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RECENSIONE: Vesuvius di Marisa Ranieri Panetta

Creato il 18 maggio 2014 da Bookland

Buona domenica e buona lettura!

RECENSIONE: Vesuvius di Marisa Ranieri Panetta Titolo: Vesuvius Autore:Marisa Ranieri Panetta
Pagine: 396 
Prezzo: 14.90 euroEditore: Salani

Trama
Pompei, 79 d.C. Sotto le pendici verdeggianti del Vesuvio Flavia rimpiange la sorte che l’ha obbligata a sposare il ricchissimo Quinto, molto più anziano di lei. 
Dall’altra parte della strada, Lucio Ceio, brillante uomo politico, spia la sua inquietudine, pronto a offrirle un momento di dolcezza, una breve passione clandestina.  Quinto, spesso lontano per affari, intraprende un viaggio che lo inghiottirà nel mistero; nel frattempo, a Roma, la moglie di Nerone Poppea muore all’improvviso in circostanze poco chiare, e il console Plauzio, insieme ad altri senatori, aderisce a una congiura contro l’imperatore. Attimi di felicità e di tristezza, segreti tormentosi e brillanti carriere, vissuti da uomini e donne inconsapevoli che la bella e chiassosa città di Pompei sta per essere travolta da una catastrofe inimmaginabile.
Dalla costa vesuviana a Rieti, dalla penisola iberica alla capitale dell’Impero, si snodano le vicende di un’umanità vivida e vera, magistralmente narrata nei luoghi stessi in cui ha abitato; un passato che diventa un presente familiare, a tratti intimo, in cui il lettore riconosce senza esitazione un patrimonio di storia e cultura molto più vicino a noi di quanto si possa immaginare. E su tutto incombe l’ombra del Vesuvio, il monte sacro a Giove, che nessuno all’epoca immaginava fosse un vulcano.
  RECENSIONE: Vesuvius di Marisa Ranieri Panetta Ormai, per chi segue il blog, sa che sono sempre e costantemente alla ricerca di romanzi storici, ambientati in epoche più disparate, che siano originali e con alla base uno studio abbastanza preciso e articolato del periodo storico trattato. Ho ampiamente capito che la cosa abbastanza complessa, ma non demordo! "Vesuvius" può essere considerato un mio ennesimo tentativo di riuscire a leggere una bella storia ambientata nel passato.
La protagonista è Flavia, una giovanissima ragazza costretta dalla famiglia ad un matrimonio con un uomo benestante ma anziano e noioso. Nelle sue tristi giornate vissute tra le vie di una Pompei fiorente e dinamica, Flavia conosce il suo vicino Lucio Ceio, uomo affascinante che le offre un po' di dolcezza e svago. Ma, nei suoi lunghi anni di solitudine dopo la partenza e la scomparsa di suo marito, Flavia vive una nuova gioventù. Flavia, Quinto, Lucio e tutti i loro amici, vivono tranquillamente le loro vicissitudini personali senza sospettare ciò che è imminente: il Vesuvio sta per eruttare e la loro quotidianità sarà modificata per sempre.
La lettura di questo libro mi è risultata un po' difficoltosa a causa della lentezza degli avvenimenti e al cambio continuo di punto di vista che non ha reso il romanzo più dinamico ma anche più confuso. Insomma la costruzione dell'intreccio non mi ha colpita particolarmente e la storia di Flavia, pur essendo struggente e abbastanza complessa, non mi ha resa partecipe delle vicende. Tutta la narrazione si svolge nell'arco di tempo che precede l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: dieci anni di vicende personali dei diversi personaggi, da semplici famiglie pompeiane fino a Nerone, Poppea e Tito. Diversi livelli sociali con vite molto distanti che però vengono accomunate dalla tragedia dell'eruzione che interrompe lo scorrere normale del tempo. Tra amori, tradimenti, politica, viaggi, figli e seconde possibilità date dal destino, i personaggi raccontano le loro sofferenze e gioie calati nella vita di una Pompei davvero molto colorata e pittoresca. Infatti, se la storia non mi ha coinvolta totalmente, l'ambientazione è davvero ben fatta e molto realistica. Le descrizioni delle città, dei paesaggi e soprattutto della vita nella città romana sono davvero molto belle e la contestualizzazione storica è perfetta. Tutto questo mi ha dato la voglia di concludere la lettura poiché, a differenza di molti altri presunti romanzi storici, "Vesuvius" non è anacronistico, anzi, la scansione degli eventi è ottima. Ciò che ho notato è la scarsa introspezione dei diversi personaggi che, purtroppo, si limitano a raccontare gli avvenimenti della propria vita senza davvero calarsi in essi e quindi permettere al lettore di entrare in sintonia con loro. Ho sentito davvero molto questa "distanza" tra protagonisti e lettore e mi è dispiaciuto parecchio perché, se ci fosse stata più intesa, avrei apprezzato maggiormente tutto il romanzo.
Ho comunque deciso di assegnare tre stelline e mezzo al libro perché è davvero difficile trovare un romanzo storico così esatto storicamente e questo ai miei occhi è davvero un punto completamente a favore. RECENSIONE: Vesuvius di Marisa Ranieri Panetta
Lya  

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