Magazine Cultura

Recensione"Le terrificanti storie del Vascello Nero" di Chris Priestley

Creato il 22 gennaio 2013 da Bookland

Titolo: Le terrificanti storie del Vascello Nero Titolo originale: Tales of Terror from the Black Ship
Autore:
Chris Priestley Pagine: 185 Prezzo: 14,90€ Editore: Newton&Compton
Trama Ethan e Cathy vivono con il padre all'Old Inn, una vecchia locanda arroccata su un'alta scogliera a picco sul mare. Una sera una misteriosa malattia colpisce i due bambini, che cominciano a urlare per il dolore. Il padre allora esce di casa per andare a cercare un medico. Fuori imperversa una violenta bufera, il mare è in tempesta e la furia del vento scuote le finestre e fa scricchiolare le pareti della locanda. All'improvviso bussano alla porta. È il giovane marinaio Jonah Thackeray che chiede ospitalità. In cambio si offre di raccontare ai bambini storie paurose ed emozionanti, apprese nei suoi lunghi anni di navigazione. Ma c'è qualcosa di molto strano in questo visitatore, e il piccolo Ethan comincia a essere un po' inquieto, sia perché le storie sono davvero ferriti canti, sia perché malgrado siano passate diver se ore il padre non fa ancora ritorno...
Recensione Le terrificanti storie del Vascello Nero” è il secondo libro della saga “Tales of Terror” di Chris Priestley, dedicata a racconti dell’orrore. La saga è composta dai seguenti volumi: “Le terrificanti storie di Zio Montague” (titolo originale “Uncle Montague's Tales of TerrorQUI la mia recensione), “Le terrificanti storie del Vascello Nero” (titolo originale “Tales of Terror from the Black Ship”), Storie da leggere con la luce accesa” (titolo originale: “Tales of Terror from the Tunnell's MouthNB a differenza dei primi 2 volumi, in questo caso la Newton&Compton non solo non ha mantenuto la copertina originale ma ha anche stravolto il nome, facendo perdere quell’idea di continuità dei romanzi. Io per prima ho scoperto per caso che si trattava di una stessa serie di romanzi) e il quarto, per ora inedito in Italia, “The Teacher's Tales of Terror” (sono curiosa di scoprire come il titolo verrà tradotto in Italiano). Come per il primo volume, anche per questo romanzo viene mantenuto lo schema a cornice, di cui letteratura è ricca di esempi: si pensi al celebre “Decameron” di Giovanni Boccaccio o “Le mille e una notte”. Mentre ne “Le terrificanti storie di Zio Montague” la cornice vedeva protagonisti lo Zio Montague narratore e il piccolo Edgar Uditore/spettatore, e le storie, diverse tra loro, prendevano spunto dagli strani oggetti sparsi per la casa dello Zio; in questo secondo volume i protagonisti della cornice sono Ethan e Cathy, 2 fratelli che, a causa di una malattia contagiosa, sono costretti a restare chiusi all’interno della locanda sulla scogliera gestita dal padre, l’ “Old Inn”. Un giorno, mentre il padre scende in paese, una bufera si abbatte in tutta la sua ferocia. Ethan, seppur titubante, su insistenza della sorella, decide di far entrare in casa un uomo misterioso che è stato colto dalla bufera, Jonah Trakery. Gli offrono da bere e in cambio lui li ripaga raccontando storie paurose di cui i bambini sono amanti. Fil rouge delle storie è la vita in mare e i protagonisti delle storie narrate sono marinai e pirati. I racconti sono 10 e sono: “Piroska”, “Pece”, “Irezumi”, “Il ragazzino sulla barca” “La forza della natura”, “Fango”, “La scimmia”, “Il demone intagliatore”, “Vascello Nero” e “Strazzalupo”. Devo ammettere che ho iniziato questo libro riponendo in esso ottime aspettative, dopo la piacevole scoperta in seguito alla lettura de “Le terrificanti storie di Zio Montague”. Se le storie del primo libro mi avevano davvero messo i brividi addosso, questi racconti mi hanno lasciato abbastanza indifferente. Al di là della mia poca passione per racconti di marinai e pirati, le storie erano davvero poco terrificanti. Anzi, più che del terrore erano storie splatter, che mi provocavano un senso di disgusto più che di paura: sangue, teste mozzate, lumache carnivoro. No! Non mi è piaciuto! Lo stile di scrittura è accattivante, l’autore arricchisce le storie con tantissime descrizioni ben fatte e non si dilunga mai in inutili digressioni. Uno stile piacevole, scorrevole e mai noiosa. Peccato il tema per me poco congeniale. Ho visto moltissimi che hanno amato il romanzo per gli stessi motivi per cui io invece non l’ho apprezzato. In conclusione io ho dato 3 stelline e mezzo, perché seppur deludente rispetto al precedente romanzo, rimane comunque un libro apprezzabile per la scrittura e nel complesso (se amate pirati&C. non potete farvelo scappare). Inoltre il finale mi ha davvero sorpresa (ed era da un po’ che non mi capitava di essere colta così alla sprovvista!) Isy

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :