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Recensione: Una stanza piena di sogni, di Ruta Sepetys

Creato il 03 luglio 2013 da Mik_94
Ciao a tutti, amici! Probabilmente lo saprete, lo sto sbandierando ai quattro venti: ESAMI FINITI. Che liberazione. In questi giorni, l'ansia mi stava logorando. A breve, tutto, sul blog, ritornerà alla normalità, anche se ho cercato di aggiornarlo ugualmente con costanza, studio permettendo. Oggi, vi propongo la recensione di un bel romanzo, uscito in libreria il mese scorso. Ringraziando la Garzanti per la disponibilità, vi abbraccio e vi auguro buon pomeriggio. Le decisioni, sono quelle a dar forma al nostro destino.
Recensione: Una stanza piena di sogni, di Ruta Sepetys Titolo: Una stanza piena di sogni Autrice: Ruta Sepetys Editore: Garzanti Numero di pagine: 310 Prezzo: € 17,60 Sinossi: New Orleans. Josie ha diciassette anni, ma non sa cosa sia un abbraccio. Non ha mai conosciuto l'affetto di una carezza, non ha mai ascoltato il suono di una voce dolce. Sua madre è una prostituta e l'ha sempre trattata come un'estranea. Eppure, da sempre, Josie custodisce un segreto, un luogo speciale tutto suo: la libreria del quartiere. Lì si rifugia nei pochi momenti liberi delle sue giornate. Lì, tra le pagine di Charles Dickens, Jane Austen e Francis Scott Fitzgerald, immagina un futuro lontano. Quando un giorno in libreria entra Hearne, un misterioso cliente con la passione per le poesie di Keats, Josie capisce che il sogno di una nuova vita potrebbe presto diventare realtà. Perché Hearne è diverso da tutti. Hearne si preoccupa per lei, le chiede come sta, le offre parole di conforto. L'uomo è come il padre che non ha mai avuto. Eppure, quando tutto sembra possibile, anche scappare da New Orleans, Hearne viene ucciso. La vita ha deciso di mettere ancora una volta alla prova Josie. Non solo Hearne non c'è più, ma a venire accusata della sua scomparsa è la madre della ragazza. Adesso Josie deve scegliere. Scegliere tra la donna che non le ha mai dato amore e la fuga. Scegliere tra il cuore e la speranza. Gettare la paura alle spalle e spiccare il volo. Perché a volte si può volare anche con un'ala ferita.                               La recensione Recensione: Una stanza piena di sogni, di Ruta Sepetys Colori tenui, toni pastello, la sagoma di una ragazza stagliata controluce. Un viso semplice, un vestito semplice, i piedi nudi sulle semplici assi di legno. Intorno a lei, una stanza piena di libri. Una stanza piena di sogni. Se avete incrociato questo romanzo tra gli scaffali e l'avete portato a casa con voi, è perché, probabilmente, vi piace leggere. Se, a fine lettura, avrete il cuore pieno delle parole di Ruta Sepetys e conserverete un bel ricordo di questo intenso racconto, sarà per lo stesso, esatto motivo. Vi piace leggere... E' tutta la vostra vita. In esso, ritroverete le vostre manie, i vostri desideri, i vostri bisogni naturali e necessari, tracce di voi: libri, libri, libri. Ovunque. Sul comodino della protagonista e nel suo confortante rifugio segreto. Nel suo ieri, nel suo oggi e nel suo domani. Sui ripiani polverosi di quella libreria che è la sua vera casa e nell'anima di carta di questo secondo romanzo firmato dall'acclamata autrice di Avevano spento anche la luna. Io ci ho trovato le piccole donne di Louise May Alcott, le grandi speranze di Charles Dickens, le gioie eterne di Keats, l'America svigorita e torrida, dipinta a sangue freddo da Truman Capote. Ha un'atmosfera incredibilmente romantica, ma sporca di vero. La protagonista, corteggiata da due affascinanti giovanotti, un libro sotto il braccio e le labbra che mormorano canzoncine contro la