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Recensione: Yehoshua - L'amante.

Creato il 27 giugno 2011 da Enricobo2
Voglio suggerirvi come lettura estiva da portare in vacanza, questo bellissimo libro di Yehoshua, opera che ha contribuito giustamente a dargli la vetrina internazionale che merita. Oltre ad essere una storia gradevolissima, che si legge davvero con piacere, il libro rappresenta anche un bello strumento per cercare di capire l'intricato ed irresolubile nodo, palestinese israeliano. Anche la struttura del racconto è molto accattivante. La storia viene svelata direttamente dai vari personaggi, ognuno dei quali, indipendentemente dagli altri, racconta le stesse vicende dal suo punto di vista particolare, con i suoi problemi e le sue pulsioni. Una sorta di Rashomon in cui le verità sono tante ed in contrasto tra di loro e tutte hanno la loro valenza nell'illustrarti le sfaccettature della storia, in una sorta di cubismo narrativo, dalle tante facce diverse che si completano l'un l'altra, pur non ridondante. La guerra del Kippur, in cui vengono in superficie definitivamente tutte le contraddizioni di questa terra disgraziata, i grandi avvenimenti, il consolidarsi del terrorismo e gli orrori propri di tutti i conflitti, fanno da cornice agli avvenimenti quotidiani di una famiglia in crisi; un padre ormai vinto dalla routine di una vita pur di successo, una moglie sempre più disattenta e distante, una figlia nel gorgo dei problemi adolescenziali, un ragazzo arabo nelle difficoltà di un sistema più grande di lui, un giovane ebreo catapultato dall'estero in un mondo che non è più suo ed in cui cerca di adattarsi con stupore continuo, una anziana che vive in un suo mondo di ricordi dell'Israele dei primi immigrati. Un tourbillon  di vicende personali che ruotano attorno ad un'unica realtà, il dramma di questi due popoli così uguali, così estranei, che non riescono a capirsi e ad accettarsi, quasi che l'altro sia stato calato lì per caso come un corpo estraneo e non accettabile ontologicamente, indispensabile invece nella pratica della vita di tutti i giorni, di cui una piccola Mini Morris del 46 diventa simbolo e file rouge allo stesso tempo. Di certo insegna di più questo libro sul problema palestinese, di tanti saggi e trattati. Sono sicuro che non vi dispiacerà.
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