazzo, per la precisione Palazzo Fava, la sede della mostra d'arte "Il mito della Golden Age" che si chiuderà di lì a pochi giorni. Frastornato, Martino non crede alla fortuna che ha avuto proprio lui, Martino il Matto, che di fortuna non ne ha mai avuta. Martino non sa nulla di arte ma capisce presto che in quel luogo è racchiuso un valore inestimabile e un piano comincia a prendere forma nella sua testa: ruberà uno dei dipinti. Dopo averli ispezionati tutti e non averne trovato nessuno che lo colpisca davvero, arriva nell'ultima sala e lì, vede appesa a una parete tutta per lei, "La ragazza con l'orecchino di perla". È amore a prima vista e in quattro e quattr'otto Martino ha deciso, quello sarà il dipinto che porterà via con sè. Detto fatto, Martino stacca il quadro dalla parete e se ne va indisturbato sulla sua bicicletta nella tranquilla notte bolognese. Una volta scoperto il furto, la polizia di Bologna è nel panico e il commissario Petrella non è certo disposto a tollerare uno sfregio di tale portata, un affronto che rischia di gettare nella vergogna tutto il corpo di polizia ma soprattutto rovinare la sua carriera ed è disposto a tutto pur di risolvere il caso, anche a utilizzare metodi poco ortodossi. Nel frattempo Martino, con la complicità del suo vecchio amico Alvise detto il Professore, escogita un piano geniale quanto rischioso che potrebbe dare una svolta decisiva alla sua vita... Un giorno come un altro è una divertente commedia dalle sfumature gialle anche se, in questo caso, il "giallo" è, per così dire, atipico visto che conosciamo benissimo il colpevole fin dall'inizio; quello che appassiona, quindi, non è tanto decifrare gli indizi o gli enigmi per arrivare a risolvere il mistero come in un giallo tradizionale, quanto scoprire se alla fine Martino riuscirà a farla franca e beffare il commissario Petrella. In questo romanzo il tradizionale gioco delle parti è invertito: quello che dovrebbe essere il "cattivo", cioè Martino, alla fine è il "buono", mentre il commissario Petrella che, invece, dovrebbe rappresentare la fazione dei buoni, finisce per essere il "cattivo" della situazione. Martino è un ladro, certo, ma in fondo è solo un povero diavolo un po' ingenuo, un balordo di animo buono che nel furto vede un'occasione di riscatto, una rivalsa nei confronti di una vita che fino a quel momento è stata costellata di delusioni e fallimenti; Martino, anche se non si può dire sia un esempio da seguire, è un personaggio che ispira immediata simpatia e ci si ritrova a fare il tifo per lui sperando che il suo piano vada a buon fine e che riesca ad avere la sua rivincita. Al contrario, il commissario Petrella, che dovrebbe simboleggiare il bene e la giustizia, è un individuo davvero sgradevole, un uomo violento, corrotto e senza scrupoli che agisce solo per il suo interesse e per il quale è impossibile provare, diversamente da quanto accade per Martino, un briciolo di simpatia o di solidarietà, anzi per lui non si spera affatto che la sua indagine abbia successo ma che, invece, sia lui alla fine ad avere la punizione che merita per tutte le sue malefatte. La storia, dal ritmo incalzante, è narrata con capitoli brevi che hanno la particolarità di essere introdotti ciascuno da alcune strofe di canzoni famose e si legge davvero in un fiato grazie allo stile scorrevole, vivace e intriso di ironia di Filippo Venturi, davvero molto apprezzabile. La trama, anche se di per sè è semplice, non è mai banale o scontata, anzi è ricca di azione e colpi di scena imprevedibili che aggiungono alla storia quella suspense che in un buon giallo non deve mai mancare. Quindi, Un giorno come un altro è un romanzo piacevolissimo, fresco e brioso, una lettura coinvolgente che diverte ma fa anche riflettere su tanti aspetti della vita e che conquista con il suo umorismo, i suoi protagonisti e le loro tragicomiche peripezie. Consigliatissimo!
Il mio voto: Recensione: giorno come altro. Storia d'amore, perle riscatti

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