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Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire

Creato il 16 marzo 2013 da Girasonia76

Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire

Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire
Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire Trama:
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. Lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto…
Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire L'autrice: Jamie McGuire, già autrice di tre romanzi entrati nei bestseller del «New York Times», vive in Oklahoma con il marito e i figli. Sito dell'autrice: http://www.jamiemcguire.com/
Recensione: Uno splendido disastro per me è stato un disastro. Lo dico subito, così chi viene a leggere il mio pensiero sa già che non troverà parole d'amore e ammirazione per il romanzo, per i suoi personaggi, per il presunto amore in esso raccontato.  Mi rendo conto che forse non avrei dovuto leggerlo: la trama sicuramente non rappresenta il genere di lettura in cui mi piace immergermi. C'era il forte rischio che i miei pregiudizi potessero avere la meglio nell'approccio al romanzo della McGuire. Ma la mia esperienza di lettrice mi ha insegnato innanzitutto a metter da parte i pregiudizi perché il lavoro che mi trovo tra le mani potrebbe rivelarsi meritevole e a verificare personalmente, altrimenti quei pregiudizi resteranno sempre tali. Aggiungiamo una buona dose di curiosità, le tante recensioni che esaltavano il romanzo e le altre, pure in buon numero, che lo condannavano: non sono riuscita a tenermene fuori.  Detto, fatto.  Prendo il romanzo, inizio a leggere le prime venti pagine e lo abbandono per altre letture.  Non gli ho dato il tempo di farsi conoscere: l'inizio non mi aveva ancora abbastanza conquistata, e in quel momento avevo bisogno di letture che mi prendessero davvero (piccola nota: mi sono dedicata a Il cuore innanzitutto di Claudia Priano, che invece mi ha incollata alle pagine fin dalle prime battute). Terminata quindi l'altra lettura, faccio una seconda prova e riprendo sto Disastro. La storia tra Abby/Pidgeon e Travis MadDog non mi ha assolutamente presa: non mi ha dato le palpitazioni, non mi ha emozionata, non mi è entrata sotto pelle, non mi ha sconvolta. Tra di noi un bel muro fatto di pagine: loro sono rimasti personaggi di carta, neppure tanto credibili, io una lettrice a tratti annoiata per la solita solfa che speravo di non trovare. Sono stata tentata di abbandonare la lettura a più riprese. Non è stata veloce e scorrevole come mi aspettassi, ogni tanto mi sono arenata.  Come mai allora questo libro ha sconvolto i cuori di innumerevoli lettrici? Protagonista è l'amore, e sebbene io non vada pazza per i romanzi incentrati esclusivamente sull'amore, li apprezzo quando sono ben scritti, profondi, intensi. Ma riconosco la piacevolezza dei romanzi d'amore anche quando non si tratta di capolavori universalmente riconosciuti: ci sono storie zoppicanti dal punto di vista stilistico e contenutistico che mi hanno comunque affascinata ed emozionata, grazie ad altri punti forti presenti in esse. Stavolta non è successo. Sarà stata colpa della totale prevedibilità della storia: una lei, un po' insicura e acerba, in fuga da un misterioso passato; un lui, bello e impossibile, violento a causa di un passato in una famiglia difficile (fratelli violenti, padre alcolizzato) - che poi la stessa famiglia, al suo apparire in scena, ci venga presentata come la famiglia ideale del Mulino bianco è un'altra storia. Ma chi siamo noi per criticare le contraddizioni licenze "storiche" della MCGuire?  Quando i due protagonisti si incontrano potrebbe scoppiare l'amore, ma poi come riempiremmo le centinaia di pagine successive? Ecco che quindi l'autrice usa lo stratagemma più abusato dalla storia: facciamo in modo che il loro sia un rapporto d'amore/odio. Scriviamo pagine e pagine di schermaglie amorose, e rendiamo Abby l'unica ragazza che non cede al fascino del latin-lover, così lui sarà costretto a innamorarsi di lei.  Idea geniale, no? No.  