Buona lettura
La protagonista del romanzo è Odyssea, una ragazzina di 15 anni, dall'aspetto anonimo che ha vissuto la sua vita da fuggiasca, non ha mai frequentato un scuola e non ha mai avuto amici. Tutto questo perché sua madre, sempre così assente o aggressiva, decide da anni di trasferirsi da un giorno all'altro in posti diversi. Questo vagabondaggio s'interrompe bruscamente quando una notte si recano in un bosco e attraversano un varco magico entrando in una città magica. Odyssea scopre di avere una nonna, scopre che suo padre è un grande eroe che è morto per affrontare il grande nemico oscuro, Squartavene, e sopratutto scopre di avere dei poteri magici...viene a sapere di essere una strega. Tra nuove amicizie, amori e avventure magiche, Odyssea imparerà a capire se stessa e ad essere più consapevole della realtà.
Sin dalle prime pagine del romanzo, mi è risultato evidente il forte influsso, sulla trama e sulla caratterizzazione dei personaggi, dell'autrice inglese J.K. Rowling che ha scritto i sette libri che vedono come protagonista Harry Potter. Mi è stato riferito che, in effetti, l'autrice italiana ha scritto Odyssea proprio per celebrare il famoso maghetto, ma più che una celebrazione, a me è sembrato altro. Le somiglianze che ho riscontato sono davvero troppo forti e, se all'inizio della lettura mi ha fatto davvero molto piacere avere dei flashback che mi ricordavano HP, andando avanti la situazione è cambiata perché le similitudini sono davvero moltissime. La protagonista, Odyssea appunto, è una ragazza solitaria, insicura e dall'aspetto ordinario ma che da bambina ha inspiegabilmente sconfitto Squartavene, un mago potentissimo che stava distruggendo il modo magico perché desiderava creare un regno di terrore e paura insieme ai suoi seguaci. Squartavene sin da ragazzo ha avuto spiccati poteri e capacità cognitive molto sviluppate, ma con il tempo questo potere gli ha dato alla testa ed ha iniziato ad uccidere altri maghi o a raccogliere seguaci. Nei ricordi di Odyssea questo mago, chiamato spesso oscuro signore, è descritto come un uomo con un mantello nero e uno sguardo malvagio che possiede un bastone con una testa di serpente in cima. Dopo l'incontro tra Odyssea e Squartavene, preceduto dalla morte del padre di lei, il malvagio stregone viene distrutto ma non completamente: diventa uno spirito e viene imprigionato, ormai senza forze, in una profonda caverna. Tutto questo vi ricorda qualcosa? Ci sono altre similitudini che ho notato, ma non ho voluto scriverle per non creare spoiler e rovinarvi la lettura, vi dico solo che oltre a Voldemort e alla versione femminile di Harry, ho intravisto Silente, Sirius e Dobby. In generale ho apprezzato l'ambientazione e le descrizioni, mi è piaciuto come viene raccontato l'avvicinamento della protagonista, così giovane e insicura, al bel ragazzo del romanzo e alcun passaggi mi hanno fatto sorridere. Parlando dello stile dell'autrice, l'ho trovato scorrevole e piacevole, è infatti riuscita a regalare al romanzo un'aura fiabesca, anche se ho notato la presenza di alcuni termini un po' troppo arcaici che stonano con il resto del discorso. Insomma, da fan sfegatata di Harry Potter, questa storia mi ha ricordato davvero troppo i primi romanzi della Rowling, le differenze ci sono, ma non sono tantissime ed emergono solo a lettura inoltrata, quindi, nonostante la fiducia e le buone intenzioni, il libro non è riuscito ad appassionarmi e a coinvolgermi.
Assegno 2 stelline e mezzo e credo che il romanzo possa essere apprezzato da coloro che non hanno ancora letto i romanzi della Rowling oppure dai lettori che non sono particolarmente legati ad Harry e i suoi amici e nemici.
Lya