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Recensioni - "Lo studio in verde" di Luigi Milani e Alexia Bianchini

Creato il 31 gennaio 2014 da Letteratura Horror @RedazioneLH

Recensioni studio verdeA “Lo studio in verde” (clicca e leggi la news di presentazione) di Luigi Milani e Alexia Bianchini (La Mela Avvelenata) è dedicata la recensione odierna di Letteratura Horror.
Negli ultimi tempi vanno molto di modo libri apocrifi o ispirati alla figura di Sherlock Holmes, una moda che, ovviamente, ha trovato un ottimo riscontro da parte di critica e, soprattutto, pubblico che mai ha smesso di amare il personaggio creato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle.

Inerente a questo genere, oggi vi presentiamo la recensione di Lo studio in verde (titolo che fuga ogni dubbio sulla dedica), un ebook scritto a quattro mani da Luigi Milani e Alexia Bianchini pubblicato per la collana Sherlock Holmes Project della casa editrice La Mela Avvelenata, collana diretta dagli stessi due autori e che si è posta come obiettivo di riscoprire e valorizzare questo tipo di letteratura.
L'ebook è abbastanza breve (circa 60 pagine di stampa) e si legge tutto di un fiato, non solo per la sua "agilità", ma soprattutto per la sua spensieratezza e per la veloce e inaspettata spirale di eventi che porteranno alla nascita, crescita, sviluppa e risoluzione di un caso molto contorto e...soprannaturale. Non diciamo altro per non spolierare, ma di sicuro è un racconto lungo a sorpresa che regala al lettore un vortice di emozioni.
Protagonisti, questo lo possiamo dire, sono Sherlock Holmes, appunto, in una sua reincarnazione quasi metafisica nella mente di un matto (ma è molto di più) e di un novello Dottor Watson (anche in questo caso, molto di più) di nome Daniele Bizzarri (uno scrittore con non pochi problemi di alcolismo, droga e sanità mentale che, in pratica, altri non è che una trasposizione horror e contemporanea dello stesso Holmes), un personaggio nato dalla penna dei due stessi autori per un altro ebook, sempre edito da La Mela Avvelenata, dal titolo Eventi Bizzarri (clicca qui per saperne di più). I due sono lanciati nella risoluzione di un rompi capo in pieno stile Arthur Conan Doyle, ma con una chiara matrice italiana (di provincia). Le indagini si incentrano sulla morte di uno psicologo a cui lo stesso Bizzarri è molto legato. Per quanto riguarda la trama vi lasciamo, ovviamente, qui per non togliervi il gusto della lettura, tutta da scoprire.
Per quanto riguarda il nostro commento, invece, possiamo e vogliamo proseguire.
Come dicevamo prima, le ambientazioni sono molto interessanti e suggestive. Si parte da un'ambientazione inglese, quasi londinese, imprescindibile per ogni racconto che si rispetti dedicato al grande investigatore provato del 221B di Baker Street sino ad arrivare piano piano e per passaggi graduali alla provincia italiana più profonda e radicata.
I personaggi, poi, sono molto ben caratterizzati, cosa difficile in poche pagine, ma i due autori ci riescono bene avendo ben chiaro il loro obiettivo e il loro punto di partenza e di arrivo, senza perdere mai di vista il vero significato di ogni azione e comportamento, puramente funzionale allo sviluppo della storia.
Il tocco orrorifico, dettato dal sopranaturale molto allegorico che imperversa in tutta la storia, inoltre, conferisce al racconto una buona dose di emozioni e lo rende ancora più gradevole e inaspettato.
Ciò che ci aspettiamo, invece, è che Milani e Bianchini aprano un nuovo filone di racconti dedicati all'unione tra questi due personaggi, così diversi, ma così uguali.

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