«C’era uno scrittore che scriveva solo cose vere, ma tutti gli chiedevano cosa c’era di inventato. Non appena passò a scrivere cose inventate, tutti cominciarono a chiedergli cosa c’era di vero».
«C’era uno scrittore che si credeva Proust. Era Proust».
«C’era uno scrittore che non voleva arrivare al successo e ci riuscì».
«C’era uno scrittore che aveva letto un solo libro, il suo. E gli era bastato».
«C’era uno scrittore che non riusciva a far passare una giornata senza scrivere un rigo. Il problema era che gli altri riuscivano a farne passare innumerevoli senza leggerlo».