Un’indagine pubblicata sulla Harvard Business Review ha dimostrato come anche i critici inesperti siano in grado di fornire recensioni di ebook e libri oltre a giudizi corretti e validi al pari di quanto sono in grado di fare i critici di professione.
Chiunque abbia acquistato un libro sul web, in particolare in formato ebook, avrà sicuramente notato la presenza di alcuni commenti che riportavano l’esperienza di altri lettori rispetto a quello specifico titolo. Soprattutto se la ricerca è volta all’acquisto di un regalo, oppure di un titolo di cui sappiamo poco, probabilmente ci faremo influenzare da ciò che è stato scritto in merito e, altrettanto probabilmente, potremmo decidere o meno di procedere con l’acquisto in base a ciò che leggeremo tra i commenti.
Chiaramente qualora fossimo già decisi in merito, i commenti e le recensioni sull’ebook non ci influenzerebbero più di tanto e andremmo avanti per la nostra strada, ma qualora ci fossero sorti dei dubbi rispetto all’affidabilità di quelle recensioni on line dovremmo ricrederci. Infatti ciò che è emerso dall’indagine è che quei commenti sono più validi e corretti di quanto si potrebbe pensare.
Chiaramente non bisogna aspettarsi un linguaggio particolarmente aulico e corretto, spesso sono scritti con uno scarso rispetto per la punteggiatura e la sintassi ed a volte anche l’ortografia non è rispettata, ma da quanto emerge dall’indagine il contenuto che veicolano è corretto.
In particolar modo, quello che viene sostenuto all’interno della Harvard Business Review è che tanto all’interno di giornali quanto all’interno delle riviste, nel 25% dei casi vengano offerte recensioni di scrittori già affermati e famosi più facilmente rispetto a recensioni di opere scritte da artisti emergenti.
Le recensioni dei giornali risultano inoltre essere molto più severe con gli scrittori esordienti rispetto a quanto accade on line, dove le recensioni stilate dai lettori sono altrettanto valide ed affidabili ma al contempo meno influenzate dai pregiudizi rispetto a questa categoria di autori.
Inchieste e ricerche in merito alla validità delle opinioni on line sono già stati svolte in passato, ad esempio Nature aveva confrontato le voci presenti su Wikipedia (l’enciclopedia libera disponibile on line) con quelle dell’Encyclopaedia Britannica (una tra le più importanti enciclopedie in lingua inglese). Da quanto emergeva dall’inchiesta, l’accuratezza delle informazioni era molto simile tra le due enciclopedie, a conferma del dato emerso anche nell’indagine della Harvard Business Review.
Simone Romani
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