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Recensione: "VELENO E POZIONI D'AMORE" di Imogen Barnabas.

Creato il 03 giugno 2015 da Blog
Recensione:
Un intrigo deliziosamente criminale. Una favola comica, peccaminosa, romantica e macabra.Genere: Gothic RomanceEditore: ÒphierePagine: 340Prezzo Ebook: € 4,99Prezzo Cartaceo: € 9,80 Link AmazonVeleno e Pozioni d'Amore di Imogen Barnabas.
Sinossi:Un carro da morto, un killer seriale, dodici vittime già putrefatte, quattro fresche di giornata e, per non farsi mancare niente, due tentativi di suicidio. E in mezzo, loro: due affascinantissimi scapoli, un poliziotto nero e il suo amico “faccia da schiaffi”. Sembrerebbe una sfida impossibile per Lyssa e Dominique, tanto più in un mondo in cui più nessuno ti ama se hai superato di un giorno la trentina. Eppure sederi sodi e smorfiette nulla possono contro il richiamo della fragilità più inerme. Tanto indifesa... Da uccidere.Dominique, riccioli dorati e alluci vanitosi, Lyssa, sibillina maestra di erbe e pozioni, in un casale, in Provenza, attorno a un tavolo, alle quiche e ai farigoule, mettono in moto una screwball comedy in cui si fondono amore e umorismo: la stessa tenera ironia che a ben vedere è il sale del rapporto tra femminilità e virilità anche nella vita.
Recensione: Recensione: La Provenza: le sue erbe e i venti carichi di profumi. E un paio di uomini irresistibili: un enorme poliziotto nero e il suo aiutante faccia da schiaffi.
Niente di meglio per Lyssa, sibillina maestra di erbe e pozioni, e Dominique, riccioli dorati e alluci vanitosi.
Niente di meglio se non fosse  per i troppi cretini nella loro vita e il sospetto che dopo la trentina le donne perdano ragion d’essere. E se non fosse per “il killer dei fiumi” che va seminando cadaveri dalla Costa Azzurra a Lione.
Dominique e Lyssa mettono in moto una screwball comedy in cui si fondono amore e umorismo: la stessa tenera ironia che a ben vedere è il sale del rapporto tra femminilità e virilità anche nella vita.
Se in Arsenico e vecchi merletti Kesselring e Capra si interrogavano sulla reale innocenza della società vittoriana, Imogen Barnabas accende i riflettori sugli aspetti letali della cosiddetta fragilità femminile.
Un intrigo deliziosamente criminale. Una favola comica, peccaminosa, romantica e macabra.
Dominique è fragile e insicura, con una spiccata tendenza a dar credito agli uomini sbagliati. E, all’inizio di questa storia, la cosa emerge in tutta la sua drammaticità: abbandonata dal marito, pronto a chiederle il divorzio, e dall’amante, interessato alla sua carriera di regista. Per questo si rifugia dall’amica Lyssa in Provenza, in una casa piena di erbe e pozioni, che Lyssa seleziona con cura e di cui conosce tutti i segreti. Non sa che quella sua fuga è in realtà l’inizio di una nuova vita, in cui fatalmente rincontrerà tutti gli uomini che l’hanno ferita e, in modi rocamboleschi e indipendenti dalla sua volontà, finirà per sbarazzarsene. Fra veleni, tentativi di suicidio trasformati in omicidio, un serial killer che la insegue per ucciderla e incidenti vari, Dominique scopre di nuovo l’amore, nella persona di Gerard, l’unico da cui dovrebbe star lontana, visto che è diventata, suo malgrado, un’assassina.Il lieto fine è d’obbligo, anche se la frase finale sembra contraddire una delle scene cruciali della storia. L’idea di partenza è interessante e insolita, lo stile della scrittrice ha delle buone potenzialità.Peccato per delle ingenuità di trama e nella caratterizzazione dei personaggi, che rendono alcune scene poco credibili. L’autrice ha forse voluto eccedere nei dettagli, creando delle piccole incongruenze in elementi tutto sommato secondari, ma che comunque influiscono sulla piacevolezza della lettura. La raccolta di ricette che segna la suddivisione fra i capitoli è ben curata, ma forse sarebbe stata più apprezzabile se le pietanze descritte fossero state presenti all’interno della narrazione vera e propria, mentre in questo modo risultano troppo staccate e isolate rispetto alla storia. Alcuni passaggi narrativi risultano un po’ forzati, così come troppo prevedibili le reazioni dei personaggi. La presenza del serial killer, forse il colpo di scena più forte della storia, si svela un po’ all’improvviso, lasciando l’impressione che ci sia stato nascosto qualche passaggio fondamentale per la comprensione di tutto. In definitiva una lettura piacevole, nonostante le imperfezioni, e un’autrice da tenere d’occhio nelle sue prossime prove. 
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