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Recessione: solo ora economisti e telegiornali si accorgono che gli italiani non risparmiano più

Creato il 05 aprile 2012 da Pierumberto @Pierumberto

La farsa continua: solo ora economisti e telegiornali si accorgono che gli italiani non risparmiano più. In che paese viviamo? L’economia crolla, le autostrade sono percorse da meno veicoli, ci sono i suicidi, tutti i partiti rubano e Mentana al tg dà la notizia che gli italiani non risparmiano. Siamo circondati da tante Marie Antoniette.
La recessione italiana è stata fotografata dall’Istat. Il calo dello 0,7% del Pil italiano nel quarto trimestre risente di una contrazione dello 0,4% dei consumi privati e dello 0,1% dei consumi della pubblica amministrazione. Inoltre risente di un -0,5% di formazione del capitale fisso lordo e di un -0,4% di giacenze di magazzino. In rialzo dello 0,7% l’export. Cala la propensione al risparmio e il potere d’acquisto delle famiglie italiane. E scendono i profitti delle imprese. Nel 2011 la propensione al risparmio delle famiglie si e’ attestata al 12%, il valore piu’ basso dal 1995, con una diminuzione di 0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre e’ stata pari al 12,1%, in aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, ma piu’ bassa di 0,8 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2010. Nella media del 2011 la riduzione del tasso di risparmio e’ il risultato di una crescita del reddito disponibile (+2,1%) piu’ contenuta rispetto alla dinamica della spesa per consumi finali (+2,9%) espressa in valori correnti. Il potere d’acquisto delle famiglie italiane cala invece dello 0,5% poiche’ nel 2011 i redditi sono cresciuti meno dell’inflazione. Lo scorso anno il reddito disponibile in valori correnti e’ aumentato del 2,1%, mentre nell’ultimo trimestre dell’anno ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% rispetto a quello corrispondente del 2010. Negli ultimi tre mesi dell’anno la riduzione e’ stata dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,9% rispetto al quarto trimestre del 2010. Brutte notizie anche sul fronte delle imprese. La quota di profitto delle societa’ non finanziarie si e’ attestata al 40,4%, il valore piu’ basso dal 1995, con una riduzione di 1,1 punti rispetto al 2010. Nel quarto trimestre, essa e’ stata pari al 40,3%, -0,6 punti percentali sul trimestre precedente e -0,9 punti sul corrispondente periodo 2010. Il calo del potere d’acquisto delle famiglie, secondo il Codacons, equivale per un nucleo di 3 persone a una ‘tassa invisibile’ di 172 euro, che si va ad aggiungere alle tasse vere introdotte dalle varie manovre. Confcommercio dal canto suo registra a febbraio una riduzione dei consumi dello 0,9% in termini tendenziali e dell’1% rispetto a gennaio, con un ritorno sui livelli minimi della primavera del 2009

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Foto da Wikimedia Commons
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