Due anni dopo dopo il matrimonio dell’amico Doug, ora è Stu quello che deve capitolare alle nozze, niente meno che con una tailandese. Stu viene convinto da Phil e Doug ad invitare al matrimonio anche Alan, l’amico più travagante e pazzerello che li aveva drogati durante l’addio al celibato in quel di Las Vegas quindi consci delle “potenzialità” di Alan decidono di festeggiare l’addio al celibato in modo sobrio; un falò sulla spiaggia, una sola birra da sorseggiare e due chiacchiere tra amici. In pratica una serata tranquilla. Ma qualcosa va storto e in modo inaspettato in tre si risveglieranno da qualche parte a Bangkok.
Il trio cerca disperatamente di ripercorrere al contrario i loro passi per capire come hanno fatto a trovarsi in quella “location” e soprattutto di trovare il piccolo cognatino di Stu (brillante studente e musicista).
Il regista Todd Phillips torna a dirigere la compagnia di smemorati che hanno fatto la sua fortuna a Hollywood. E c’è un po’ di aspettativa, inutile negarlo. Anche perché il primo episodio aveva davvero steso tutti... Sì, ma per le risate. Replicarne il successo era difficile e Todd Phillips, per non rischiare, gioca d’astuzia. Prende un’ambientazione asiatica come Bangkok, per definizione "sopra le righe" e ricalca la sceneggiatura del film precedente, cambiano i fattori, ma l’equazione rimane la medesima, risate, risate.
Si esce dalla sala con la mascella dolorante ripensando all’assurdo, demenziale contesto che i tre hanno vissuto. Bangkok viene ripresa con piglio folle ed esagerato. Un luogo in cui monaci buddisti si ritrovano in locali di prostitute, o dove le scimmie vengono addestrate ad essere perfetti corrieri della droga.
In un certo senso, "Una notte da leoni 2" è un seguito perfetto. Non perché aggiunga effettivamente qualcosa di nuovo, ma perché ti ricorda quanto era stato bello il primo addio al celibato, e te lo fa rivivere attraverso uno slide show che si ripercorre i punti più salienti della storia attraverso un deja vu realistico che ti fa rivivere le emozioni più pure continuando a ridere anche a fine film un’idea geniale che solo la mente di Todd Phillips poteva concepire.
Fonte (http://filmup.leonardo.it/)