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Riproposto in edizione economica dalla Beat – che ringrazio fortemente per avermi inviato una copia del libro – Il sostitutosi arricchisce di un titolo molto più carino e di una copertina che riprende con successo il modello delle altre che impreziosivano le precedenti pubblicazioni dell'autore. Buona lettura ;) Titolo: Il sostituto Autore: David Nicholls Editore: Beat Numero di pagine: 347Prezzo: € 9,00Sinossi: Stephen C. McQueen non è soltanto un giovane dal nome sfortunato (guai a essere battezzati come le celebrità!), ma è anche preda di sogni e ambizioni spropositate. Si è messo in testa di fare l'attore e, poiché non ci riesce, fa l'understudy, il sostituto, colui che viene buono per qualsiasi ruolo muto (il cadavere o il fantasma mascherato, nel romanzo) e che dev'essere pronto a sostituire il protagonista sapendo a memoria tutte le sue battute. Peccato che il protagonista sia Josh Harper, una specie di superuomo metrosexual, giovane, bello, ricco, felice e sposato con una donna meravigliosa, sexy e intelligente, della quale Stephen McQueen, naturalmente s'innamora senza scampo. Sembrerebbe che al nostro eroe non resti che macerarsi nell'invidia. Il destino, tuttavia, ha in serbo una stupefacente, inaspettata sorpresa... La recensioneStephen C. McQueen, un cuore grande e un metaforico cassetto zeppo di sogni irrealizzati, non si è ancora arreso al destino che una qualche beffarda divinità gli ha ironicamente attribuito.Il suo futuro gli è da sempre parso scritto nel suo stesso nome, ma, superati i trenta, convive con l'amarezza di una carriera insoddisfacente e con un doloroso divorzio alle spalle. E' un uomo ottimista e solare per natura, ma gli sporadici incontri con la figlioletta Sophie e un successo che tarda a decollare l'hanno reso l'ombra di sé stesso. Quasi giunta alla soglia della mezza età, una persona coscienziosa e matura dovrebbe aver abbandonato mete infruttuose e invidie da adolescenti, ma il caro Steve passa ogni singolo giorno dell'anno a sperare in una colossale “botta di fortuna” che rivoluzioni la sua monotona carriera e ad augurare al celebre e bello Josh Harper una frattura scomposta al menisco o una nottata passata a gettare sudore ed energie sulla tazza del water. Steve è un attore, ma, per non incappare in silenzi imbarazzanti o in risposte che sfatano il mito di una vita all'insegna del lusso e della trasgressione, meglio non chiedere nulla dei ruoli che ha ricoperto sul piccolo e sul grande schermo!Il simpatico protagonista delineato dall'acuta penna di David Nicholls avete forse potuto notarlo sul tavolo autoptico di un telefilm poliziesco, in un vicolo malfamato di una pellicola sul sordido mondo della prostituzione maschile, tra le comparse di uno sceneggiato in costume o tra le quinte di una costosa produzione teatrale. Se siete patiti dei cartoni per bambini in stile “Dora l'Esploratrice” - con castori canterini, scoiattoli e altri simpatici animaletti pelosi – non avete potuto non apprezzare le sue notevoli doti canore e il fascino dato da un paio di baffoni posticci mentre, rivolgendosi a un pubblico immaginario, dal piccolo schermo, impartisce ai più piccoli geniali lezioni sulla matematica e sull'importanza della salubrità dell'aria. Questa sua piccola parentesi nel mondo dei film per l'infanzia - cult in qualche sperduto paese dell'Europa dell'est - è nascosta con grande vergogna in un ripiano del suo disordinato armadio, alla stregua di un film per adulti o di una qualche foto vietata ai minori. Nel periodo delle riprese ha mentito a lungo alla sua ex moglie e alle domande invadenti della dolce Sophie, imbarazzato ma sempre orgoglioso di alimentare il sogno che l'ha accompagnato dall'infanzia. Pur circondato da un mondo cinico e spietato, Steve continua a nutrire la romantica visione di far del bene attraverso la sua arte: di suscitare sorrisi, di far commuovere, di fornire agli spettatori qualche ora di meritata evasione. Questo suo essere poetico e sentimentale è il suo grande pregio, ma anche la grande fregatura che gli impedisce di scrivere un nuovo capitolo nel libro intonso che è la sua deludente vita. Ad incombere su di lui c'è l'ombra incredibilmente attraente del nuovo pupillo del cinema inglese: Josh Harper. Biondo e muscoloso, suscita consensi da parte di entrambi i sessi e i suoi kolossal internazionali e i preziosi modellini a lui ispirati