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Recensioni - “De Motu Sanguinis” di Paolo Di Pierdomenico

Creato il 31 marzo 2014 da Letteratura Horror @RedazioneLH

De Motu sanguinis di Paolo Di Pierdomenico“De Motu Sanguinis” di Paolo Di Pierdomenico (Nero Press - Associazione Culturale Nero Cafè, collana Innesti) è l'ebook recensito oggi da Letteratura Horror. Clicca qui e leggi la trama e la scheda dell'ebook di “De Motu Sanguinis”
Da quanto tempo non ci capitava di leggere un racconto italiano horror sui vampiri, si avete capito bene horror sui vampiri, un connubio abbastanza raro di questi periodi.


Nell'era di Twilight, dei vampiri sposati con – più o meno facili – donne “umane”, figli a carico e con licantropi rivali in amore; nell'epoca degli zombie che si innamorano della prima sciacquetta e antipatica donzella che incontrano e, sopratutto, negli anni delle grandi librerie che espongono nella sezione horror dei libri Paranormal Romance (orticaria!), finalmente i succhiasangue, i discendenti di Dracula, insomma i vampiri, riacquistano una loro dimensione reale, quasi una dignità che era stata prepotentemente tolta loro, uno dei maggiori archetipi horror, grazie a Paolo Di Pierdomenico e al suo De Motu Sanguinis.
De Motu Sanguinis ci viene sapientemente riproposto (era già stato pubblicato nell'antologia Fratelli di Razza, Il Mondo Digitale Editore) dall'ottima Associazione Culturale Nero Cafè grazie all'etichetta Nero Press per la collana digitale Innesti, in un periodo, appunto, di grosse difficoltà e crisi di identità per i vampiri.
La pubblicazione è sotto forma di ebook, un ebook che vive di vita propria e riesce a creare una fortissima empatia con il lettore. De Motu Sanguinis non poteva che essere se non un ebook, veloce, facile e intrigante, insomma una gran bella lettura da fare anche a letto.
La storia è ambientata in una Genova “appestata” del 1528 ricostruita alla perfezione dell'autore abruzzese che è in grado di farci fare un salto temporale di quasi 500 anni e vivere esattamente in quel periodo, un periodo sconvolto, da ignoranza, magia, malattia e mistero. E sono proprio questi quattro elementi a caratterizzare l'intero racconto.
Di Perdomenico è bravo a trascinarci lì, nel centro della vicenda tra una prigione, un lazzaretto e un ospedale medioevale, insieme ai protagonisti. Qui, in questa nuova realtà, siamo noi stessi che diventiamo, a nostra volta, protagonisti della vicenda.
La suspense è alta, dalla prima all'ultima pagina e l'autore è capace di non dare un attimo di tregua al lettore che può godersi le 37 pagine del racconto appieno, senza fronzoli e lascia uno stato di inquietudine una volta che lo si finisce di leggere.

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