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Recensioni: "SHIFT" di Hugh Howey.

Creato il 22 aprile 2015 da Blog
Dopo WOOL, il secondo capitolo della saga distopica che ha conquistato gli Stati Uniti.Claustrofobico e inquietante, Shift si immerge sempre più nelle profondità dei silos, guidandoci fino alle loro origini. In un susseguirsi di rivelazioni, le domande di Wool trovano qui una risposta. O meglio, una delle tante possibili.

Traduzione: Giulio LupieriGenere: Distopico
Editore: Fabbri
Pagine: 622
Prezzo: € 14,90
Uscita: 2 Aprile 2014
Sinossi:Cosa faresti se fossi costretto a sopravvivere mentre tutti coloro che hai amato sono morti? E se l’unico luogo sicuro fosse sepolto metri e metri sottoterra? Siamo all'inizio del silo, prima di Wool. In un
futuro a meno di cinquant'anni da noi, il mondo è ancora come lo conosciamo. Il
tempo continua a scivolare tranquillo, ma la verità è che sta per scadere. In pochi sanno quello che il futuro ha in serbo: solo gli uomini al potere, che si stanno preparando in segreto per qualcosa di terribile. Due invenzioni fondamentali cambiano il corso della storia: una tecnologia in grado di rallentare l’invecchiamento, e una pillola capace di eliminare ogni brutto ricordo. L’umanità, nello stesso momento, scopre i mezzi per causare la propria disfatta totale e il modo per dimenticarsene. È un percorso che porterà alla distruzione, un percorso che ci porterà sotto terra. La storia del silo sta per essere scritta, il nostro futuro sta per iniziare.

La trilogia "Silo" è così composta:
1 - Wool
2 - SHIFT
3 - Dust
L'autore:

Hugh Howey, 38 anni, vive a Jupiter, in Florida, con la moglie Amber e il loro cane, Bella. Prima di pubblicare i suoi libri ha fatto il giro del mondo in barca e ha lavorato sui tetti come operaio. Ha iniziato a scrivere Wool nel 2011, in pausa pranzo, mentre faceva il commesso in una libreria.Recensione: Valentina Gregori
Inquietante, delirante, claustrofobico, a tratti suggestivo e struggente: queste sono le sensazioni che mi ha trasmesso la lettura di “Shift”, secondo capitolo della “Trilogia del Silo” di Hugh Howey.“Shift” è un prequel: il lettore viene catapultato in un viaggio complesso che esplora le profondità e le origini del contesto distopico e post-apocalittico introdotto con il romanzo “Wool”, fino al presente della vicenda. L’autore conferma la sua abilità nel mostrare attraverso la coscienza dei personaggi. La suspense e la realtà dei fatti affiorano dall’alternanza sapiente tra epoche e ambientazioni diverse. Rimane la lentezza esasperante che ha caratterizzato parte del primo libro. Ha appesantito la lettura, ma ammetto che si tratta di gusti personali: preferisco trame incalzanti e avventurose. Tuttavia la qualità della narrazione è evidente e mi sono sentita travolgere emotivamente.“Shift” supera i difetti riscontrati in “Wool”: l’esposizione dei contenuti è omogenea, la lentezza è funzionale alla trama che segue le sensazioni e le riflessioni dei personaggi. Lo scrittore mantiene l’originalità nei contenuti, uno stile conciso, naturale, appropriato e la capacità di rappresentare l’umana complessità caratteriale. Ho avuto l’impressione di sostenere il viaggio verso la realtà e la perdizione insieme ai soggetti stessi: il bisogno di capire e di affrontare le incertezze, per approdare alla verità, si intreccia con il dramma interiore, conseguenza della conoscenza e dell’ambiente serrato che cela insidie. Le tragedie personali si riflettono in scelte e sfide dagli esiti sofferti.Tra i personaggi mi hanno colpito soprattutto quelli che ritengo i più tormentati: Donald, giovane promettente e perspicace attraverso cui il lettore scopre la verità sui Silos, e il ragazzino Jimmy, la cui storia consente di analizzare la sua trasformazione in Solo e cosa accadde al Silo 17.In un susseguirsi di rivelazioni, le domande implicite di “Wool” trovano in “Shift” una risposta che riflette il percorso verso la condanna dell’umanità.
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