cedono spesso il passo a spettacoli teatrali più indipendenti ed impegnati. In un tipico autunno londinese, scandito da pioggia e umidità, i teatri sono pieni per il suo ultimo successo, una sontuosa ricostruzione storica dall'eloquente titolo di “Malvagio, folle e pernicioso a conoscersi”!Stephen C. McQueen è un nome impercettibile sul patinato manifesto che sbandiera ai quattro venti l'ultimo successo di Harper. Conosce tutte le sue battute a memoria, in camerino ha una riproduzione esatta dei suoi costumi di scena. E' il suo understudy. Il suo sostituto. Prima di quello che per me rimarrà il suo capolavoro e dopo Le domande di Brian, David Nicholls diede alla luce, nel relativamente vicino 2005, Il sostituto, un'irresistibile commedia che al fascino delle pellicole d'altri tempi unisce elementi di irriverente realismo. A quasi due anni dalla lettura del magnifico Un giorno ( la mia recensione qui ), lo stile unico e frizzante dell'acclamato autore inglese è tornato a scandire qualcuno dei miei pomeriggi, con il suo adorabile british humour e l'adorabile mix di romanticismo e dissacrante cinismo che le sue realistiche storie regalano ad ogni lettore. L'emozionante amicizia di Emma e Dex aveva fatto del mio cuore un rottame di plastica; la storia tutta nuova dell'antieroico Steve, invece, mi ha illuminato l'anima e scaldato il cuore con il brio del suo umorismo – un po' da canaglia, un po' da folle idealista – e con il bagliore dei fasci dei riflettori. Si ci diverte, si ci identifica con lo sfortunato protagonista, si spera nel veder realizzate le sue grandi speranze. Divertenti gag, eleganti descrizioni psicologiche, romantici momenti da film e brillanti dialoghi cedono il passo all'amarezza e alla corruzione morale dilaganti in un mondo affascinante come la migliore fiaba e tagliente come un coltello intriso di veleno. Si ride, ma le parole dell'autore, seppure innocenti, sono talmente forti da far crollare specchi e fitte schieri di illusioni. Le risate che suscita sono sincere, vere, ma diventano un'utopica arma per estirpare le radici oscure che avvelenano un mondo d'arte e sacrificio. Nicholls, questa volta, gioca la carta della critica sociale e dell'anticonformismo, ma racchiude il tutto in una colorata “confezione regalo” che rende il libro sì commerciale, ma anche incredibilmente onesto. L'eccentrica Nora, moglie infelice del bel Josh e nuova scintilla nella vita di Steve, è una donna in carne e ossa. Fuma troppe sigarette, alza un po' troppo il gomito, convive con rimpianti e sogni tramontati: ha bisogno di essere salvata, ma il suo personale principe indossa una calzamaglia di Lycra e vive in un minuscolo monolocale privo del frigorifero e dei riscaldamenti centralizzati. Josh – egocentrico, talentuoso, incredibilmente attento alla moda – è il tipo di antagonista in cui tutti noi ci imbattiamo, ma al quale possiamo imputare solamente un'eccessiva benevolenza da parte di Madre Natura. Lo odiamo a prescindere. Lo detestiamo per tutto quello che ha e che noi non avremo mai: simpatia, addominali scolpiti, denti bianchissimi, capelli naturalmente luminosi, manipoli di ammiratrici e una donna perfetta come compagna di vita. Non è cattivo, ma probabilmente è il genere di persona che ci infastidisce perché riteniamo del tutto veritiere le qualità che gli altri gli attribuiscono. C'è tanto dell'autobiografia dell'autore nel romanzo, ma la forza del personaggio di Steve sta nel fatto che tutti coloro che si sentono infelici figli di un dio minore e perenni sfigati troveranno nella forza d'animo del protagonista l'ispirazione per continuare a sperare, la voglia di trovare un solido appiglio e di fare della loro vita il più suggestivo e meraviglioso degli spettacoli. Come ogni romanzo "intermediario", Il sostituto, tuttavia, ha insieme il pregio e il difetto di essere testimone concreto della fase di transizione, cambiamento e maturazione vissuta in quegli anni dall'autore, scisso tra l'euforia della gioventù e la delusione nata dall'avere acquisito nuove consapevolezze. Una lettura molto carina e poi non così tanto spensierata, dunque, che, ai cliché delle commedie di maggiore lustro, unisce la tristezza del moderno vivere. Un incontro fra un vivace musical di Broadway, Harry ti presento Sally e l'italiano Generazione mille euro. Il mio voto: ★★★ Il mio consiglio musicale: Take my breath away - Berlin
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