Recensioni - “Hello Darkness” di Giorgio Borroni

Creato il 03 marzo 2015 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Tuesday, 03 March 2015 10:00

“Hello Darkness” di Giorgio Borroni è un racconto horror in audiolibro recensito quest’oggi da LetteraturaHorror.it. Clicca qui e acquista "Hello Darkness"
Hello darkness, my old friend… Esiste modo migliore di introdurre un audiolibro se non farlo con una canzone? Se poi questa canzone è The Sound Of Silence di Simon & Garfunkel, non ci sono dubbi. Anche l’idea del “racconto narrato” in sé, nonostante risalga per lo meno al 1938 con il famoso sceneggiato radiofonico La Guerra Dei Mondi di Orson Welles, è attualissima in un momento storico in cui non c’è neanche tempo di sedersi e aprire un buon libro: l’audiolibro ovvia a questo problema permettendoci di godere di una bella storia in qualsiasi momento, che sia durante una corsa al parco o mentre si fanno le pulizie in casa.


Ma veniamo al dunque. Hello Darkness di Giorgio Borroni è un gran bel racconto, struggente nella sua amarezza, e nel ritratto del veterano di guerra Jeremy Case, già segnato dalla sventura fin dall’infanzia bruciata da un padre alcolizzato e violento, e devastato definitivamente da quel disturbo post traumatico da stress che continua ad affliggere generazioni di ex militari fino ai giorni nostri. Il flashback nel 1974 dipinge in poche righe gli orrori della guerra del Vietnam, alla quale Case riesce a sopravvivere, ma come detto sopra, con cicatrici che non sono esclusivamente fisiche. Solo, disoccupato e tormentato dall’insonnia, non esita a definirsi lui stesso un fallito, e spesso Borroni sottolinea che l’orrore della guerra non sta tanto e solo nel campo di battaglia, ma anche nelle case di chi sopravvive, o anche in chi una casa non ce l’ha più, come il veterano clochard intervistato in occasione di alcune morti violente e sospette tra una comunità di senza tetto.
La vita di Jeremy pare prendere una piega diversa con l’arrivo di Milla, della quale si innamora quasi a prima vista: sembra, per un momento, che il potere salvifico dell’amore, che il protagonista non ha mai conosciuto, possa strapparlo ai suoi incubi notturni ambientati nell’ “inferno verde” e da una vita ancora peggiore da morto vivente, ma ben presto vedremo che questo amore non corrisposto lo sconvolgerà, cancellando quasi i ricordi di sangue ed esplosioni, e conducendolo in una spirale (auto)distruttiva, con tanto di coup de théâtre finale davvero degno di questo nome.
Una lettura rapida (purtroppo), che scorre veloce quasi come un sogno, ma pregna di malinconia e di tristezza. Da leggere, pardon, ascoltare, tutto d’un fiato.
Chiara Borloni

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