Recensione: Una ragazza da sposare

Ho appena finito di leggere Una ragazza da sposare, l’ultimo libro di Madeleine Wickham, meglio nota al pubblico con lo pseudonimo di Sophie Kinsella. Impossibile non conoscerla visto che è la fortunata autrice della saga “I love shopping“ ed esponente della chick lit, genere letterario sviluppatosi negli anni novanta e rappresentato per lo più da scrittrici britanniche e statunitensi, che si rivolgono prevalentemente a un pubblico di giovani donne in carriera.

“Una ragazza da sposare, quando il fatidico si è un dejà-vu” narra la storia di Milly, fidanzata con Simon, un buon partito, con cui sta per sposarsi, con un matrimonio che sicuramente non può essere definito discreto. L’apprensiva, quanto invadente madre della sposa ha organizzato la cerimonia più sfarzosa che si possa immaginare. Ma proprio quando tutto sembra essere perfetto, in classico stile Kinsella, ecco che spunta l’intoppo e Milly si trova a fare i conti con qualcosa successo quando era solo una spensierata ed allegra diciottenne. Milly però non è l’unica ad avere qualcosa da nascondere… Riusciranno i protagonisti ad avere il loro lieto fine?

Consigliato per una lettura leggera e divertente, piena di equivoci, a volte divertenti a volte tristi, ma soprattutto di segreti, segreti che alla fine vengono sempre a galla, minando il precario equilibrio degli eventi. Ma le protagoniste dei suoi romanzi riescono sempre a cavarsela grazie al loro cuore d’oro.

Buona lettura  

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