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- Pubblicato Friday, 29 August 2014 10:00
- Scritto da Andrea Schiavone
"Phobia" di Wulf Dorn è il nuovo thriller Corbaccio recensito in anteprima da LetteraturaHorror.it. Clicca e leggi trama e note sull'autore
Wulf Dorn non fa letteratura di genere. I suoi romanzi valicano il confine precostituito del thriller. La sua è letteratura d’alto livello. Perché le storie in cui ci trascina lo scrittore tedesco non si concludono con il semplice ‘the end’, ma persistono nella mente del lettore, lo influenzano, lo spingono a riflettere e a porsi quesiti dal sapore esistenziale.
Ma, nonostante ciò, Dorn non rinuncia a quei codici narrativi puramente thrilling: costanti situazioni tensive, che coinvolgono e trascinano sul filo della suspense, un terrore quasi tangibile, che emerge dai recessi della psiche.
E Phobia si carica di tutto questo; una storia mozzafiato giocata sul contrasto tra realtà e finzione, tra presente e passato, tra paure e coraggio, in un mondo che si popola di maschere, per poi giungere all’inevitabile rivelazione, l’emergere di verità nascoste, radicate tra gli oscuri enigmi del passato, fino ad un conclusivo e perverso esame di coscienza sugli errori del presente.
L’improvvisa sciagura piomberà sui personaggi di questo romanzo come un monito, portando al paradossale superamento delle paure attraverso il dramma, mentre quella del mostruoso e misterioso personaggio sarà una «lezione sull’eterno ritorno. Dolore, morte e rinascita a nuova vita». Perché qui bene e male si confondono. Il castigo inflitto dal ‘mostro’ si abbatterà con la forza di un senso morale emerso dalla coscienza. Egli è la trasfigurazione stessa della coscienza, un Everyman senza identità, desideroso di normalità ma destinato all’oblio. Un cattivo con cui inevitabilmente il lettore finirà col simpatizzare, per trovare conferma di quella concezione relativistica di bene e male, di normale e mostruoso.
Una storia che si dipana attraverso innesti, punti di vista e vite differenti che si intrecciano e sostengono a vicenda. Dove il passato aiuta il presente e il presente risolve gli enigmi del passato. Una storia di maschere sociali e identitarie, di morte e vita, tra le paure del futuro e le possibilità che offre un passato rimosso. Una trama che si arricchisce di storie secondarie, speculari, che si dispiegano e si incrociano al dramma di una famiglia alla scoperta dei perché. È infondo una comprensione di sé attraverso la conoscenza dell’altro. Un’indagine interiore che rispecchia quella esterna, alla ricerca di un uomo che resterà fatalmente anonimo, e che forse incarna, metaforicamente, tutti i personaggi di questo emozionante thriller.
Ma Phobia è anche un invito. L’incitamento a godere della vita, affrontare le paure del fallimento e combattere i fantasmi del passato. Dorn ci dimostra infatti quanto il nostro senso di sicurezza sia illusorio al tempo d’oggi. Una precarietà della vita, minacciata da pericoli dietro l’angolo, improvvisi incidenti stradali o attentati terroristici nei pacifici luoghi della vita quotidiana (frutto dell’attuale, subdolo, conflitto bellico).
Phobia è quindi una lucida finestra sul dramma di una famiglia, sconvolta da uno sconosciuto, un intruso che si materializza proprio nelle sicure mura domestiche. Ogni certezza, ogni maschera ipocrita crollerà, fino all’affronto forzato di quelle paure inconsce e inaccettabili.
Un romanzo da leggere, perché infondo non fa altro che raccontare le ataviche angosce di noi tutti, aiutandoci magari a superarle, perché – come si è detto – è attraverso la conoscenza dell’altro che si arriva a capire sé stessi.
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