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Recensione:"IL MEZZO RE" di Joe Abercrobie.

Creato il 04 maggio 2015 da Blog
Recensione:Genere: RomanzoEditore: Mondadori Collana:Omnibus
Pagine:
300Prezzo: 13.90 €Uscita: 21 Ottobre 2014

Sinossi:Yarvi non aveva mai pensato che sarebbe potuto salire al trono. Nato con una mano deforme è inadatto al combattimento e, nel disprezzo del padre, il re del Gettland, il suo destino è diventare uno dei “ministranti”, l’ordine di potenti sacerdoti consiglieri della corona. Ma, proprio la notte che precede l’ultimo esame, Yarvi e la sua maestra, Madre Gundring, sono raggiunti dalla notizia: il padre e il fratello di Yarvi sono morti, uccisi in un agguato ordito da Grom-gil-Gorm, sovrano del Vansterland, regno confinante e nemico. Adesso il re è lui. O mezzo re, per lo meno. Ma la sua vendetta dovrà essere intera. Spinto anche dal volere della madre, la bella e inflessibile Laithlin, Yarvi giura che farà giustizia contro gli assassini di padre e fratello e parte per Vansterland, pronto a dare battaglia. Ma subito cade vittima di un’imboscata e, salvatosi miracolosamente in mare, viene portato al mercato degli schiavi. Qui viene venduto per prestare servizio sulla nave capitanata da Shadikshirram, mercantessa dal cuore nero e la lingua affilata. Solo, nel mare ghiacciato, spogliato del suo lignaggio e incapace di reggere un’ascia o uno scudo, Yarvi potrà contare su una squadra di compagni improbabili e su un’unica vera arma: la sua mente. Basterà per ritornare a casa e portare a compimento la sua vendetta? Definito da più parti “il vero erede di George R.R. Martin”, Abercrombie è uno dei più importanti autori fantasy delle nuove generazioni, un vero fenomeno editoriale in Inghilterra. I suoi libri, che sanno unire alla perfezione immaginazione, profondità e ironia, hanno meritato gli elogi dei principali autori di letteratura fantastica del mondo, da Rick Riordan e Robin Hobb fino a Martinstesso. Il Mezzo Re inaugura la “Trilogia del Mare Infranto”, e segna il debutto di nuovi personaggi di cui è impossibile non innamorarsi, veloci col cervello e con la spada, sempre complessi e disegnati con filo misto, buono e cattivo insieme.
La serie Shattered Sea è così composta:1 . Il mezzo re (Half a King)
2 . Half a World (inedito – data d’uscita in USA: Febbraio 2015)
3. Half a War (inedito – data d’uscita in USA: Autunno 2015)
Recensione:“Il mezzo re”, che inaugura la “Trilogia del Mare Infranto”, è un fantasy atipico, che segue un filone sempre più consolidato nella narrativa fantastica: ambientazione in stile medievale, con tanto di territori e popolazioni diversi, ma niente magia e niente creature mitologiche (come i draghi). Solo accenni a rovine ed emblemi elfici interpretati come vestigia di un passato lontano. Un contesto inventato ma prettamente umano, quindi, che può non piacere a chi preferisce il fantasy classico. L’ambientazione è arricchita da riferimenti a tradizioni simil-nordiche, interpretate con originalità, e da qualche spunto innovativo, come l’introduzione dell’ordine dei “ministranti”, i sacerdoti consiglieri dei sovrani.La trama sembra scontata. Bisogna saperla interpretare per ciò che è: percorso di formazione in salsa fantasy. La vicenda segue infatti il punto di vista del giovane Yarvi. Ho provato empatia per la sua sorte e per la sua indole. Ho tifato per lui nel suo percorso verso la maturità, che, come da tradizione nel romanzo di formazione, coincide con un viaggio fisico. Gli ostacoli che deve affrontare lo temprano nello spirito: impara a fare affidamento sulla sua mente come arma letale, sostenuto da compagni improbabili, che diventano per lui una sorta di famiglia.Buona la caratterizzazione dei personaggi. Ho apprezzato soprattutto quelli principali. Secondo me per complessità di temperamento spicca, oltre al protagonista, il folle valoroso Nulla. Ho gradito il modo naturale in cui si evolve il rapporto tra Yarvi e i suoi compagni di ventura.Non mancano, quindi, avventura, scontri cruenti e colpi di scena, soprattutto nel finale che mi ha un po’ spiazzato, il tutto scandito da un ritmo incalzante. Mi aspettavo uno stile più accurato, invece è semplice, a tratti schietto e colloquiale, con un accenno di ironia. Si adatta all’età del protagonista, al carattere dei personaggi e non appesantisce la narrazione.
Nel complesso un romanzo fantasy godibile, adatto a una fascia ampia di lettori (non a caso è stato etichettato come young adult). Ma non aspettatevi l’eccellenza: non regge il confronto con i capolavori di altri autori del genere fantasy.
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