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Recensioni - “Obscura” di Isabella Ninfole

Creato il 02 dicembre 2014 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Tuesday, 02 December 2014 10:00
Scritto da Alessandra Sorvillo

Recensioni - “Obscura” di Isabella Ninfole“Obscura” di Isabella Ninfole (Lettere Animate Edizioni) è l'antologia horror recensita da LetteraturaHorror.it
L'orrore in tutte le sue forme: questa l'unica formula sinottica realmente adeguata ad esprimere lo spirito e le atmosfere dell'antologia Obscura, raccolta di brevi racconti dell'esordiente Isabella Ninfole, pubblicata per Lettere Animate Edizioni.
Tra vivisezioni, torture e violenze d'ogni genere, la prima constatazione d'obbligo è quella di un evidente gusto per il macabro: fatta eccezione per quei pochi racconti ascrivibili all'horror psicologico - è il caso questo del racconto Il Sogno, completamente imperniato sullo stravolgimento di prospettiva nascosto nell'epilogo - quasi l'intero volume è infatti dedito alle soluzioni più sanguinolente che si possano immaginare.

Questo riscontro iniziale non deve tuttavia indurre a credere che dietro l'opera di Isabella Ninfole vi siano solo le influenze della peggiore tradizione horror, perché, al di là dei dettagli più cruenti, quello che serpeggia tra una novella e l'altra è sempre un terrore ponderato ed efficace, del tutto distante da una facile ricerca dello spavento che sia puramente fine a sé stessa.
Già, perché una giustizia ultraterrena - divina e diabolica al tempo stesso - tra le più spietate ed intransigenti è quella che manovra buona parte degli eventi drammatici a cui il lettore assiste: esempio di grande interesse è quello fornito dal racconto A-scendere, nel quale l'ascensore, strumento apparentemente innocuo, diviene utile mezzo di espiazione per chi si è macchiato di crimini passionali e al tempo stesso prigione per il colpevole. L'omicida, infatti, è costretto in quel cubicolo non solo a ripetere ancora il proprio delitto ma anche ad assistere impotente ad un'agghiacciante carrellata di mostruosità tra le più variegate, la quale non può non riportare alla mente il topos letterario della discesa negli inferi, da quella di Ulisse ed Enea fino al più noto viaggio dantesco.
L'equità delle pene subite dai colpevoli è la stessa riscontrabile nel racconto Vedere e guardare, un'ironica parabola sulla vigliaccheria, capace questa di inquinare tanto la vita terrena quanto quella ultraterrena di chi ne è schiavo, così come nel racconto Strade, strutturalmente molto simile al precedente ma differenziato da una riflessione altrettanto amara sulla prepotenza, identica trama pulp di Il campeggio; ancora, ugualmente esemplare è il caso di 5 Minuti, storia di una vittima che si fa carnefice per vendetta, pagando il prezzo della propria malvagità con il ritorno alla precedente condizione di martire.
Non solo i peccatori si trovano puniti dalla penna dell'autrice: similmente a ciò che accade in molti racconti dell'antologia Al crepuscolo di Stephen King - che con Obscura condivide più di un motivo ispiratore - un uguale destino beffardo attende anche gli inconsapevoli personaggi di racconti come E fuori splende il sole o Le Infradito, segno questo dell'impossibilità dell'uomo di sfuggire al fato, o piuttosto dell'assoluta impenetrabilità della sorte, pronta in ogni momento ad elevare come a schiacciare l'essere umano che ad essa è assoggettato.

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