Titolo: Una cosa pericolosa
Titolo originale: A dangerous thing
Serie: Adrien English Mysteries
Autore: Josh Lanyon
Traduttore: Chiara Beltrami
Lunghezza: 238 pagine
Collana: World / Rainbow / Mystery
Genere: M/M
Formato: pdf, epub, mobi
Prezzo: 4,99
Descrizione:
In preda al blocco dello scrittore e frustrato dalla sua problematica
relazione con Jake Riordan, fascinoso ma non ancora dichiaratamente gay
detective della polizia di Los Angeles, il libraio e scrittore di gialli
Adrien English decide di andare a trascorrere un po’ di tempo a nord,
nella tenuta lasciatagli dalla nonna materna, dove trova un cadavere ad
attenderlo nel vialetto d’ingresso. All’arrivo dello sceriffo, però, il
corpo è scomparso e Adrien si trova ancora una volta a improvvisarsi
investigatore. Ma quando la situazione si fa pericolosa e potenzialmente
letale, Adrien è costretto a rivolgersi a Jake.
Jake potrà avere
le idee confuse riguardo a un mucchio di cose, ma è disposto a tutto pur
di tenere in vita l’uomo per il quale sta cominciando a provare
qualcosa.
La mia recensione:
Quando
la ruota si rifiuta di girare per il verso giusto, conviene fermarsi un attimo
e concedersi una pausa di riflessione. Colto dal blocco dello scrittore e in
crisi a causa della complicata relazione con Jake, Adrien decide appunto di
staccare la spina e rifugiarsi per un po’ nel ranch ereditato dalla nonna Anna.
Immerso nella natura e nei piacevoli ricordi d’infanzia forse potrà ritrovare,
se non proprio la pace interiore, almeno un po’ di ispirazione.
Giunto
a destinazione, tuttavia, lo scrittore è costretto a ricredersi perché, appena
sceso dall’auto, inciampa in un
cadavere. Tempo di correre ad avvisare la polizia e il corpo scompare…
Di
sicuro non sembrano le premesse per una vacanza tranquilla, ma questo non è che
l’inizio.
La
tenuta di famiglia, infatti, ha in serbo per Adrien una serie di strane
sorprese, tutte foriere di burrasca: per esempio un campo coltivato a marijuana
e un gruppo di archeologi, accampati
proprio nella sua proprietà, impegnati nella ricerca di una miniera perduta.
Il
custode Ted Harvey, teoricamente, potrebbe fornire qualche spiegazione, se non
altro per la lettera che dà via libera agli scavi recante la falsa firma del
proprietario del ranch, ma pare essere svanito nel nulla e, quando Adrien si arrischia nella sua roulotte in
cerca di possibili tracce rimedia una violenta randellata in testa.
A
quel punto non gli resta che chiamare proprio l’uomo da cui stava fuggendo e
chiedere il suo aiuto per far luce sui misteri di Pine Shadow.
Sarà
così che Adrian English e Jake Riordan si ritroveranno fianco a fianco,
coinvolti nella risoluzione di un nuovo giallo. La vicinanza, ovviamente, non
potrà che riaccendere la scintilla fra i due e costringerli a fare i conti,
ancora una volta, con il controverso legame che li unisce.
Come
nel primo capitolo della serie, la storia si sviluppa sul filo del doppio
binario poliziesco/romance. Da un lato la detective story si infittisce,
intrecciandosi persino con vecchie leggende che rievocano atmosfere da febbre
dell’oro;
dall’altro la relazione fra i due protagonisti si evolve, sebbene in
modo nient’affatto lineare. Jake continua a negare la propria omosessualità,
eppure comincia a osare di più. Dagli sguardi ammiccanti e agli sfioramenti per
caso, si passa a qualcosa di molto più concreto.
Ciò
alimenterà la fiamma della passione già viva nel cuore malato di Adrien ma,
allo stesso tempo, accrescerà la sua confusione. Le parole e le azioni di
Riordan sembrano infatti essere in contraddizione fra loro. Con la bocca Jake afferma di non essere gay, di non volere
una storia d’amore, di non avere alcuna intenzione di impegnarsi, ma con i
fatti si prende cura di Adrien, lo coccola, lo protegge, lo spinge al culmine
del piacere, comportandosi da inguaribile innamorato.
Tensione.
Penso che questo sostantivo possa racchiudere l’essenza di Una cosa pericolosa e rendere un’idea efficace dello stato d’animo
che accompagna la lettura, adrenalinica sotto tutti i punti di vista. Si è in
tensione per la situazione di concreto pericolo, per i crimini che si
susseguono al ranch, per le vecchie storie di spiriti iracondi che aleggiano
sugli scavi e si rimane in tensione per quello che accade fra Jake e Adrien,
per l’altalena di emozioni che scandisce il loro rapporto.
Mi
sono appassionata alla serie sin da subito e mi sono fiondata sul sequel con grandi aspettative. Ebbene Josh
Lanyon non le ha affatto deluse, ha continuato a deliziarmi con la sua
adorabile, e ben calibrata, commistione di generi e a coinvolgermi emotivamente
con le vicende personali dei suoi personaggi. Pur non amando particolarmente i
duri, di solito, devo ammettere di essermi lasciata conquistare anche da Jake
che, a dispetto dei suoi modi rudi e dell’apparente freddezza, lascia
presagire sempre di più un nucleo tenero
– non zuccheroso di certo, ma capace di serbare sentimenti profondi e sinceri.
Sebbene si sveli molto di più rispetto al volume precedente, la sua relazione
con Adrien rimane comunque in bilico, ci toccherà pertanto aspettare il
capitolo successivo per scoprire come andrà a finire la loro possibile storia
d’amore.
E per saperne di più...
Leggi la mia recensione di Ombre fatali, il primo volume
della serie.