Recommend a...book you read on vacation

Creato il 24 dicembre 2012 da Frencina
Buongiorno e buona Vigilia di Natale a tutti i nostri lettori!
Siamo qui con il consueto appuntamento del Recommend a Book, oggi superpuntuale causa vacanze. Ebbene sì, le tanto agognate sono arrivate e in questo caso calzano a pennello in relazione al tema di oggi: recommend a... book you read on vacation.
Oggi voglio consigliarvi un libro letto sotto l'ombrellone, ad agosto dello scorso anno. E' stato letto sotto l'ombrellone e come tale va trattato, ma comunque ne serbo tuttora un piacevolissimo ricordo, specie perchè sono amante del genere. Il romanzo in questione è "Il Carezzevole" di Massimo Lugli.
Marco Corvino è un trasognato cronista alle prime armi, appena approdato alla redazione di un quotidiano romano. Siamo all'alba degli anni Settanta: i fermenti politici agitano le piazze, mentre dai bassifondi esplode la malavita organizzata con le sue guerre criminali. Tra un reportage nel ventre della metropoli e un attentato, tra una rapina e un'intervista a uno stupratore, la violenza urbana in tutte le sue forme diventa per lui pane quotidiano. Ma qualcosa cambia quando sulla sua strada si mette un killer spietato, il "Carezzevole", un assassino senza nome e senza volto, che uccide le sue vittime in un gioco psicologico perverso fatto di trappole, indizi, deliri, con un rituale legato ai cinque elementi della tradizione cinese: acqua, terra, fuoco, legno, metallo... Sfidato dal killer, Marco cercherà di resistere alla seduzione del male, ma dovrà scavare fino in fondo alla propria coscienza per arrivare al confronto finale con l'assassino. 
Premetto che adoro i thriller italiani, perchè mi piace respirarne l'ambientazione nel Paese, e perchè penso che possano aiutarmi a conoscerne il lato 'ombroso'. Devo dire che Il Carezzevole mi aveva preso parecchio, tenendomi incollata fino all'ultima pagina. In primo luogo, perchè Massimo Lugli scrive molto bene, il suo stile è fluido e poco descrittivo, da buon giornalista qual è. Quello che però mi aveva veramente colpita era l'ambientazione negli anni '70, che risultava assolutamente reale poichè scritta da un uomo che l'ha vissuta in prima persona. Il protagonista, Marco, è un ragazzo come tanti, che però vuole diventare giornalista e allora tenterà in tutti i modi di emergere anche nella piccola realtà dove si trova immerso, non senza mille dubbi e perplessità sul futuro. L'illusione della realtà e l'incertezza verso il futuro caratterizzano perfettamente il personaggio, che può essere comunque un simbolo del nostro presente. 
In realtà, la storia del Serial Killer resta un po' di sfondo, e serve più che altro ad aiutare Marco nella scoperta di sè stesso, dell'uomo che vuole essere e dell'uomo che non sarà mai.
Insomma, se volete passare qualche ora in compagnia di un buon thriller, questo sicuramente lo merita.

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