[RECENSIONI] FILM: The Canyons

The Canyons é un thriller erotico scritto da Bret Easton Ellis (noto ai più per American Psycho), che racconta di sesso, ambizione, bugie, paranoia e violenza, attraverso le vicende Christian, un giovane produttore cinematografico apparentemente solo ossessionato dal sesso, ma con altre evidenti e gravi turbe psicologiche (é un tale manipolatore e maniaco del controllo che, a confronto, il protagonista dei vari Fifty Shades of...* risulta un pivello), e della sua ragazza-zerbino, Tara, che sta con lui per soldi. Ovviamente (!). Le cose si complicano fin da subito, quando Christian scopre che Tara si vede con un'altro, per poi concludersi con  lui che ammazza qualcuno e Tara che lo lascia - chiaramente chiedendogli (quasi) il permesso prima.

Ora, James Deen non é chiaramente James Dean e come doti recitative c'é un abisso tra loro: la chiamata "minacciosa" a Ryan l'ho trovata particolarmente insipida e vuota. Non c'era né rabbia né niente nella voce di Christian, cosa che invece mi sarei aspettata - ma d'altronde, considerando che l'attore principale é noto per tutto fuorché le sue doti recitative, cos'altro ci si poteva aspettare?Lindsay Lohan mi é piaciuta con moderazione. Mi spiego. Personalmente l'ho sempre trovata una bella ragazza e una buona attrice (calma! Non ho detto ottima, solo buona), decisamente sprecata in rehab e nella droga. I film che ha girato da adolescente erano carini, divertenti e lì, per il genere trattato, risultava davvero brava. Qui però, non so se fosse per la voce roca che le é venuta crescendo o per la caratterizzazione stessa del personaggio ma, molto spesso, mi é venuta voglia di spegnere e passare ad altro - fosse anche solo contare i puntini di pulviscolo atmosferico presenti nell'aria attorno a me.Infine c'é Nolan Funk, del quale ignoravo completamente la presenza nel film e per il quale ho cacciato un gridolino à la "e tu che diamine ci fai qui?", non appena é comparso sullo schermo. Mi piace molto come recita questo ragazzo, davvero, però, onestamente, avrei preferito vederlo altrove.
The Canyons mira in alto, forse troppo. I primi fotogrammi voorrebbero far sottintendere il decadimendo e la fine della settima arte, ma per tutto il resto del film questo messaggio passa in sordina, quasi cancellato dalla prepotenza con cui il personaggio di Christian si piazza sullo schermo richiamando l'attenzione su di sé e sulla sua vicenda.Tralasciando però quello che il film vorrebbe essere e passando, invece, a quello che il film realmente é, mi sento di poter dire che la pellicola non é così pessima come potrebbe sembrare. Anzi, ho apprezzato molto quel paio di scene che richiamavano i film della vecchia Hollywood: prima fra tutte quella di Tara e Gina al ristorante. Di questa stessa scena, però, ho odiato profondamente i movimenti di macchina, che sembravano controllati da un cameraman ubriaco. Del resto, oltre che in questa singola scena, i movimenti di camera sono stati perfetti per tutta la durata del film, indugiando su particolari precisi quando c'era da far notare qualcosa allo spettatore, o risultando più ampi quando si voleva rendere l'idea della piccolezza e fragilità di Tara, se considerata in relazione a Christian.

Altresì ho apprezzato il finale, dove finisce per stalkerare e controllare Tara, proprio chi aveva come solo intento quello di liberarla dalle grinfie ossessive e possessive di Christian. Questo é stato, credo, il momento più alto di una sceneggiatura lacunosa, che ha attirato il mio interesse più per gli aspetti tecnici (la fotografia signori, la fotografia!) del film e per il suo richiamo al passato, anziché per la trama stessa.
In conclusione, non saprei se consigliare o meno questo film, principalmente perché mi é piaciuto per dettagli e caratteristiche che la maggior parte del pubblico non nota immediatamente. Ecco, sicuramente non é un film che può andare per tutti. Tuttavia é un'ora e mezza che passa veloce e che personalmente credo di non aver sprecato - chi ha parlato del pacco blu elettrico di Nolan Funk? ;)

* parlo per sentito dire, perché grazie al cielo non ho mai letto quella trilogia e mai lo farò.