Tutti sappiamo cosa succederà, tutti sappiamo che finiranno insieme, e che se finiscono insieme a metà volume allora vorrà dire che bisognerà creare abbastanza casini per farli lasciare e riprendere altre volte. Il che ovviamente accade, tutto secondo copione. A questa dinamica ben collaudata si può aggiungere come pizzico di novità il fatto che lui sia sì innamorato di lei, ma a livelli ossessivi, che oscillano tra la violenza psicologica e lo stalking. Alla ragazza non è permesso indossare certi abiti, chiacchierare con persone dell'altro sesso, vivere per conto suo. Abby diventa proprietà di Travis e quando si opporrà in qualche modo, allora ecco che lui vestirà i panni dell'ossessionato che non può vivere senza di lei.  Al di là della piacevolezza o meno di un rapporto del genere - l'importante è che la mia relazione d'amore non assuma mai tali sfumature - i due personaggi sono poco credibili e ciò che ruota intorno a loro altrettanto poco convincente. Il passato di Abby non sta in piedi, l'autrice non spende due parole in più per spiegarlo meglio e noi lettori dobbiamo accettare per necessaria la fuga della ragazza dopo aver fregato il padre (...); la violenza di Travis resta costantemente impunita. Eppure il ragazzo non ha le spalle coperte da un padre ricco (o mafioso): possibile che nessuno si ribelli ai suoi atti violenti ingiustificati?  E ancora, ma chi è Travis? Un supereroe in incognito? Plausibile che riesca a mettere KO le due guardie del corpo di un terribile (...ah ah ah!) boss mafioso, guardie che proteggono il loro capo senza armi? Siamo in America, cavolo, le armi le danno anche ai bambini!  In ogni caso, Travis batte tutto e tutti, non ne esce mai sconfitto, nessuno agisce legalmente contro di lui, non viene mai arrestato, nessuno prova a ribellarglisi con una bella imboscata: a me pare davvero tutto fin troppo forzato. Per non parlare dell'incendio in cui vengono coinvolti Abby, Travis e il fratello di Travis uscendone tutti illesi. Mai un vero dramma, mai un punto di svolta che avrebbe concesso ai protagonisti di fermarsi a riflettere, cambiare e infine maturare.  Nulla cambia, anzi. Che siano insieme o siano separati, il loro atteggiamento verso la vita e verso l'amore è sempre identico per tutte e trecento le pagine. Fino a un finale raccapricciante. Avrei sperato in un bel disastro aereo, che so, nella morte di uno dei due come via di fuga per l'altro per una vita più piena e più vera. Le mie speranze di un amore tragico ma eterno sono state disattese.  Il finale è dei peggiori. A soli diciannove anni Abby prende una decisione avventata, impulsiva, immatura.  Ma, ancora una volta, chi siamo noi per giudicare ridicolo inappropriato un finale del genere? L'autrice l'ha visto come l'unico coronamento possibile di un amore adolescenziale: lasciamole credere che sia così. Che oltre a questo abbia sentito la necessità di aggiungere ancora un'altra ciliegina sulla torta (ma dico, non bastava quella precedente di cui ho appena parlato?) rappresentata dal raccapricciante tatuaggio di Abby... bé, non poteva esistere un finale più tamarro.
Conclusione: personaggi poco credibili, sviluppo prevedibile, assenza di un adeguato approfondimento dei personaggi e delle situazioni, contraddizioni a iosa, descrizioni ripetitive. Aggiungerei mancanza di emozioni, ma questo vale quasi esclusivamente per me, visto che non mi emoziono per qualche schermaglia amorosa, ma visto che la maggior parte delle lettrici è ancora palpitante dopo la lettura, non inserirò questo elemento tra i punti deboli. Sconsigliato. Se intendete leggerlo solo per curiosità, come ho fatto io... bé, vi auguro che non vi accada quanto è accaduto a me: noia e irritazione a ogni pagina. La curiosità non è stata premiata (lo è mai?).
Titolo: Uno splendido disastro
Titolo originale: Beautiful Disaster Autore: Jamie McGuire
Traduttore: Adria Tissoni Editore: Garzanti Pagine: 336 Isbn: 9788811684442 Prezzo: €16,40
Valutazione: 1,5 stelline Data di pubblicazione: 28 Febbraio 2013
Inchiostro di a 11:25 Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire Etichette d'inchiostro Garzanti, Jamie McGuire, Recensioni, Uno splendido disastro

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