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Pubblicato Friday, 08 March 2013 16:47
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Scritto da Elsa Russo
“Illusioni Svelate – L'Altro volto del cinema horror” è il saggio scritto da Alessandro Pedrazzi e Alex Visani per la casa editrice I Sognatori e recensito per voi da Letteratura Horror.Quante volte ci è capitato di guardare pellicole che si preannunciano terrificanti, ma che alla fine non sortiscono in noi alcuna paura? O di noleggiare film che promettono sangue e vampiri, ma che poi si rivelano a tal punto mal riusciti da scatenare addirittura qualche risata? Un’interessante discordanza, quella tra obiettivo ed effetto, su cui si concentra l’attenzione di Alessandro Padrazzi e Alex Visani, gli autori di un saggio a quattro mani che si prefigge di definire gli sviluppi e le caratteristiche di un particolare sottogenere del cinema horror, quello ridicolo. Come fanno, questi film, a rimanere così impressi nella memoria, pur contravvenendo in modo evidente al loro fine primario? Possiamo ritenerli trash o sono qualcosa di più? Questi solo alcuni dei quesiti che i due critici cercano di dipanare, senza, però, pretendere di gestire in toto il genere, né tantomeno la sua composita ed enorme filmografia. Come sottolineato nell’introduzione curata da Aldo Moscatelli, infatti, il testo esclude con criterio alcune pellicole, come quelle prodotte da film-maker indipendenti o quelle in cui l’elemento horror risulta un mero accessorio, per concentrarsi con puntualità su tutta quella serie sconfinata di film che, al posto di scatenare timore e paura, producono, al contrario, ilarità e divertimento.So bad it’s good, così li definisce il maestro dell’horror Tobe Hooper, pellicole cioè talmente brutte da risultare belle. Non trash, né consapevolmente dissacranti, sottolinea Visani all’inizio del primo capitolo, ma semplicemente film sbagliati, che falliscono il loro obiettivo a causa di una serie innumerevole di motivi, dai budget ridotti alle sceneggiature approssimative. Pellicole tra cui si possono annoverare il famigerato Plan 9 from Outer Spacedi Ed Wood, lo statico Blood Feast, portabandiera dello splatter anni ’60, le sconclusionate vicende firmate Andy Milligan, le pellicole farlocche di Al Adamson o il terribile, ma non in senso buono, Invasion of the Blood Farmers di Ed Adlum, uno dei peggiori film horror della storia del cinema.Esempi, dunque, di pessimi thriller che di spaventoso hanno solo la loro bruttezza, ma che, in un modo o nell’altro, hanno allietato le serate degli spettatori di tutto il mondo. Un viaggio, quello di Visani, che prende in considerazione tutto il panorama cinematografico dell’horror ridicolo, dalla Spagna di Jesus Manera e George Romero, alla Grecia di Nico Mastorakis, all’Italia dell’indiscusso maestro dell’horror Dario Argento, ma anche degli anonimi Marco Bava e Riccardo Freda, fino al Messico di Trampa Infernal e alle Filippine di Eddie Romero. Un’analisi dettagliata, dunque, che segue cronologicamente gli sviluppi del genere fino agli inizi del nostro secolo, ma con una perizia forse fin troppo eccessiva che, verso fine capitolo, finisce per confondere e distrarre. Cerca di riportare l’attenzione sul tema, Pedrazzi, con il capitolo intitolato Only the Brave. Dopo una breve considerazione sul mestiere del critico cinematografico, e un’ accalorata difesa dell’ horror, genere bistrattato e relegato a puro intrattenimento, o a para-genere, come si dice in letteratura, Alessandro entra, infatti, subito nel vivo della materia, enunciando di voler approfondire lo studio e l’analisi di quelle che egli ritiene essere le più disastrose, e allo stesso tempo comiche, pellicole horror della storia del cinema. Passa, così, in rassegna numerosissimi film, da After the Death, la peggiore sceneggiatura di Claudio Fragasso e consorte, a Il Cartaio del maestro nostrano Dario Argento, passando per Amityville: Dollhouse, di Steve White, l’ottavo sequel di una saga infinita, Arabella l’angelo nero di Stelvio Massi, giallo erotico all’italiana, e il costosissimo, ma fallimentare, The beast of yucca Flats, di Coleman Francis. Un lungo elenco di titoli di ogni età e nazionalità che, tuttavia, finisce per annoiare i lettori meno esperti, bombardati da una dose forse eccessiva di informazioni e nomi. Ottanta pagine di trame e recensioni che terminano con un ulteriore, ma più schematico, elenco di brevi analisi, oggetto, a detta dello stesso autore, di un probabile volume futuro, in cui spiccano il disastroso esempio di horror fantascientifico The Creeping Terror, i ridicoli toponi giganti di Denti Assassini e gli improbabili make-up di Zombie Nation.A riattirare l’attenzione dei fan del genere ci pensa, però, l’intervista, nell’ultimo capitolo, allo sceneggiatore del discutibile Paganini Horror, Luigi Cozzi, che esemplifica e chiarisce il punto di vista di chi i film li conosce dall’interno. In conclusione, Illusioni svelate offre sì un interessante viaggio all’interno dell’inesplorato mondo dei thriller ridicoli, ma finisce per risultare un po’ difficile per tutti quegli spettatori che amano il genere a prescindere dalle definizioni (le ultime pagine sono dedicate ad un vero e proprio glossario cinematografico), dalle classificazioni e dai giudizi della critica.
VALUTAZIONE - Sufficiente (3 stelle)
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Illusioni Svelte – L'Altro volto del cinema horrorAutore: Alessandro Pedrazzi – Alex VisaniEditore: I SognatoriGenere: SaggioData di Uscita: 2011Pagine: 184Prezzo: 11,90€
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