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Recensione:Un ballo ancora di Katherine Pancol

Creato il 25 giugno 2012 da Arianna E Arimi @Arianna1989
Un ballo ancora di Katherine Pancol
Recensione:Un ballo ancora di Katherine PancolCasa Editrice: Dalai Editore
Pagine 288
Prezzo: €16.00
Data di pubblicazione 22 Maggio 2012
ISBN 88-6620-574
Trama:
Clara, Joséphine, Lucille e Agnès sono cresciute in un anonimo sobborgo parigino negli anni Settanta condividendo l’infanzia e l’adolescenza, poi ognuna ha seguito la propria strada. Ma non si sono mai perse di vista e si ritrovano spesso: per confidarsi, ricordare il passato e ridere insieme. Quattro donne alle prese con la solitudine, il sesso, la fedeltà e il tradimento, i figli, il lavoro. E soprattutto l’amore. Cinica e dura in apparenza, in realtà fragile e insicura, Clara è legata a un uomo che non ama e vuole lasciare. Non riesce a dimenticare Rapha, il compagno della sua gioventù, diventato un artista geniale, con il quale ha avuto una relazione tempestosa e passionale. Figlia di panettieri, Joséphine si è rifugiata fra le braccia di Ambroise, uno stimato chirurgo, conquistando un’elevata posizione sociale. Ma un’insoddisfacente vita amorosa la spinge, nonostante i tre figli, ad abbuffate di sesso con sconosciuti. Lucille, la più raffinata e affascinante, frequenta il jet set con il marito ricchissimo ma vanesio, che preferisce le battute di caccia in Scozia a lei, inducendola così a tradirlo. Casalinga, madre di due figli, Agnès sembra la più tranquilla: in verità è tormentata da inquietudini che hanno profonde radici nel passato. Sarà una sconvolgente rivelazione a far esplodere il dramma. E l’amicizia che da anni le unisce rischierà di spezzarsi per sempre.
La mia recensione:
Un ballo ancora è un romanzo dell'autrice Katherine Pancol, scrittrice che ho apprezzato grazie alla sua trilogia di New York.
Un ballo ancora è stato scritto precedentemente alla trilogia.
Lo stile è quello caratteristico dell'autrice, abile interprete dei sentimenti femminili, riesce a creare personaggi universali, in cui ogni donna riesce a rispecchiarsi.
Ancora una volta le donne sono le protagoniste del suo romanzo, conosceremo Clara, Josèphine, Lucille e Agnès, quattro amiche fin dall'infanzia, divenute donne e pronte ad affrontare i problemi della vita di tutti i giorni.
Per lo più i loro sono problemi riguardanti l'amore, e ognuna di loro, sia sposata che meno dovrà cercare di raggiungere la felicità anche a costo di sacrifici.
Ciò che regna per tutto il romanzo è un senso di insoddisfazione, nessuna è fiera di se stessa, e soprattutto, le donne della Pancol, non riescono ad essere soddisfatte dei loro uomini.
Uomini che in effetti lasciano molto a desiderare nel comportamento, ognuno di loro rappresenta un determinato stereotipo maschile e purtroppo, trascurare la donna che hanno accanto non potrà che mettere a repentaglio la relazione o addirittura il matrimonio, come nel caso di Josephine che cerca la passione tradendo il marito con uomini più giovani di lei e sconosciuti.
Ciò che sottolinea l'autrice è che per portare avanti una relazione non basta essere ricchi e affermati nel lavoro e nelle relazioni sociali, bisogna innanzitutto rispettare il partner, saperlo ascoltare e capire le sue esigenze senza trascurarlo e soprattutto senza dare nulla per scontato.
Il matrimonio non è un contratto, qualcosa che lega indissolubilmente una coppia; è soltanto un nuovo inizio, un punto di partenza.
Nel libro approfondiremo soprattutto Clara, un personaggio molto sfaccettato e interessante, inizialmente apparirà determinata e sicura di sé ma poi si rileverà essere fragile.
Lei è profondamente legata a Rapha, un ragazzo che conosce da sempre.
Ma la loro relazione, fatta di continui tira e molla, sofferenze e ripicche ha qualcosa di sbagliato, che non potrà che portare tormento alla giovane donna.
Un romanzo particolare, per tutte le donne che non potranno fare a meno di identificarsi nelle sue protagoniste.
Rispetto alla trilogia di New York lo stile della Pancol è più acerbo, ma comunque godibile.
Unica pecca del romanzo secondo me è la mancanza di capitoli, tutto il libro è diviso in sole tre parti e la mancanza di interruzioni nella lettura lo rendono a tratti pesante e confuso.
Spesso infatti si passa da una scena all'altra senza interruzioni e a me questo a creato non poche difficoltà. Un libro che comunque consiglio, è una buona lettura estiva e sicuramente tutti gli amanti della Pancol non se lo lasceranno sfuggire.
 Recensione:Un ballo ancora di Katherine PancolRecensione:Un ballo ancora di Katherine PancolRecensione:Un ballo ancora di Katherine Pancol
L'autrice:Katherine Pancol (Casablanca, 1954) giunge in Francia all’età di cinque anni. Dopo aver insegnato lettere classiche, è diventata giornalista, collaborando con «Paris-Match» e «Cosmopolitan». Per Dalai editore ha pubblicato la trilogia di successo Gli occhi gialli dei coccodrilli (2009), Il valzer lento delle tartarughe (2010), Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì (2011).
A presto!
Recensione:Un ballo ancora di Katherine Pancol

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