tristezza, ricorda Belle per la sua timidezza e la sua passione, ma vive in una New Orleans torrita e indolente, in cui la vita ha fagocitato la favola, ma non il sogno. Quello no. Lei, che ha una madre che fa la prostituta e un padre che non conosce, vuole andare all'università. Ricominciare; abbandonare quel mondo di gangster, pistole nascoste tra le balze della gonna, feste con gente dissoluta e pianoforti infuocati; volare lontano, anche con le sue ali già stanche. Si chiama Jo, ma non come la più indimenticabile delle sorelle March, bensì come una volgare maitresse. Con la fantasia, però, può fare tutto: fingere che il suo nome sia quello di una facoltosa prozia e che sua madre faccia un lavoro meno degradante; 
Recensione: Una stanza piena di sogni, di Ruta Sepetys giocare a cercare il suo papà negli occhi di gentiluomini raffinati e gentili; immaginare che la risposta da parte dell'università arriverà presto e che tutto, un giorno, sarà migliore. Fa castelli in aria, ha la testa tra le nuvole e il naso spesso schiacciato tra le pagine di un grande classico, ma non si nasconde nell'illusione. Vive intensamente ogni giorno, a testa alta. Il teatro vagante della sua vita, con i suoi girovaghi e suoi buffi saltimbanchi, nasconde due scenari distinti, appena dietro il tendone scarlatto. Si divide tra gli schiamazzi di un bordello e i sovrumani silenzi di una ricca libreria. Tra perle, profumi e gioielli pacchiani, donnone imbellettate e dalla risata contagiosa e ragazze dal cuore d'oro, l'apparente squallore del primo le ha messo sulla strada Willie – una matrigna con l'indole da fata madrina – che l'ha cresciuta e le ha dato un lavoro, mentre la madre perdeva la poca dignità rimastale tra furti, fughe e brutte compagnie, e Cokie, un omaccione dalla stazza immensa, dalla carnagione color caramello e dalla lacrima facile che le ha fatto da guardia del corpo, confidente e personale angelo custode.  Recensione: Una stanza piena di sogni, di Ruta SepetysLa piccola libreria di Patrick, il suo migliore amico, è invece il suo angolo di paradiso. Un'oasi che nessuno mai potrebbe sottrarle, o quasi. La fragile ed infrangibile Josie è un personaggio grande, che racconta una storia di personaggi grandi e assolutamente incancellabili. Il suo sguardo sul mondo è delicato, ingenuo, fanciullesco. La sua voce è cristallina e vibrante. I temi da lei affrontati, con un tono che sa talora essere anche cinico e disincantato, sono attuali e drammatici: una crisi economica e morale che non è mai realmente passata, una società che ci condanna all'immobilismo, gli studi universitari che, talora, richiedono un prezzo ancora più alto del denaro stesso, il razzismo, l'omosessualità, l'integrazione. Tuttavia, la narrazione è così caleidoscopica e varia che non schiaccia nemmeno per un secondo il lettore sotto il peso del dramma, ma intrattiene con una prosa scorrevole e immediata e con una storia che ha il sapore dei romanzi di formazione di un tempo. La poesia è negli intenti, nel messaggio di speranza che lancia. Una stanza piena di sogni non è raffinato ed etereo, ma caldo, intenso, aromatico, travolgente e avvolgente. L'anima nera della New Orleans degli anni '50, con le sue superbe tradizioni, le incoerenze, i divari sociali e il jazz grintoso dei locali notturni. Lascia dentro ricordi che sembrano scanditi dalle eterne melodie di Ennio Morricone, ma ha la voce soul di Ella Fitzgerald o di una Etta James, con la bocca, lo stomaco e l'anima collegati sulla superficie graffiata un disco in vinile che gira e rigira. Il mio voto: ★★★★ Il mio consiglio musicale: The Lumineers - Ho Hey

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