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Record per i trapianti di cellule staminali: “Abbiamo superato i 500″

Creato il 12 dicembre 2010 da Lapulceonline

cellule-staminaliIl reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera alessandrina Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, diretta da Alessandro Levis, manifesta sempre di più la sua eccellenza. Un’attività iniziata nel 1996, in cui sono stati eseguiti 8 trapianti autologhi (auto-donazione) e che continua a migliorare, arrivando a eseguirne 548. Nel 2010 i conteggi di novembre indicano una attività di 34 autologhi e 24 allogenici. Numeri importanti, trattamenti difficili, sia per i medici che per i pazienti. Ma quando ci sono risultati così positivi, la voglia di guarire cresce sempre di più. Le leucemie, i linfomi, i mielomi sono in alcuni casi difficili da guarire con la sola chemioterapia, mentre hanno grandi probabilità di esito positivo grazie al trapianto. Prima dell’operazione vera e propria, la difficile attività che consiste nell’individuare le cellule staminali (o dallo stesso paziente con il trapianto autologo, o cercando un donatore idoneo nel caso di trapianti allogenici) da reinfondere al paziente, allo scopo di ricostruire il midollo e quindi il sangue, a seguito del “bombardamento” effettuato per distruggere le cellule tumorali e consentire all’organismo di riprendere le normali funzioni.

“Si tratta di una attività estremamente delicata, la cui complessità è legata principalmente alla terapia – sottolinea Alessandro Levis – per questo è opportuno effettuare un valutazione globale della persona dal punto di vista del supporto psicologico e dell’organismo, che deve poter tollerare in tutte le sue parti la terapia, continuando a garantire una buona funzionalità degli organi vitali”. Un’attività dal grado di complessità estremamente elevato, interdisciplinare e dai molteplici aspetti, che vede dedicati cinque degli undici medici della struttura: “La persona va presa in carico durante tutto il percorso della malattia, del recupero e del supporto psicologico, anche nei mesi successivi, nei controlli per verificare che non subentrino complicazioni”. Il rischio, in questi casi, è dietro l’angolo.

L’intera procedura del trapianto comporta la stretta collaborazione con il Servizio Trasfusionale, che si occupa della manipolazione e se necessario, del congelamento delle cellule staminali, dell’aferesi (la raccolta del sangue periferico del donatore attraverso separatori cellulari), delle verifiche di compatibilità nel caso di trapianti allogenici, oltre ai rapporti con il registro mondiale dei donatori di midollo.


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