Titolo: Un nuovo inizioAutore:Elisa Liliana LocatelliEditore:Self Publishing Genere: Romanzo RosaPrezzo: € 0,99Pagine: 67Anno di pubblicazione: 15 dicembre 2014Puoi acquistarlo qui: LinkLa mia valutazione:
Trama. Aslinn ha ventiquattro anni: è a capo di un ristorante vicino Porta Venezia (Milano) e ne è la capo cuoca. Ha un cugino che adora, un amante fantastico e delle buone amicizie. Allora perché è sempre così triste? Perché Michele non riesce a conquistarla? E Christopher – l’affascinante giornalista – riuscirà ad avvicinarsi a lei? Nonostante Michele sia quasi perfetto, Aslinn non riesce a lasciarsi andare: il suo passato glielo impedisce. Ed ecco, infatti, che proprio il passato torna a bussare alla sua porta. Che cosa le succederà?
Recensione.“Michele era il mio porto sicuro. Era colui che per me c’era sempre, insieme a mio cugino Danny, a cui potevo dire tutto e che sapevo ci sarebbe sempre stato per me. Insomma, mi era impossibile staccarmi da lui. Ero un’egoista, ma cosa potevo farci?” Aslinn
Prima di dirvi la mia in merito a questo romanzo, vorrei fare delle premesse. Non ho mai recensito ufficialmente un libro, né penso di esserne in grado. Per questo mi limiterò a esprimere un’opinione personale. Il Cassetto delle Recensioni sarà appunto questo. Un luogo in cui ci saranno scambi di pareri e ci consiglieremo testi a vicenda.Detto ciò, vorrei partire dal presupposto che questo romanzo non rientra nelle mie solite letture, chi ha imparato a conoscermi, infatti, sa che il fantasy ha un posto d’onore nel mio cuore. "Un nuovo inizio" però l’ho in pratica divorato (sono solo 67 pagine, si può benissimo leggerlo durante un viaggio o aspettando la metro). Partiamo con una breve analisi dal punto di vista stilistico. Le parole sono fresche e dirette, i dialoghi si susseguono con un buon ritmo che rispecchia in pieno l’atmosfera del momento. Non ho trovato tempi morti, mentre le descrizioni dei personaggi lasciano spazio alla fantasia del lettore. Sono presenti inoltre alcune citazioni che fanno capo a romanzi o telefilm di cui la scrittrice è appassionata. L’immediatezza della scrittura mi fa pensare a un racconto scritto di getto, ma non per questo da criticare. Sono riuscita subito a inquadrare la psicologia dei protagonisti, senza che questi cambiassero improvvisamente personalità (tipo dottor Jekyll e mister Hyde) con l’avanzare del racconto: a mio avviso una delle pecche che ho riscontrato in alcune auto pubblicazioni o comunque da parte di alcuni scrittori in erba. Aslinn, la protagonista è una donna fragile, sempre sulle sue e pronta a scacciare tutti coloro che si avvicinano troppo al suo cuore. Ha avuto un passato tormentato con cui dovrà fare i conti e che inevitabilmente ha finito col segnarla. Questo personaggio, a mio avviso, è brutalmente attuale così come i temi trattati dalla scrittrice, quali la violenza sulle donne, l’omosessualità e le dipendenze dalle droghe, raccontati attraverso gli occhi di una giovane donna che li ha vissuti in prima persona. A questi ne seguono molti altri che avrete il piacere di scoprire leggendo il romanzo.Il numero conciso di pagine rende “Un nuovo inizio” un testo adatto per chi ha voglia di leggere senza necessariamente doversi sorbire tomi di racconti interminabili, non a caso la storia si svolge in un istante, il tempo di sorseggiare un buon the o un bicchiere di vino. Non mancano scene ad alto impatto erotico che scandiscono la vita di Aslinn, perciò se siete deboli di … cuore, il romanzo non fa per voi. Da regalare a tutti coloro che amano un pizzico di peperoncino nella loro cioccolata calda. Non è roba per ragazzini insomma. Con questo però non voglio paragonarlo ai soliti romanzi erotici sulla scia in Latex di “Cinquanta Sfumature di”. A voi l’ardua sentenza.(Un ringraziamento speciale a Satyr per i saggi consigli dispensati)Dopo la recensione troverete un’intervista all'autrice del romanzo.
