Per Giovedì Graphic Novel vi proponiamo la recensione di "Mostro - L'integrale" di Enki Bilal edito da Alessandro Editore
Enki Bilal è senza dubbio uno dei migliori artisti capace di catturare a livello visivo l’onirico e riprodurlo per il pubblico attraverso il suo personale punto di vista.
Artista di difficile collocazione (inserirlo nel filone cyberpunk sarebbe riduttivo e anche offensivo), la sua professione ha sempre avuto a che fare con l’immagine: oltre che fumettista e regista, è anche decoratore, scenografo teatrale, costumista e illustratore.
È proprio grazie a questa sua poliedricità che nelle tavole del Mostro è evidente una particolare attenzione nelle acconciature dei personaggi, nei loro abiti e negli ambienti in cui si muovono. Le tavole poi sono quasi dei piccoli quadri espressionisti. Le città sono costituite da edifici monolitici, grigi, lo stesso colore della pelle dei personaggi varia spesso in base alla situazione e allo stato d’animo, mentre la natura per contraltare appare vivida e animata. Il tratto di Bilal non è mai realmente nitido, specie quando comunica dinamicità nella tavola, eppure le forme non risultano mai sfocate ma ben definite.
La storia, complessa e con numerosi colpi di scena, è quasi un pretesto per una serie di considerazioni personali dell’autore. Nato nell’ex Jugoslavia, la guerra bosniaca ha senza dubbio lasciato una profonda cicatrice nel suo cuore. Il protagonista principale della tetra/trilogia è la memoria, declinata in tutte le sue forme, la quale inizia il suo viaggio proprio attraverso un buco sul tetto di un ospedale di Sarajevo. Altro tema fondamentale è la crudeltà della guerra e la sua capacità di tirare fuori il mostruoso dall’animo degli uomini. Ma le tematiche toccate da Bilal sono numerose e varie. Si passa dall’inconsistenza dell’individualità personale al narcisismo dell’arte, condannando il nazionalismo, le religioni e un certo tipo di globalizzazione.
L’opera, costata nove anni di lavoro, è senza dubbio una delle perle di questo inizio di ventunesimo secolo, sia visivamente che concettualmente, complessa e affascinante che conferma il posto di Bilal nell’olimpo dei fumettisti moderni.
LA STORIA – Nike (anagramma di Enki) Hatzfeld, che possiede una memoria fenomenale che gli permette di viaggiare a ritroso nel tempo fino ai suoi primissimi giorni di vita, cerca di riunirsi con gli altri due orfani d’ospedale con cui ha condiviso i primi giorni di vita, Amir e Leyla. L’impresa si rivela però molto più difficile del previsto per via dell’intromissione dell’Obscurantis Order, il peggio del fanatismo religioso, e di Optus Warhole, animato da incomprensibili motivazioni a distruggere il mondo. I tre anti-eroi subiranno, più che viverle, numerose situazioni al limite dell’incredibile rischiando più volte la morte, fino all’epilogo finale.
L’AUTORE – Enki Bilal, nato a Belgrado il 7/10/1951, è un fumettista e regista francese. Diventa famoso nel mondo grazie alla pubblicazione nel 1981 del volume La fiera degli immortali, primo capitolo della Trilogia Nikopol. Ha diretto due film inediti in Italia, Bunker Palace Hotel del 1989 e Tykho Moon del 1996, e Immortal ad vitam del 2004, tratto dal terzo capitolo di Nikopol. Nel 1998 esce Il sogno del mostro, prima parte di una tetralogia, poi divenuta trilogia con l’unione degli ultimi due capitoli, del Mostro, che si conclude nel 2007.
VALUTAZIONE – Ottimo (5 stelle)
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Mostro – L’integrale
Autore: Enki Bilal
Creazione grafica: Enki Bilal / Pierre Rosenthal
Editore: Alessandro Editore
Uscita: 2013
Pagine: 72