Recensione - Una ricetta per la felicità di Chiara Curione, a cura di Lucia Corrieri
Creato il 26 settembre 2013 da Andrea Leonelli
@AndreaLeonelli
Ogni capitolo del tempo passato si apre con una ricetta del diario di
Lucia, nel quale appunta i suoi pensieri e gli avvenimenti della ricca
famiglia pugliese
in cui lavora da quando aveva dodici anni. Lucia è una fanciulla umile,
dotata di una grande intelligenza e un carattere forte, con cui riesce a
imporsi a tutti, divenendo il fulcro della vita familiare; una presenza
indispensabile nella casa in cui si nasconde un segreto e dove nascono
amori contrastati. Ma il diario di Lucia è anche un ricettario, e ogni
ricetta è legata a un avvenimento significativo. Qui l’arte culinaria
non è fine a sé stessa, ma diventa espressione di sentimenti, creatività
e passioni. Nella storia presente si narrano, invece, le vicissitudini
di Vera, che trova il vecchio diario e lo sfoglia incuriosita dagli
appunti della nonna di cui scopre aspetti sconosciuti e segreti di
famiglia. Vera è un insegnante di lettere, che lascia il suo posto
precario al Nord e si trasferisce con il marito e i figli in Puglia. Qui
comincia una vita ben diversa da quella che aveva immaginato,
ristrutturando la casa nel paese in cui aveva vissuto la nonna. Così la
narrazione procede nell’alternarsi di capitoli di storia passata con gli
anni del Fascismo, della guerra, e della difficile ripresa economica, a
quelli del tempo presente. Questo romanzo è riuscito a conquistarmi
pagina dopo pagina: ricco, pieno, colorato, gonfio di immagini e di
emozioni. Mi ha toccato così profondamente da commuovermi. Sin dalle
prime pagine, la lettura scorre rapida e sinuosa come l’olio tra le
mani. Non ci si stanca mai di voltare pagina, il romanzo scivola via in
qualche ora e lascia l’eco di un racconto, di una storia… Il tempo si
ferma, e ci si ritrova a percorrere le stesse strade dei personaggi,
condividendo i loro sentimenti, inquietudini e passioni. La scrittura
della Curione fluisce armoniosa librando i pensieri, e l’immediatezza
dei colori sciolti nella parola caratterizza questo romanzo rendendolo
davvero speciale. Sono riuscita a sentire il profumo di spezie che emana
dai muri della vecchia casa, a vedere i quadri polverosi accogliermi al
suo interno sorridenti… La scioltezza e la genuinità della penna della
Curione sono una meravigliosa scoperta. L’autrice possiede la
straordinaria capacità di dare un colore ai pensieri. Una ricetta per la
felicità è una storia romantica, di amore, fedeltà e sacrificio,
incarnata da due protagoniste, capaci di suscitare emozioni e
solidarietà profonde. Il coraggio e la voglia di non arrendersi sono le
qualità che le accomunano. L’amore, protagonista indiscusso del romanzo,
guida le loro azioni. «Chi ha coraggio prima o poi viene premiato dalla
vita», scrive la Curione. Lucia e Vera sono due donne che affrontano
una realtà convenzionale, ingannevole e quasi sempre ostile; creature
caparbie e determinate che resistono, inflessibilmente, e riescono
superare ogni contrasto e a migliorare le proprie esistenze. «Per la
nonna il cibo non serviva solo per nutrirsi, ma anche per ricordare i
fatti più importanti della sua vita e soprattutto per unire la famiglia.
Questo diario mi è capitato tra le mani nel momento più complicato
della mia esistenza e la filosofia di vita di Lucia mi ha aiutato nelle
scelte e forse a capire che in fondo mi sarebbe bastato poco per trovare
la felicità», afferma Vera. Concludo prendendo in prestito una frase
dell’autore francese Andrè Maurois che sembra calzare a pennello con
quanto scritto finora: «I bei libri non lasciano mai il lettore tale e
quale egli era prima di conoscerli, ma lo rendono migliore».
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