Biografia.Elisa Liliana Locatelli nasce a Melzo (Milano) il 22 marzo 1990. Frequenta il liceo delle Scienze Sociali, per poi iscriversi all’Università Statale di Milano. Attualmente è laureanda in Scienze Infermieristiche. Ha una grande passione per la scrittura, la cucina, la lettura, per i film e i telefilm. Scrive da quando ha 15 anni. Ha auto pubblicato due raccolte di racconti: “Le tappe della vita”e “Racconti di vite disperate”.Intervista con l’autore.“Da ristorante prettamente italiano, lo avevo trasformato nell’Indeciso che tutti oggi conoscevano. Insomma, facendomi il culo, avevo ottenuto il mio piccolo successo, ma d’altronde ero così: quando desideravo una cosa, facevo di tutto per ottenerla.” Un nuovo inizio.- La protagonista è una ragazza dalla personalità controversa. A tratti asociale e fragile e per certi versi dura da digerire. Starle accanto vuol dire accettare dei compromessi, quale per esempio il farsi da parte poiché Aslinn, da sola, riesce a monopolizzare la vita di tutti i suoi cari, per quanto non faccia altro che desiderare la solitudine. Quanto di Elisa c’è in Aslinn e viceversa?
Quanto c’è di Aslinn in me e quanto, al contrario, c’è di me in Aslinn? Beh, è una domanda bella difficile a cui rispondere. Scrivo da quando ho quindici anni e ho scritto diverse cose (un romanzo e svariati racconti) e in ogni cosa c’è molto di me, in ognuno dei protagonisti delle mie storie. Ma ammetto che c’è tantissimo di Aslinn in me, poiché lei è DAVVERO parte della mia anima. Aslinn esiste dal lontano 2011, quando la creai per un gioco di ruolo. Insomma, con Aslinn condivido la passione della cucina, la voglia della solitudine nonostante entrambe siamo sempre alla ricerca di qualcuno che ci “sopporti” e supporti, soprattutto qualcuno che sia in grado di starci accanto (e –ammettiamolo- non è per nulla semplice, essendo noi due persone assai complicate). Insomma … siamo inscindibili, Aslinn ed io. Leggendo di lei, si legge e si conosce molto di me.
- La storia si svolge a Milano, sebbene la protagonista sia straniera, perché proprio questa città?
La scelta è molto semplice: amo il nome Aslinn, così come amo la Francia e la mia città, che è per l’appunto Milano, ho quindi deciso di unire le tre cose, mantenendo però le origini della Aslinn del gioco di ruolo (GdR). L’Aslinn originale era nata a Hyères esattamente come quella del mio libro, ma col padre e la madre si era trasferita a Londra. Questa Aslinn, invece, si è trasferita con la madre a Milano. Volendo avrei potuto benissimo mantenere Londra come città, ma non conoscendola bene, ho preferito farla vivere a Milano così che io potessi scrivere di una città che conoscevo, aggiungendoci quindi le vie.
- Uno dei temi ricorrenti di questo romanzo è il rapporto burrascoso tra la protagonista e suo padre. Dalle pagine emerge la figura di un uomo brutale e dipendente dall’alcol, riportandoci purtroppo alla mente la questione della violenza sulle donne. Ti chiederei quindi un tuo breve pensiero in merito e in particolare mi piacerebbe sapere che cosa ha ispirato la scelta di questi temi.
La violenza sulle donne – così come la droga, l’autolesionismo, il suicidio e tanti altri temi delicati di cui ho parlato nella mia raccolta “Racconti di vite disperate”- è un argomento che mi sta molto a cuore e che purtroppo viene trattato troppo poco o in modo superficiale. Penso che la violenza – in qualsiasi sua forma, sia essa rivolta a minoranze, a donne, uomini o categorie ben specifiche di persone - sia ripugnante. Non ne capisco proprio il motivo, è una cosa che mi fa imbestialire. E soprattutto, è ancora più incredibile l’indifferenza che regna al giorno d’oggi. Per questo motivo, nel mio piccolo, cerco di fare qualcosa e di far conoscere alle persone queste tematiche, tentando di approfondirle nel modo migliore.
“Erano una bella coppia e avrei sfidato chiunque a dire che due uomini non potevano crescere un figlio: Luca era il bimbo più felice che avessi mai conosciuto in tutta la mia vita” Un nuovo inizio.
- Aslinn non ha un nucleo relazionale ben definito. Nel romanzo l’unico esempio di famiglia è quello di suo cugino Daniele e del suo compagno col quale sta crescendo un figlio. A tal proposito, che cosa ne pensi circa l’adozione per le coppie gay.
