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Recensioni in progress: Chiara Rea legge L’unico scrittore buono è quello morto di Marco Rossari (e/o)

Creato il 04 marzo 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

«C’era uno scrittore che scriveva solo cose vere, ma tutti gli chiedevano cosa c’era di inventato. Non appena passò a scrivere cose inventate, tutti cominciarono a chiedergli cosa c’era di vero».

«C’era uno scrittore che si credeva Proust. Era Proust».

«C’era uno scrittore che non voleva arrivare al successo e ci riuscì».

«C’era uno scrittore che aveva letto un solo libro, il suo. E gli era bastato».

«C’era uno scrittore che non riusciva a far passare una giornata senza scrivere un rigo. Il problema era che gli altri riuscivano a farne passare innumerevoli senza leggerlo».


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