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Recensioni Spontanee: Paolo Miano un album scritto e cantato “con tutto il cuore” (Kokorozashi)

Creato il 10 aprile 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

Coverdisco_paolo_mianoIl mio dove è L’orizzonte” [Paolo Miano]

Tredici brani, 9 con titoli in Italiano, 1 con titolo in inglese e testo in italiano e 3 brani che sono le versioni in inglese di “Come si Fa” (The Way) “Disgelo” (The big Thaw) e “Invincibile” (Battlefield). Questi i numeri dell’album del debutto di Paolo Miano che dichiara di “essere stanco di subire perché è ora di lottare.” Almeno così recita, nel brano di apertura di Kokorozashi dal titolo “Ogni persona comune

La copertina ci rivela che il disco è molto di più di un semplice pezzo di cartone misto a plastica e va letto come esplicito “tributo” alla filosofia Buddhista che si apre all’offerta di sé “con tutto il cuore” (Kokorozashi). Ragion per cui non si sbaglia quando si afferma che Kokorozashi è l’incarnazione della positività. La intuiamo, via via, illuminata dalla presenza di tanti ospiti tra i quali spiccano i Solis String Quartet. I Solis aggiungono al disco la maestria musicale che è nelle corde di chi ha girato in lungo ed in largo per il mondo collaborando con professionisti della musica incredibili. E da meno non sono anche Turi Collura e gli Acappella Swingers.

Paolo Miano_b

Provando, quindi, a costruire una possibile recensione per entrare ancora meglio nel mood creativo e sonoro di Kokorozashi non possiamo non tenere in grande considerazione i titoli dei brani e la visione di Paolo Miano che sta a monte e trasforma Kokorozashi, in un vademecum utile da tenere a mente nella ricerca di se stessi nonché della felicità in armonia con il mondo.

I testi non sono mai banali i titoli non sono da meno e ci parlano di “disgelo” (di cui troviamo anche la versione in Inglese “The big thaw”) in “questa vita che parte da un presupposto sbagliato … non appartiene a chi la vive e per questa ragione può essere cambiata. “. Paolo ci spiega anche “come si fa” (The Way in Inglese) a fare propria la felicità. Un modo per toccare con voce la sensazione d’essere “invincibile” (Battlefield, nella versione Inglese).

Kokorozashi è la manifestazione di una irrefrenabile leggerezza dell’essere che si manifesta anche nell’apoteosi di buoni intenti musicali presenti in “Lucia Vola” che è canzone vessillo della gioia di vivere che, di questi tempi, manca assai e trova la sua massima espressione nel brano 40 anni feat. Solis String Quartet: il bilancio che ognuno di noi vorrebbe concedersi perchè parla di un nuovo inizio.

In Kokorozashi non mancano di certo le atmosfere romantiche di Orizzonte, brano impreziosito dalla presenza artistica di Turi Collura (Alquanto evocativa la strofa conclusiva: “il mio dove è l’orizzonte” recitata in Portoghese) e le riflessioni sulle incompatibilità che nascono all’interno di una coppia, “inevitabili quando Cupido colpisce persone che hanno mentalità e stili di vita totalmente diversi.  Nel brano “Scaramucce : “ se ne parla in maniera divertente e scherzosa, perché l’idea di base è che “non si può fare a meno dell’altra metà.”

Sarà che tutto è “una questione di attimo” e l’attimo prima o dopo, in un attimo passa. Coinvolgente la presenza degli Acappella Swingers (Dario Greco, Antonella Leotta, Marco Tinnirello) nell’unico brano con il testo italiano ma il titolo in “inglese” ovvero in Talking ’bout love. [tube]http://www.youtube.com/watch?v=3FnYXc5XQps[/tube]

Provando a tirare le somme di questo album che è difficile da inquadrare da parte di coloro che sono scettici circa l’esistenza in vita della autenticità, possiamo dire che il supporto che Riccardo Samperi (Mario Venuti, Mario Biondi, Nicola Piovani, Timoria, Vinicio Capossela) ha dato a Paolo Miano si percepisce eccome ed è potente

Ci teniamo però ad aggiungere che le sonorità di questo disco ci hanno evocato anche i fasti dell’era pop di grandi artisti come Toquinho, Sergio Caputo e di Alex Baroni segno evidente che “ogni persona comune” ha la possibilità di leggere e fare proprio Kokorozashi, nella maniera che più ritiene vicina a sé.

di Giovanni Pirri



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