Beh, direi che il mio pensiero è abbastanza chiaro: sono più che favorevole alle adozioni da parte delle coppie gay. Insomma, perché due uomini o due donne non possono essere genitori? Ci sono moltissimi bambini che hanno bisogno dell’affetto di due persone adulte. Perché allora privarli di quello di due papà o due mamme? Non è assolutamente giusto: l’amore è amore, a prescindere dal sesso e dal colore della pelle.
- La situazione amorosa della protagonista è una matassa senza né capo né coda. Nella sua vita c’è il perfetto Michele, un uomo sposato con cui ha una relazione clandestina. Anche l’infedeltà coniugale è uno dei temi affrontanti nella storia. Sembra quasi che il tradimento sia il motore di questo romanzo.
No, assolutamente: il motore di questo romanzo non è il tradimento. Il motore è invece l’amore: Danny e Matteo, Michele che ama Aslinn in modo incondizionato e che farebbe di tutto per lei, Aslinn che è ancora innamorata (e non dirò di chi, poiché rivelerei una parte del libro). Il filo conduttore del romanzo è proprio l’amore, non il tradimento, poiché Michele non ama davvero sua moglie, ma la giovane e bella Aslinn. L’amore è tutto ciò che spinge i personaggi ad agire e fare ciò che fanno.
- Il romanzo è caratterizzato da scene ad alto contenuto erotico. Molti se lo staranno chiedendo ed io per prima, quanto il tuo modo di scrivere è stato influenzato da racconti del calibro di "Cinquanta sfumature"?
Sinceramente? Meno di zero, poiché non ho mai letto la saga di Cinquanta Sfumature e non ho nemmeno intenzione di farlo. Ho letto in passato “Melissa P.” (quando ancora frequentavo le scuole medie) e “Valerie: diario di una ninfomane” (un paio di anni fa) e quasi tutti i libri de “La Confraternita del Pugnale Nero” che sono ad alto contenuto erotico, ma nessuno di questi mi ha influenzata. Scrivo ciò che sento, ciò che la mia mente vive: insomma, tutto ciò è frutto della mia mente e – non lo nego - di cose che mi piacerebbe sperimentare. Insomma: uso molto la fantasia, perché è questa che aiuta a vivere, a superare la quotidianità. Senza fantasia, non si potrebbe fare niente. E ovviamente, anche nell’ambito sessuale è molto importante la fantasia e la creatività.
- Non sono poche le citazioni di libri e serie tv tra le pagine del romanzo. In breve dicci qual è il tuo libro preferito, canzone preferita, serie preferita e perché.
Ho più libri preferiti, un po’ come tutti, credo. La mia top four: la saga di Harry Potter di J.K. Rowling, “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F. e “Le cinque persone che incontri in cielo” di Mitch Albom. La mia canzone preferita? Uhm… assai difficile sceglierne una, ne esistono troppe che amo, seriamente, perciò ne sceglierò due della stessa cantante: “Non, je ne regrette riens” e “La vie en rose”, entrambe di Edith Piaf. Per quanto riguarda la serie tv preferita, rispondo senza alcun indugio: “E.R. – Medici in Prima Linea” grazie alla quale mi appassionai al mondo della medicina e “Shameless”, grazie alla quale ho stretto amicizia con delle persone fantastiche!
- Leggendo l’epilogo della tua storia mi sorge spontaneo chiederti se il racconto è tratto da una storia vera.
No, è tutto frutto di fantasia. Sono tutti personaggi inventati, anche se la storia di Aslinn potrebbe essere la storia di una qualsiasi ragazza dei giorni nostri.
- Quali altri progetti stai preparando per i tuoi lettori?
Ho già steso la trama di un nuovo romanzo e ho iniziato a scriverlo, sebbene per ora io abbia solo i primi capitoli. Ho già in mente tutto, dai protagonisti alla conclusione della storia, che sarà anch’essa romantica. Spero di riuscire a concluderla il più presto possibile, poiché tengo davvero molto anche a questo mio nuovo progetto, il cui titolo sarà: “L’amore in due tempi”.
- Infine concludiamo questa prima intervista con un saluto della scrittrice al suo nuovo pubblico.
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi e spero d’avervi incuriosito almeno un pochino e soprattutto ringrazio Valeria che mi ha concesso questa grandissima opportunità! Vorrei inoltre salutare e ringraziare una mia carissima amica, Giulia, che mi ha sostenuta tantissimo e mi ha aiutata a far vivere Aslinn: grazie, poiché senza di te questo libro non sarebbe mai nato. Un saluto e un abbraccio a tutti!
Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio e come sempre vi auguro, anzi mi correggo, vi auguriamo una buona lettura.
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