Ripresa ancora più lontana, stando a quanto presentato ieri dalla Commissione Europea: recessione più tiepida rispetto a quella di quest'anno nel 2013, per poi (forse) riparlare di crescita a partire dal 2014. La crisi ed il rigore rischiano di trascinare nella burrasca, forse, un'altra 'illustre vittima': la Germania. Stando a quanto riportato, infatti, le corse all'indietro dell'economia continentale finiranno per far rallentare fortemente anche quella tedesca: cosa può accadere infatti all'economia di un Paese che, come quello tedesco, continua a mantenere con l'Eurozona legami fortissimi? Per quanto concerne l'economia tedesca, infatti, i dati macroeconomici diffusi sono piuttosto eloquenti: scambi commerciali con l'area Euro contribuiscono al 40% del PIL interno, mentre gli investimenti diretti sono provenienti al 65% dall'Eurozona. Servirà anche questo per contribuire ad evitare le linee di solo rigore imposte fino ad ora? Non a caso, forse, Mario Draghi ha sottolineato che "è importante anche per la Germania assicurare la stabilità dell'Eurozona, ne beneficerà anche lei." In mezzo alla tempesta, purtroppo, quali sono le previsioni per l'Italia? I dati che più interessano (e preoccupano) sono quelli che riguardano la variazione del PIL, il rapporto fra debito pubblico e PIL, gli indici di disoccupazione. A quanto ammonteranno nel prossimo 2013? Le stime attuali per l'anno che verrà non sono affatto confortanti:
- Variazione PIL: negativa anche per il 2013, a fronte di contrazione prossima al -0,5% circa. Stime ufficiali precedenti (maggio 2012) avevano descritto una 'ripresa' fissata al +0,4;
- Rapporto debito/PIL: tale rapporto diventerà ancora più preoccupante per il 2013, quando dovrebbe attestarsi ad un 127,5%. Stime ufficiali precedenti (maggio 2012) descrivevano un rapporto pari al 121,8%;
- Disoccupazione: tale indice costituisce, più di ogni altro, la prova più schiacciante di quanto gli squilibri economico-finanziari di larga scala possano impattare sulle 'micro-economie' e sulle esistenze reali delle persone. Stime ufficiali attuali descrivono, per il 2013, una disoccupazione prossima a raggiungere un 11,5%. Le stime precedenti (maggio 2012) riferivano di stime pari al 9,7%: quasi due punti percentuali inferiori.
Per saperne di più:
"L'Europa vede nero per l'Italia", M.Mongiello, L'Unità, 8-11-2012